LA TRATTATIVA M5S-CASALEGGIO - I CINQUE STELLE PROPONGONO AL FIGLIO DEL FONDATORE IL SALDO DEL DEBITO, UN NUMERO FISSO DI VOTAZIONI ANNUE (UNA VENTINA CIRCA) E UN CONTRATTO COMUNQUE COMMISURATO AL NUMERO DEI PARLAMENTARI EFFETTIVI. IN PIÙ IL M5S CHIEDE CHE NON CI SIA ALCUNA INGERENZA POLITICA - LE PARTI SI SONO LASCIATE SENZA CHIUDERE L'ACCORDO, MA SENZA NEPPURE ROMPERE: SERVIRA’ LA MEDIAZIONE DI CONTE?

-

Condividi questo articolo


Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”

 

BEPPE GRILLO DAVIDE CASALEGGIO BEPPE GRILLO DAVIDE CASALEGGIO

Il futuro del Movimento sul tavolo. Strade che si incrociano o si dividono dal percorso dei Cinque Stelle: come quelle di Giuseppe Conte e Davide Casaleggio, entrambi al centro di incontri riservati. L' ex premier - si sa - sta disegnando il suo progetto politico per il rilancio del M5S, un progetto che a sentire i ben informati potrebbe avvalersi del contributo in prima linea di molte donne. Conte sta procedendo a passi spediti con la sua «rifondazione» del Movimento: ha incontrato i capigruppo pentastellati Davide Crippa e Ettore Licheri. Un passaggio - dicono i ben informati - per spiegare la «road map» contiana verso il nuovo partito, con un coinvolgimento diretto dei gruppi.

 

DAVIDE CASALEGGIO DAVIDE CASALEGGIO

Il presidente di Rousseau, invece, è nel mirino dei parlamentari per il «manifesto Controvento» e sta cercando una difficile mediazione per il ruolo della piattaforma. La presentazione del manifesto è sempre oggetto di aspre critiche. «Se vuole fare il recall per gli eletti perché non si può fare per chi amministra Rousseau?». «Il suo documento è irricevibile: quale partito paga un gestore di servizi che si permette di mettere becco su come formuli i tuoi quesiti?».

 

davide casaleggio davide casaleggio

A gettare altra benzina sul fuoco sono le dichiarazioni di Enrica Sabatini a Piazzapulita. la socia di Rousseau pone tre condizioni per la partnership e poi precisa: «Se la partecipazione non è considerata prioritaria e c'è invece una struttura gerarchica che prende decisioni dall' alto, non ha senso utilizzare un metodo che funziona per organizzazioni orizzontali. La partecipazione non è "accendi e spegni" quando ti serve».

LUIGI DI MAIO VITO CRIMI LUIGI DI MAIO VITO CRIMI

 

Tuttavia, nonostante le polemiche e i malumori, la trattativa tra M5S e Rousseau va avanti sottotraccia. Casaleggio - che è impegnato da martedì a Roma in una serie di incontri - ha visto ieri pomeriggio il tesoriere Claudio Cominardi, che gli ha recapitato la proposta del Movimento. I Cinque Stelle propongono il saldo del debito, un numero fisso di votazioni annue (una ventina circa) e un contratto comunque «tarato» sul numero dei parlamentari effettivi. In più il M5S chiede che non ci sia alcuna ingerenza politica, «nessun riferimento al Movimento». Le parti si sono lasciate senza chiudere l' accordo, ma senza neppure rompere.

 

vito crimi vito crimi

Nel frattempo - nonostante le votazioni siano «ferme» per via dei problemi con Rousseau - Vito Crimi ha dato il via libera all' ingresso del Movimento nella giunta di centrosinistra nel Lazio: con Roberta Lombardi e Valentina Corrado. «Ho approvato la proposta di partecipazione del Movimento 5 Stelle al governo della Regione Lazio», dice Crimi che puntualizza come la scelta abbia anche «il parere favorevole del nostro garante Beppe Grillo». «Questa scelta, infatti, arriva a seguito del percorso comune che il Movimento ha condiviso in questi anni con la giunta del presidente Zingaretti e la maggioranza, in riferimento a temi specifici del nostro programma», ha spiegato Crimi.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

DAGOREPORT - COME MAI TRUMP NON HA FATTO GRAN CASINO SULLA FORNITURA DI ARMI ALL’UCRAINA (MISSILI A LUNGO RAGGIO E MINE ANTI-UOMO) DECISA DAL PRESIDENTE USCENTE JOE BIDEN? SECONDO FONTI AUTOREVOLI DI WASHINGTON, TRA I DUE C’È STATO UN ACCORDO, CHE PERMETTERÀ POI A TRUMP DI NEGOZIARE CON PIÙ FORZA UNA PACE CON PUTIN. COSÌ, DA UNA PARTE, IL TYCOON COL CIUFFO A PENZOLONI SI E' LIMITATO A UN MISERO TWEET. DALL’ALTRA A PUTIN NON CONVIENE DI FARE ORA IL DOTTOR STRANAMORE PER DUE BUONI MOTIVI…