Grazia Longo per la Stampa - Estratti
È di nuovo scontro tra l'Associazione nazionale magistrati e il governo: l'Anm si dice contraria all'emendamento al decreto flussi, in base al quale la competenza a decidere sulla convalida dei trattenimenti dei migranti dovrebbe essere trasferita dai Tribunali alla Corte d'Appello, la Lega attacca: «Dichiarazioni grottesche». E il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi avverte: sul trattenimento dei migranti, dice, «il parlamento è sovrano, farà tutte le valutazioni e adotterà le decisioni opportune».
«Con un colpo di penna si vorrebbe stravolgere l'ordinario assetto delle competenze.
matteo salvini comizio finale per le regionali in umbria foto lapresse
– stigmatizza il presidente Anm Giuseppe Santalucia nella sua relazione al Comitato direttivo centrale –. La Corte di appello, già gravata da importanti carichi di lavoro che ci hanno fatto dubitare della possibilità di centrare gli ambiziosi obiettivi del Pnrr, dovrebbe occuparsi delle procedure di convalida, se non ho letto male addirittura con le sue sezioni penali. È assai difficile rinvenire un principio di razionalità in questo stravolgimento dell'ordine delle competenze».
Il suo intervento strappa un applauso con standing ovation. Per Santalucia l'emendamento è «diretto a spogliare le sezioni specializzate "immigrazione" dei Tribunali della competenza sulla convalida dei trattenimenti, con soave e sorprendente indifferenza per le ragioni dell'organizzazione giudiziaria». Secondo il leader delle toghe «è assai difficile rinvenire un principio di razionalità in questo stravolgimento dell'ordine delle competenze.
Si percepisce piuttosto la voglia di rappresentare nel modo più plateale, appunto, con la sottrazione di competenza, la sfiducia nella giurisdizione, nella convinzione che i magistrati comunisti si siano collocati proditoriamente nelle sezioni specializzate "immigrazione" dei Tribunali per attuare il sabotaggio delle politiche governative».
Sull'imparzialità dei magistrati insiste Silvia Albano, presidente di Magistratura democratica e uno dei sei giudici del tribunale di Roma che hanno bocciato il trattenimento dei migranti a Gjader in Albania in base a una sentenza europea.
«Noi giudici italiani siamo anche giudici dell'Unione Europea – afferma – quindi attraverso i provvedimenti non facciamo opposizione politica, ma il nostro dovere. Alcuni politici accusano i magistrati di non collaborare con il governo, se collaborassero col governo non sarebbero più imparziali e indipendenti».
Un altro tema che si impone è l'attacco della destra al segretario di Magistratura democratica, Stefano Musolino.
La sua colpa? Essere intervenuto in alcune trasmissioni tv e aver partecipato a un dibattito contro la costruzione del ponte di Messina. E così consigliere laiche del Csm Isabella Bertolini, della Lega, e Claudia Eccher, di FdI, hanno avanzato alla prima Commissione e alla procura generale della Cassazione la richiesta di aprire una pratica nei suoi confronti.
Musolino preferisce non replicare. Lo fa invece Santalucia: «Questa non è più una pretesa di imparzialità, ma una richiesta di silenzio e non è accettabile. Un magistrato sui temi della giustizia può intervenire argomentando e spiegando perché è il nostro specifico campo professionale, non si può chiedere il silenzio in nome dell'imparzialità». E ancora: «Una cosa è l'imparzialità, un'altra la soggezione silenziosa al governo. Non è nella cifra della nostra fisionomia costituzionale e democratica».
Giuseppe Santalucia - presidente anm matteo salvini
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