TOTO-PAPA: I BOOKMAKER PUNTANO SULLO SCOLA-PIATTI DI CL

Il “partito”di Scola non vorrebbe giocare subito la sua carta per non bruciarla. Ma parecchi italiani non si sono ancora rassegnati all’ipotesi milanese. ‘’Eleggere Scola vorrebbe dire consegnare la Chiesa ai movimenti, istituire accanto alle diocesi una Chiesa parallela’’…

Condividi questo articolo


1 - CHIESA. IL NUOVO PAPA? I BOOKMAKER PUNTANO SU SCOLA
(DIRE) - Italiano, con un'eta' compresa tra i 70 e i 75 anni, probabilmente anche lui decidera' prima o poi di rassegnare le dimissioni. E' l'identikit del prossimo Papa che tracciano i bookmaker internazionali (in Italia una scommessa del genere non e' consentita).

ANGELO SCOLAANGELO SCOLA ANGELO SCOLA ARCIVESCOVO DI MILANO jpegANGELO SCOLA ARCIVESCOVO DI MILANO jpeg

Tutte le maggiori firme delle scommesse - ha segnalato Agimeg - hanno aperto le giocate su chi sara' il prossimo Papa, e concordemente eleggono Angelo Scola che stacca quote tra il 3 e il 4,50. A seguire i cardinali Turkson (tra 3-7) e Bertone (4,50-12,90). Piu' giu' nelle quote Ravasi (13-19), Sandri (19-30) e Bagnasco (13-34). Tra i nomi circolati nei giorni scorsi, quello di Marc Oullet (7,30-13). Le quotazioni del cardinale O'Malley sono scese molto nelle ultime ore, anche per l'elevato numero di giocate che ha attratto, e adesso da alcuni bookmaker viene dato ache a 12. Piu' basse le chance del filippino Tagle (da 17 in su) e dell'honduregno Maradiag

ODILO SHERERODILO SHERER ODILO SHERERODILO SHERER

2 - I MOVIMENTI DI SCOLA E IL CARISMA DI DOLAN
Giulio Anselmi per "La Repubblica"

Il pronostico netto della vigilia - Angelo Scola, ambrosiano - si stempera un poco nelle ore che precedono la chiusura nella Sistina: come i "ceci nella pentola" di cui parlava Giovanni XXIII, risalgono Sherer, Dolan e Ouellet. Soprattutto il primo. E anche un paio di cardinali francesi.

TIMOTHY DOLAN ARCIVESCOVO DI NEW YORK jpegTIMOTHY DOLAN ARCIVESCOVO DI NEW YORK jpeg

Il "partito"di Scola non vorrebbe giocare subito la sua carta per non bruciarla. Anche se il francese Jean-Louis Tauran, quello a cui spetterà intonare l'Habemus papam, spiegava ieri che, con l'attuale sistema elettorale, non ha senso sprecare voti e tempo per candidati di bandiera. Ma parecchi italiani non si sono ancora rassegnati all'ipotesi milanese. Con le parole «la misericordia non è un colpo di spugna», Scola è sembrato ricollegarsi al ratzingeriano «carità, ma prima giustizia». Con la consueta prudenza, ha aggiunto: «il nuovo papa segua le orme dei predecessori».

MARC OUELLET jpegMARC OUELLET jpeg

Questo è il punto: quali orme? E di chi? «Eleggere Scola vorrebbe dire consegnare la Chiesa ai movimenti, istituire accanto alle diocesi una Chiesa parallela», spiega un illustre teologo che ha appena raccolto, al riguardo, le preoccupazioni di una dozzina di cardinali. «Giovanni Paolo II dette ai movimenti molto spazio, che poi Benedetto cercò di ridurre».

TauranTauran

Ma Opus Dei, neo-catecumenali, focolarini, Comunione e liberazione, Sant'Egidio e perfino i Legionari di Cristo hanno ancora un grande potere. E, malgrado le differenze e le reciproche ostilità, si trovano allineati nel difenderlo.

Oltre a essere l'indimenticato "don Angelo" di Cl, il cardinale Scola è stato rettore dell'università Gregoriana e fondatore (con Ratzinger) della rivista teologica Communio, interprete di una visione "centrista" del Concilio; ha creato Oasis, dedicata al rapporto tra cristiani e musulmani, nel cui comitato promotore siedono sei porporati (cinque elettori); ha una rete di rapporti in tutta la Mitteleuropa e anche in America latina.

Cardinal Camillo Ruini - Copyright PizziCardinal Camillo Ruini - Copyright Pizzi

È, insomma, un candidato forte, accreditato dell'esperienza di governo maturata a Venezia e a Milano. Quanto basta per raccogliere una quarantina (per ora scarsa) di voti e per bloccare qualunque altra candidatura.

Voci diffuse parlano dell'affievolirsi dell'ostilità del cardinale Sodano, in cambio di un avvicendamento alla Segreteria di Stato che, a tempo debito, veda Bertone sostituito da un prelato non sgradto alla curia. «Scola», ha detto anche Ruini; ma Ruini; che conta, non vota. Alto, grande e grosso come quello di Scola sullo scenario del conclave si staglia anche il profilo di Dolan, capo del potente partito americano, carismatico, trascinatore.

CARDINALE ANGELO SODANOCARDINALE ANGELO SODANO

Parecchi voti, almeno inizialmente, potrebbero convergere su di lui. Ma un anziano porporato gran conoscitore di tempi e modi ecclesiali, ancorchè escluso per la seconda volta dall'elezione, non ha dubbi: «Finirà come nel ‘95». Quando Martini, indicato come l'antagonista progressista, aderì rapidamente al gruppo di Ratzinger per evitare che la rinuncia del prelato bavarese spianasse la via a una soluzione italiana, da molti individuata in Ruini.

CARDINALE TARCISIO BERTONECARDINALE TARCISIO BERTONE

Di Scherer, e del suo, teoricamente perfetto, equilibrio pastoral-curiale, italianostraniero abbiamo già detto. Ma molti voti sono ancora a spasso. La storia è piena di papi usciti cardinali e di candidature elise a vicenda. Tutti fanno notare che dalle congregazioni è uscito il profilo di un papa trascinatore, capace di essere riferimento per una Chiesa stanca, pastore (anche se Enzo Bianchi, priore di Bose, ha messo in guardia contro gli schematismi di comodo: «Esercitare il ministero petrino sulla Chiesa universale non è come fare il vescovo di una diocesi»).

Le previsioni sono per un'elezione rapida. Ma se mercoledì sera fossimo fermi alle fumate nere si riaprirebbero i giochi. È ancora il momento della conoscenza, delle riflessioni, degli annusamenti. Calcoli umani, in attesa che domani, invocato dai conclavisti, cali su di loro lo Spirito Santo. «Speriamo faccia presto», salutò, lasciando Genova, il segretario del cardinale Siri, tre volte papabile. Ma erano altri tempi, ben lontani da Santa Marta, e nell'alloggiamento del povero monsignore mancava anche la presa per il rasoio elettrico.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

DAGOREPORT! MONTANELLI E FALLACI SCANSATEVE! AI GIORNALISTI DEL “CORRIERE DELLA SERA” SI INSEGNA A SCRIVERE IN MODO “INCLUSIVO” CON UN CORSO ON-LINE - L’ULTIMA FOLLIA DEL POLITICAMENTE CORRETTO APPLICATA ALL’EDITORIA SERVIRA’ PER APPRENDERE UN “USO NON SESSISTA DELLA LINGUA ITALIANA” E PER “EVITARE L’USO DEL MASCHILE SOVRAESTESO”: IN PRATICA, IL MATTINALE DEI CARABINIERI RISULTERÀ IN FUTURO MOLTO PIÙ ACCATTIVANTE DEI TITOLI INCLUSIVI - SUL LAVORO BISOGNA EVITARE LE MICRO-AGGRESSIONI, TIPO L’UOMO CHE SIEDE A GAMBE SPALANCATE (LA DONNA MAI?) - PER NON FARSI MANCARE NULLA ARRIVANO LE INDICAZIONI SU COME CHIAMARE I NERI E I TRANS -INSOMMA, CONTINUANDO CON QUESTA FINTA E IPOCRITA “ECOLOGIA DEL LINGUAGGIO” POI NON LAMENTATEVI SE TRIONFA TRUMP!