Il vicepresidente del Consiglio, ministro dell'Interno e segretario della Lega, Matteo Salvini, ha "condiviso" (si fa per dire) su Twitter il commento di Furio Colombo pubblicato sul Fatto quotidiano di ieri, dedicato ai parallelismi fra le sue politiche migratorie e quelle di Trump, che negli Stati Uniti stanno suscitando dibattiti molto più accesi nella società civile (persino con riferimenti al nazismo) di quanto non stia accadendo in Italia. E lo ha accompagnato con questo commento sprezzante: "Il noto 'intellettuale' della sinistra al caviale mi paragona al criminale nazista Adolf Eichmann, scrivendo che la mia missione è 'far soffrire di più coloro che non dovrebbero esistere'. Senza parole. Posso dire che mi fa schifo e che mi vergogno io per lui?".
LA RISPOSTA DI MARCO TRAVAGLIO
La direzione e la redazione del Fatto quotidiano sono solidali con Furio Colombo e invitano - se questo può avere un senso - il vicepremier e ministro Salvini a rispettare chi la pensa diversamente da lui. Si possono avere, esprimere e contestare le più diverse opinioni su fatti e persone, ma il disprezzo ad personam che cala da un' alta carica di governo su un giornalista con espressioni ingiuriose come "schifo" sono un pessimo segnale di intolleranza nei confronti di chi dissente. L' ennesimo.