1 - INDIA, TWEET DI MODI PER SUNAK, 1° PREMIER UK DI FEDE INDÙ
(ANSA) - "Sono certo che lavoreremo assieme strettamente sui temi globali e che implementeremo la Roadmap 2030 delle nostre relazioni bilaterali": con queste parole il premier indiano Narendra Modi si è congratulato ieri notte su Twitter col collega britannico Rishi Sunak, subito dopo la sua nomina a Cancelliere inglese.
I media indiani descrivono l'incarico ricevuto per la prima volta da una persona di origini indiane e di dichiarata fede induista, "un momento storico", e notano la coincidenza con la festività induista di Diwali.
Il quotidiano The Indian Express evidenzia come l'incarico a Sunak possa essere letto come la prima rivincita degli indiani della diaspora, quel milione e mezzo di cittadini che costituiscono il più ampio gruppo etnico in Inghilterra, dopo i britannici, ma che hanno sempre avuto scarsa attenzione nella politica del paese; in realtà, sottolinea il quotidiano, il 42enne leader tory non ha mai messo al centro del suo messaggio politico la sua provenienza, ma si è sempre focalizzato sulla sua esperienza nel settore della finanza, e i media britannici non hanno quasi dato rilevanza all'origine della sua famiglia.
rishi sunak e la moglie akshata murty 5
Al contrario, rileva l'Indian Express, le caratteristiche vincenti del nuovo cancelliere sono i suoi studi in istituzioni esclusive e la sua estrema ricchezza, che si deve in larga parte al matrimonio con l'imprenditrice Akshata Murthy, figlia del fondatore della multinazionale Infosys e miliardaria, una delle donne più ricche del Regno Unito.
2 - INDUISTA E RICCO IL DOPPIO DEL RE COSÌ RISHI IL PRAGMATICO A 42 ANNI È ENTRATO NELLA STORIA
Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”
Ha già fatto la Storia, e per più di un motivo: il nuovo premier britannico, il 42enne Rishi Sunak, non è solo la prima persona di colore e di fede induista a guidare un governo di Sua Maestà, ma è anche di gran lunga il più ricco, visto che la fortuna privata sua e di sua moglie è stimata in oltre 800 milioni di euro, il doppio di re Carlo.
Un personaggio fatto di paradossi e contraddizioni, il nuovo premier: tanto che uno dei soprannomi è «Slippery Sunak», Sunak lo Scivoloso. Lui è figlio di immigrati indiani arrivati in Gran Bretagna dall'Africa orientale, però di solida estrazione borghese (padre medico, madre farmacista), tanto che riescono a mandarlo nell'esclusivissimo Winchester College, una scuola che costa oggi oltre 50 mila euro l'anno e che da secoli rivaleggia con Eton. Da lì il giovane Sunak viene ammesso a Oxford per studiare Ppe (Filosofia, Politica ed Economia), il corso principe della futura classe dirigente.
la villa di rishi sunak nello yorkshire
Dopo un master a Stanford, in California, in Business administration, l'ambizioso Rishi si dà alla finanza, prima in Goldman Sachs e poi in diversi hedge fund. Ed è a Stanford che incontra sua moglie, una ricchissima ereditiera figlia di un miliardario indiano, dalla quale avrà due figli.
La coppia ha oggi un patrimonio immobiliare notevole, valutato circa 17 milioni di euro. Durante la settimana i Sunak vivono a Londra, in una casa di cinque stanze da letto a Kensington - uno dei quartieri più lussuosi della capitale - del valore di circa 8 milioni; il weekend lo trascorrono in un maniero georgiano nel nord dell'Inghilterra completo di lago privato, piscina e campo da tennis, che è valso a Sunak il soprannome di «maharaja dello Yorkshire»; a tutto questo si aggiunge un appartamento per gli ospiti nel centro di Londra e una villa sulla spiaggia di Santa Monica, in California, che vale oltre 6 milioni.
RISHI SUNAK CON I MOCASSINI PRADA IN UN CANTIERE
È per questo stile di vita che Sunak viene percepito come un esponente delle élite, uno che vive su un altro pianeta rispetto alla gente normale, le cui esigenze stenta a capire: una volta si è presentato in un cantiere con un vestito da 4 mila euro e mocassini di Prada, mentre un'altra si è fatto fotografare con una tazza da caffè da 200 euro.
Insomma, un «Davos man» più a suo agio con i banchieri che con l'uomo della strada che fatica a pagare le bollette.
RISHI SUNAK CON I MOCASSINI PRADA IN UN CANTIERE
E sempre con una via d'uscita pronta: si è scoperto che ha chiesto la Green Card, il permesso di soggiorno permanente negli Stati Uniti, una specie di polizza di assicurazione nel caso le sue ambizioni in Gran Bretagna non si fossero realizzate. E ancora più critiche ha sollevato la rivelazione che sua moglie eludeva le tasse in Gran Bretagna grazie a un sistema legale che le permetteva di non pagare nulla su oltre dieci milioni di dividendi annui.
Sul piano politico, Sunak è ancora più difficile da incasellare. La sua ascesa è stata meteorica, se si considera che tre anni fa era ancora uno sconosciuto sottosegretario: poi la nomina a Cancelliere dello Scacchiere (ossia ministro del Tesoro) all'inizio del 2020 lo ha proiettato nel firmamento della politica britannica.
È stato lui ad affrontare la pandemia con un massiccio programma di intervento pubblico che ha fatto schizzare la pressione fiscale ai livelli più alti da 70 anni. Sunak si proclama, a parole, un fautore della tassazione minima: ma è consapevole che nella congiuntura attuale non è possibile abbassare le tasse. È su questo che si è scontrato in estate con Liz Truss: e il naufragio della Trussonomics gli ha dato ragione.
I suoi ammiratori lo definiscono «un pragmatico di principi»: guidato da alcune idee, ma pronto ad adattarle alla realtà. Nel 2016 si era schierato a favore della Brexit: ma dopo non ne ha più parlato, mantenendo un profilo bassissimo sulla questione dei rapporti con l'Europa. Ora il suo compito sarà quello di tirare la Gran Bretagna fuori dalle secche in cui si è cacciata e riconquistare la fiducia dei mercati: Sunak fa appello alla sua competenza e affidabilità, ma basterà?
2 - IL GOLDEN BOY SPOSATO CON L'EREDITIERA HA UN PATRIMONIO PIÙ GRANDE DEL RE
Estratto dell’articolo di Ale. Riz. per “la Stampa”
[…] Rishi non mangia carne di manzo. È induista praticante: all'insediamento alla Camera dei Comuni ha giurato sui testi sacri della sua religione. Appassionato della saga di Guerre Stellari, ha una collezione di Lego in tema e nel 2016 ha raccontato ad un gruppo di studenti il suo sogno di bambino di diventare uno Jedi, rivelando anche il suo film preferito (L'Impero colpisce ancora).
Thatcheriano, da subito favorevole alla Brexit, è un Tory classico, tassazione bassa e piccolo Stato, ma non è ideologico, tanto che le tasse le ha alzate, e ha sempre detto che le abbasserà solo quando le condizioni interne ed internazionali lo consentiranno. E da cancelliere dello Scacchiere ha gestito in maniera robusta e creativa il sostegno al Paese durante la pandemia, con aiuti del valore di miliardi di sterline, diventando subito molto popolare.
Il suo piglio sicuro e l'esposizione chiara durante i lunghi mesi del lockdown erano in netto contrasto con le dichiarazioni spesso confuse e contraddittorie di Johnson. Ma è stato coinvolto anche lui nel partygate, lo scandalo delle feste proibite negli uffici governativi durante la pandemia, sebbene in maniera assai minore rispetto all'ex premier.
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Ha comunque ricevuto una multa da Scotland Yard. È favorevole al controllo dell'immigrazione e al controverso programma di rimpatrio dei richiedenti asilo in Ruanda, sebbene sia figlio di genitori indiani provenienti dall'Africa orientale. Nato a Southampton nel 1980 in una famiglia della «middle-class», papà medico e mamma farmacista, grazie ai loro sacrifici ha avuto un'istruzione di primissimo livello, prima presso il Winchester College, una delle scuole private più antiche ed esclusive del Paese (dove è stato anche capoclasse); poi ad Oxford, dove ha studiato politica, filosofia ed economia, la materia dell'élite del Paese.
A Stanford durante un master ha conosciuto quella che sarebbe diventata la moglie. Prima di arrivare in politica, ha lavorato alla City, alla banca d'affari Goldman Sachs, poi in un fondo d'investimenti. La notizia mesi fa che Sunak fosse stato in possesso di una «green card» per gli Stati Uniti, forse con l'intenzione di trasferirsi con la famiglia, ha scatenato polemiche. Ma il suo futuro, almeno per ora, è a Downing Street.
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