UN TRUMPIANO A ROMA - LEW EISENBERG, NUOVO AMBASCIATORE USA IN ITALIA, E’ UN AMICO DI VECCHIA DATA DI “THE DONALD” E GRANDE FINANZIATORE DEL PARTITO REPUBBLICANO - IL SUO RUOLO NELLA CAMPAGNA ELETTORALE DI TRUMP E’ STATO DECISIVO PER “RASSICURARE” WALL STREET

-

Condividi questo articolo


Arturo Zampaglione per “la Repubblica”

 

LEW EISENBERG LEW EISENBERG

Come tutte le grandi ambasciate americane nel mondo, anche quella in Italia, che ha sede a Palazzo Margherita lungo via Veneto, è sempre stata assegnata dopo le elezioni a grandi finanziatori del partito vincente.

 

E Donald Trump non si è discostato da questa "tradizione". Non appena la nomina sarà ratificata dal Senato, arriverà a Roma come ambasciatore Lewis Eisenberg, detto Lew, 75 anni, un finanziere repubblicano di New York, amico personale di Trump, che ha sempre contribuito generosamente alle casse del partito e che l' anno scorso ha guidato il Trump victory committee, uno strumento per canalizzare grandi donazioni sul candidato della destra.

 

LEW EISENBERG LEW EISENBERG

Nato nell' Illinois nel 1942 da una famiglia ebrea, studi a Dartmouth e un master alla Cornell univesrity, anche Eisenberg - come molti esponenti dell' amministrazione Trump, dal ministro del Tesoro Mnuchin al consigliere economico Cohn - ha il pedigree della Goldman Sachs.

 

Ha infatti lavorato per un quarto di secolo nella più potente banca di Wall Street, diventandone partner. Ha poi fondato una società di private equity, la Granite Capital, dedicando più tempo ad attività politiche, alla raccolta di fondi elettorali e a una serie di incarichi pubblici. Durante gli attacchi dell' 11 settembre 2001, Eisenberg era presidente della Port authority di New York e New Jersey, cui facevano capo le Torri gemelle, e subito dopo gli fu dato un ruolo di primo piano nell' opera di ricostruzione.

DONALD TRUMP DONALD TRUMP

 

La politica è sempre stata una sua passione. Considerato un repubblicano moderato, con posizioni più rigorose in materia economica e invece più liberal in campo sociale, Eisenberg è sempre stato utilizzato dal partito per incarichi di responsabilità sul piano finanziario e di "fundraising" (raccolta di fondi). Tra il 2002 e il 2004 è stato presidente del comitato finanze dei repubblicani a livello nazionale e ha poi lavorato per John McCain, il candidato alla Casa Bianca nel 2008.

 

LEWIS EISENBERG JON BON JOVI LEWIS EISENBERG JON BON JOVI

Ma il suo contributo più importante è stato proprio durante la campagna elettorale di Trump. Nell' estate scorsa, in un momento difficile per le casse del partito, perché Wall street sembrava scettica sulle chances di Trump, la presenza di Eisenberg alla guida del Trump victory committee è servito a dare una immagine più tranquillizzante. Un aiuto che viene premiato ora con l' ambasciata a Roma: l' Italia avrà comunque il vantaggio di avere un personaggio molto vicino al presidente americano.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)