Mattia Eccheli per il “Fatto Quotidiano”
Il tedesco per integrarsi. La Germania, riferisce il quotidiano Dei Welt, avrebbe già ingaggiato 8.500 docenti per insegnare la lingua a poco meno di 200 mila profughi. Tuttavia, poiché si parla di un milione di migranti accolti solo quest' anno, per garantire un' educazione minima ne servirebbero almeno 20 mila, con una spesa ipotizzata attorno ai 2,3 miliardi di euro.
protesta contro merkel degli anti musulmani di pegida
Nel 2016, i profughi rischiano così di costare fino a 17 miliardi di euro alla "locomotiva d' Europa". Lo rivela sempre Die Welt citando le stime dei Länder, di nuovo lievitate rispetto alla previsione della Dst, il Deutsche Städtetag, l' associazione dei comuni tedeschi (3.400 realtà rappresentate), l' equivalente dell' italiana Anci, che oscillava tra i 7 ed i 16 miliardi.
A bilancio, il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble ha fatto mettere 6,1 miliardi: la differenza resta notevole.
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Anche perché da mesi ormai gli enti locali lamentano non soltanto di aver esaurito gli spazi, ma anche di non aver più risorse. I fondi servono per aumentare il numero degli impiegati per esaminare le richieste di asilo (almeno un migliaio di posti offerti dal Bamf, l' ufficio federale per i migranti), per garantire la sicurezza ed anche per migliorare l' integrazione.
Dopo la politica delle "braccia aperte" di Angela Merkel e l' iniziale entusiasmo dei tedeschi, il clima attorno ai profughi si è progressivamente raffreddato.
L'alleato bavarese Csu ha ripetutamente chiesto l' introduzione di una soglia massima, mentre gli altri alleati di governo, Cdu e Spd, sono orientati verso una riduzione degli arrivi.
Un milione di ingressi, su questo sono tutti d'accordo, è una cifra non più sostenibile nemmeno per un paese che incassa 671 miliardi (28 in più rispetto al 2014), più o meno equamente divisi tra Stato e Regioni (quote più marginali riguardano i comuni e l'Ue). I cristiano sociali, che governano la regione più ricca, la Baviera, hanno chiesto l'introduzione di una sorta di "obbligo di integrazione" per i profughi dietro la minaccia di ridurre l' erogazione di servizi in caso, ad esempio, di mancata frequenza ai corsi di lingua.
La proposta è riuscita a mettere insolitamente d'accordo Spd (al governo), Verdi e Linke (entrambi all' opposizione) che, con toni diversi, hanno respinto l' ipotesi spiegando che l'integrazione non è una questione di carte bollate né si può ottenere con l' intimidazione. Finora in Germania è mancata l' offerta, non la domanda, hanno ammonito.
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La violenza contro le strutture di accoglienza dei profughi è in pauroso aumento (ma sono in crescita anche i "disordini" causati dagli stessi migranti all'interno dei centri): dall' inizio dell'anno sono stati contabilizzati 222 casi con appena quattro verdetti di colpevolezza. In 169 episodi le indagini degli inquirenti non hanno portato ad alcun risultato. La Sassonia, uno dei nuovi Lander, è la regione più "difficile" per i profughi: 68 assalti con un' incidenza di 1,58 casi ogni 100 mila abitanti. In generale, l' accoglienza verso i migranti è decisamente più tiepida nell' area della ex Ddr, un po' come succede in Europa con i paesi che gravitavano nell' orbita sovietica.
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