TRUMP VA ALLA GUERRA CON L'IRAN E IL CONGRESSO VA ALLA GUERRA CON TRUMP: ''NON SEI UN DITTATORE''. LA CAMERA BASSA A MAGGIORANZA DEMOCRATICA SPARA UN TWEET PESANTISSIMO CONTRO IL PRESIDENTE: ''TI RICORDEREMO CHE I POTERI DI GUERRA SONO IN CAPO AL PARLAMENTO'' - MA OGGI POMPEO ANDRÀ A RIFERIRE, E PRECISA: ''NON COLPIREMO SITI CULTURALI'', COME AVEVA LASCIATO INTUIRE TRUMP NELLA SUA SPARATA SU TWITTER

-

Condividi questo articolo


 

  1. POMPEO, RISPETTEREMO LE LEGGI DI GUERRA SE COLPIREMO L'IRAN

mike pompeo mike pompeo

 (ANSA) - Ogni possibile obiettivo esaminato dagli Usa rientrera' nelle leggi internazionali sulla guerra: lo ha detto il segretario di stato Usa Mike Pompeo in una conferenza stampa, dopo che Donald Trump aveva minacciato di colpire anche siti culturali iraniani (reato di guerra, ndr) in caso di rappresaglia per l'uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani.

 

  1. SOLEIMANI:CAPO PENTAGONO, SITI CULTURALI? RISPETTEREMO LEGGI

 (ANSA) - "Rispetteremo le leggi di un conflitto armato": cosi' il capo del Pentagono Mark Esper ha risposto ad una domanda se colpira' siti culturali iraniani, nel caso gli venisse ordinato. Donald Trump ha minacciato di colpirli, anche se si tratta di un crimine di guerra.

 

  1. SOLEIMANI: CNN, POMPEO INFORMERÀ OGGI VERTICI DEL CONGRESSO

 (ANSA) - Il segretario di Stato Mike Pompeo andrà oggi a Capitol Hill insieme al consigliere per la sicurezza nazionale Robert O'Brien per informare i vertici del Congresso (la cosiddetta 'gang degli otto') sui motivi che hanno portato il presidente Donald Trump a ordinare l'uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani. Lo riferisce la Cnn. L'amministrazione ha evocato una minaccia imminente contro asset americani e prove concrete ma finora non ha fornito dettagli.

DONALD TRUMP MIKE POMPEO DONALD TRUMP MIKE POMPEO

 

 

 

  1. AL CONGRESSO OFFENSIVA DEI DEM: «DONALD DITTATORE, VA BLOCCATO»

Anna Guaita per ''Il Messaggero''

 

Il ritorno del Congresso dalle ferie natalizie prometteva già un rilancio della tensione con la Casa Bianca, dato il prossimo avvio del processo di impeachment contro Donald Trump al Senato. Ma l'impennata militarista del presidente ha contribuito a moltiplicare quella tensione a livelli che non si vedevano a Washington da vari decenni.

 

L'INIZIATIVA

Dopo aver criticato Trump per non aver comunicato in anticipo alle Commissioni della Camera e del Senato l'imminente azione militare contro il generale iraniano Qassem Soleimani, la Speaker della Camera Nancy Pelosi ha confermato che in settimana verrà presentata una risoluzione per porre dei limiti alle azioni militari che il presidente potrà usare contro l'Iran. La disposizione, che si appella al War Powers Act del 1973, chiederà che il presidente obbedisca al dettato costituzionale e interpelli il Congresso prima di effettuare altri attacchi, e in mancanza di tali consultazioni che interrompa entro trenta giorni qualsiasi intervento bellico.

ayatollah in lacrime per soleimani ayatollah in lacrime per soleimani

 

 Una risoluzione simile a quella della Camera è stata già presentata al Senato dal senatore della Virginia Tim Kaine, che qualcuno ricorderà in quanto è stato candidato alla vicepresidenza nel 2016 al fianco di Hillary Clinton. Le posizioni dei democratici sull'attacco contro Soleimani, ucciso venerdì scorso in Iraq insieme a un collega iracheno, sono state rese chiare da una lettera che la Speaker ha inviato ai colleghi, nella quale l'attacco aereo contro Soleimani viene definito «provocatorio e sproporzionato», un atto che «ha messo a repentaglio i nostri soldati e diplomatici, con il rischio di una escalation seria della tensione con l'Iran».

Soleimani Soleimani

 

Ma Donald Trump non vuole sentirsi dire dal Congresso quel che può o deve fare, e sulla questione di informare i presidenti delle Commissioni è arrivato a spedire un tweet domenica in cui li ha di fatto sbeffeggiati, affermando: «Questo comunicato serve a notificare il Congresso degli Stati Uniti che se l'Iran colpisse persone o bersagli americani, gli Stati Uniti risponderebbero in pieno e velocemente e forse in modo sproporzionato».

 

LA REPLICA

La Commissione Affari Esteri della Camera gli ha prontamente risposto non meno sarcasticamente: «Questo tweet le ricorderà che secondo la Costituzione degli Stati Uniti i poteri di guerra sono prerogativa del Congresso. Lei non è un dittatore e dovrebbe leggere la legge sui poteri di guerra». Lo scontro fra l'esecutivo e il legislativo su questi poteri è ricorrente, e anzi un deputato della California, Ro Khanna, ha già avanzato l'ipotesi che si possa aprire un secondo processo di impeachment contro Trump se questi dovesse continuare una escalation militare contro l'Iran senza aver prima ottenuto i War Powers, i poteri di guerra, dal Congresso.

 

LA SORPRESA

john bolton alla trump tower john bolton alla trump tower

La minaccia è in verità alquanto improbabile, ma un impeachment è comunque nell'aria. Nonostante ancora la data dell'inizio del processo al Senato non sia stata stabilita, ieri è arrivata una notizia che non può che allarmare Trump, cioè la comunicazione dell'ex consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton di essere pronto a testimoniare se verrà convocato formalmente dai senatori.

 

Il processo di impeachment riguarda lo scandalo delle pressioni sull'Ucraina, ma se Bolton parlasse, di certo sarebbe un imbarazzo per Trump: se infatti ora il presidente attacca l'Iran a muso duro, solo pochi mesi fa era così ansioso di realizzare un accordo «migliore» di quello realizzato da Obama nel 2015 che si era detto pronto a incontrare il presidente iraniano «senza nessuna condizione». E quella fu la ragione per cui Bolton si dimise.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - COME MAI TRUMP NON HA FATTO GRAN CASINO SULLA FORNITURA DI ARMI ALL’UCRAINA (MISSILI A LUNGO RAGGIO E MINE ANTI-UOMO) DECISA DAL PRESIDENTE USCENTE JOE BIDEN? SECONDO FONTI AUTOREVOLI DI WASHINGTON, TRA I DUE C’È STATO UN ACCORDO, CHE PERMETTERÀ POI A TRUMP DI NEGOZIARE CON PIÙ FORZA UNA PACE CON PUTIN. COSÌ, IL TYCOON COL CIUFFO A PENZOLONI SI E' LIMITATO A UN MISERO TWEET. DA UNA PARTE, DALL’ALTRA A PUTIN NON CONVIENE DI FARE ORA IL DOTTOR STRANAMORE PER DUE BUONI MOTIVI…

DAGOREPORT - IL GIUBILEO SI AVVICINA E IN VATICANO MONTA UNA INCAZZATURA PROFONDA PER LA NOMINA DI ALESSANDRO GIULI AL MINISTERO DELLA CULTURA – L’80% DEL PATRIMONIO ARTISTICO ITALIANO È RIFERIBILE ALL’ARTE SACRA VOLUTA DALLA CHIESA, E IL GOVERNO DELLA "CRISTIANA" GIORGIA CHE FA? SCEGLIE UN NEO-PAGANO CHE BLATERA DELLA "CENTRALITA' DEL PENSIERO SOLARE", CHE "SIAMO FIGLI DEL FUOCO E DELL'ACQUA" (MAI DI DIO) - SENZA CONTARE CHE ALLA GUIDA DELLA BIENNALE C'E' L'APOSTATA BUTTAFUOCO (DA CRISTIANO E' DIVENTATO MUSULMANO SCIITA) - VIDEO: QUANDO GIULI SU RAI2 SUONAVA IL PIFFERO INVOCANDO LA “GRANDE NUTRICE” 

CHI CRITICA I MASSACRI DI NETANYAHU, DIVENTA IPSO FACTO ANTISEMITA? – IN VATICANO SONO IRRITATI PER LE REAZIONI SCOMPOSTE DELLA COMUNITÀ EBRAICA, DA EDITH BRUCK A RUTH DUREGHELLO, ALLE PAROLE DI BERGOGLIO SULLA GUERRA IN MEDIORIENTE - IL PONTEFICE HA "OSATO" DIRE: “BISOGNA INDAGARE PER DETERMINARE SE CIÒ CHE STA ACCADENDO A GAZA È UN GENOCIDIO” - COME SI FA A SCAMBIARE PER ANTISEMITISMO UNA LEGITTIMA OSSERVAZIONE CRITICA DI FRONTE AL MASSACRO IN CORSO? – PAPA FRANCESCO NON È CHEF RUBIO: HA SEMPRE RICONOSCIUTO IL DIRITTO ALL’AUTODIFESA DI ISRAELE. MA COME PUÒ LA PIÙ ALTA AUTORITÀ MORALE DEL MONDO TACERE DI FRONTE A 45MILA MORTI PER 1200 VITTIME DELLA STRAGE DI HAMAS ?