IL TELECOMANDO NELL’URNA. CHI SEGUE LA POLITICA IL TV TENDE A DIVENTARE POPULISTA – DAL FENOMENO BERLUSCONI A QUELLO DI GRILLO – “CHI DA BAMBINO ERA STATO ESPOSTO ALLA TV DI INTRATTENIMENTO, È DIVENTATO UN ADULTO MENO IMPEGNATO SUL PIANO SOCIALE E POLITICO” (CI VOLEVA UN SAPIENTONE DELLA BOCCONI PER SCOPRIRLO?)

Condividi questo articolo


 

Fabio Di Todaro per La Stampa

 

vespa berlusconi vespa berlusconi

Coloro che la sanno sempre lunga, hanno già la risposta pronta: dove sarebbe la novità? Per i più rigorosi, invece, tutt’al più si è di fronte alla conferma di un sospetto. Sta di fatto che è la prima volta che viene confermata col supporto della scienza quella che molti avevano tratteggiato come ipotesi.

 

Al centro del dibattito ci sono gli spettatori italiani dei programmi di «infotainment», che da oggi risultano più probabilmente essere sostenitori dei partiti populisti: prima Forza Italia, poi la Lega Nord, oggi il Movimento 5 Stelle. Alla faccia di chi diceva che la televisione di Silvio Berlusconi, tornato a sognare un posto nell’arena politica non fosse in grado di spostare voti.

 

L’ASCESA POLITICA GRAZIE ALLA TELEVISIONE 

silvio berlusconi fotografato da bruno vespa silvio berlusconi fotografato da bruno vespa

La notizia giunge da una ricerca che porta tre firme italiane: quelle di Paolo Pinotti (docente di analisi delle politiche e management pubblico all’Università Bocconi), Ruben Durante (professore di economia all’Università Pompeu Fabra di Barcellona) e Andrea Tesei (ricercatore del centro di economia politica alla Queen Mary University di Londra). Sfogliando le 51 pagine del loro lavoro si leggono i risultati di uno studio che affonda le radici lungo la Penisola.

 

L’ascesa del Cavaliere, d’altra parte, ha rappresentato il primo esempio su scala mondiale di un imprenditore nel settore della comunicazione in grado di imporsi sulla scena politica. I ricercatori - incrociando i dati di propagazione del segnale televisivo, quelli relativi a indagini portate avanti sul territorio e le analisi sul voto condotte a livello comunale - hanno studiato l’impatto politico dell’intrattenimento televisivo portato avanti sulle reti Mediaset negli ultimi trent’anni.

 

Mediaset Mediaset

Dopo aver controllato i dati su istruzione e attività economiche delle persone coinvolte nello studio, accompagnati dalle loro precedenti tendenze di voto, i tre autori hanno valutato l’evoluzione politica in base all’intensità del segnale grazie a cui si sono diffuse le trasmissioni sulle tre principali reti del gruppo: Rete 4, Canale 5 e Italia 1. È così emerso che le persone che avevano avuto accesso a Mediaset prima del 1985 avevano contribuito con un punto percentuale in più ai primi successi di Forza Italia, rispetto agli abitanti delle altre località del Paese. L’effetto politico è proseguito nel tempo: per un totale di vent’anni e cinque tornate elettorali. 

 

ANZIANI TV ANZIANI TV

GIOVANI E ANZIANI GLI SPETTATORI PIÙ VULNERABILI 

La spiegazione di quanto osservato è nelle parole di Tesei: «Chi da bambino era stato esposto alla tv di intrattenimento, è diventato un adulto meno impegnato sul piano sociale e politico. E, di conseguenza, più vulnerabile alla retorica populista di Berlusconi, una volta divenuto anziano». Un dato che è stato accompagnato anche da un più basso punteggio nei test cognitivi effettuati in età adulta, rispetto a quelli registrati dai coetanei che non erano stati esposti alla stessa programmazione.

 

BAMBINI TV BAMBINI TV

Un aspetto interessante è pure quello che riguarda la maggiore sensibilità registrata nei giovani e negli anziani, sebbene tra le due categorie siano presenti alcune differenze peculiari. L’effetto è stato prorompente sugli over 55, che in taluni casi sono arrivati a votare per il centro-destra con percentuali di dieci punti superiori rispetto a quelle registrate tra chi usava il piccolo schermo per seguire programmi diversi. Altri spunti meritevoli di essere citati chiamano in causa il livello di istruzione degli spettatori: più questo era basso, maggiori erano le probabilità che gli italiani votassero Forza Italia prima e il Popolo delle Libertà poi.

 

ADESSO IL TESTIMONE È NELLE MANI DI BEPPE GRILLO 

BEPPE GRILLO COPERTINA DI TV SORRISI E CANZONI jpeg BEPPE GRILLO COPERTINA DI TV SORRISI E CANZONI jpeg

L’indagine, che ha preso in esame i dati relativi al trentennio compreso tra il 1985 e il 2015, ha guardato anche oltre il berlusconismo. Un’appendice che è servita a supportare le conclusioni già citate, se dal 2013 in avanti a trarre giovamento dai medesimi programmi è stato il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo: un altro scafato conoscitore dei meccanismi di comunicazione televisivi, che ha dovuto però dare egual spazio anche alla comunicazione online. Secondo i ricercatori è questa la prova lampante dell’influenza avuta da Mediaset nella definizione delle scelte politiche degli italiani. «I risultati suggeriscono una relazione tra l’esposizione alla schermo TV e le preferenze per i partiti e i leader populisti».

Twitter @fabioditodaro

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

FLASH! - AVVISATE IL VICE PRESIDENTE DEL CSM, FABIO PINELLI, CHE DOPO IL SUO INCONTRO CON MELONI SÌ È PUBBLICAMENTE ALLINEATO AL GOVERNO NELLA SCONTRO CON I MAGISTRATI SUGLI IMMIGRATI, IL CONTRARIO DI CIÒ CHE PREVEDEREBBE IL SUO RUOLO DI GARANTE DELL’AUTONOMIA E DELL’INDIPENDENZA DELL’ORDINE GIUDIZIARIO, L’IRRITAZIONE DI MATTARELLA, PRESIDENTE DEL CSM, È COMPLETA. E AL PROSSIMO CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, IL CAPO DELLO STATO AVREBBE IN MENTE DI PARTECIPARE DI PERSONA…

FLASH! - LE ROGNE PER SALVINI NON FINISCONO MAI. IL 15 DICEMBRE SI TERRÀ IL CONGRESSO DELLA LEGA LOMBARDA, CHE RACCHIUDE IL MAGGIOR NUMERO DI ISCRITTI AL CARROCCIO: IL CANDIDATO STRAFAVORITO (DATO AL 70%) È L’ANTI-SALVINIANO MASSIMILIANO ROMEO, CAPOGRUPPO AL SENATO. LO SFIDA LUCA TOCCALINI, FEDELE ALL’AMMACCATO CAPITANO. IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA ATTILIO FONTANA, GIUNTO AL SECONDO MANDATO, ORMAI SI SENTE LIBERO DAL GIOGO DI SALVINI E APPOGGIA ROMEO. NON SOLO: SI STA ALLEANDO AL COMPETITOR DEL NUMERO UNO DELLA LEGA, LUCA ZAIA…

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

DAGOREPORT! MONTANELLI E FALLACI SCANSATEVE! AI GIORNALISTI DEL “CORRIERE DELLA SERA” SI INSEGNA A SCRIVERE IN MODO “INCLUSIVO” CON UN CORSO ON-LINE - L’ULTIMA FOLLIA DEL POLITICAMENTE CORRETTO APPLICATA ALL’EDITORIA SERVIRA’ PER APPRENDERE UN “USO NON SESSISTA DELLA LINGUA ITALIANA” E PER “EVITARE L’USO DEL MASCHILE SOVRAESTESO”: IN PRATICA, IL MATTINALE DEI CARABINIERI RISULTERÀ IN FUTURO MOLTO PIÙ ACCATTIVANTE DEI TITOLI INCLUSIVI - SUL LAVORO BISOGNA EVITARE LE MICRO-AGGRESSIONI, TIPO L’UOMO CHE SIEDE A GAMBE SPALANCATE (LA DONNA MAI?) - PER NON FARSI MANCARE NULLA ARRIVANO LE INDICAZIONI SU COME CHIAMARE I NERI E I TRANS -INSOMMA, CONTINUANDO CON QUESTA FINTA E IPOCRITA “ECOLOGIA DEL LINGUAGGIO” POI NON LAMENTATEVI SE TRIONFA TRUMP!