Ester Palma per il "Corriere della Sera - Edizione Roma"
«Ci sarà un comunicato, ma nei prossimi giorni, non ora, non a caldo». E' attendista sull'elezione di Ignazio Marino il Vicariato di Roma. Da S. Giovanni in Laterano fanno sapere che per commentare si preferisce aspettare. E vedere. Il cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa per Roma, sceglie una linea prudente, almeno per il primo giorno, poi si vedrà.
IGNAZIO MARINO DAJENon che il clero romano e i suoi vescovi avessero sostenuto più di tanto la campagna elettorale del sindaco uscente. Ma le posizioni del suo successore su aborto, eutanasia, matrimoni gay, le sue recenti uscite sui «temi non negoziabili» sostenuti con forza dalla Chiesa e anche da Papa Francesco non hanno certamente entusiasmato i vertici della Santa sede romana. Tace il cardinale, tacciono i vescovi. E anche i parroci preferiscono non parlarne. Almeno per ora.
IGNAZIO MARINO E SUOR MARIA BERTILLA CASAGNA«Non potrei dirne bene, non mi piace quello che dice sui temi della vita, l'inizio e la fine - commenta a mezza bocca il reggente di una grande parrocchia dell'estrema periferia sud, che non vuole neanche essere citato - Aspettiamo, vediamo che succede». Altri parroci preferiscono parlare dell'astensionismo, il grande tema di queste elezioni.
«Ho detto ai miei parrocchiani di andare a votare - racconta don Fabio Fasciani, parroco di S. Patrizio a Colle Prenestino, che è stata fra l'altro l'ultima parrocchia visitata da papa Benedetto, poco prima di Natale - Ma molti mi hanno detto di non esserci andati. E mi sembra un segnale importante, e inquietante, sulla mancanza di fiducia dei cittadini nella politica, della scarsa credibilità agli occhi degli elettori dei personaggi alla ribalta cittadina».
VATICANO FOTO LAPRESSESulla stessa linea don Gianfranco Ferrigno, parroco di San Bruno alla Pisana: «Mi preoccupa molto questa voglia di non votare, di non prendere posizione - spiega - Fra i miei parrocchiani ne ho visti alcuni già direttamente impegnati in politica, sia a destra che a sinistra, che questa volta hanno deciso di astenersi. E' che la gente è sfiduciata, preoccupata per l'andamento delle cose, per la crisi».
PAPA FRANCESCO - JORGE BERGOGLIOMentre la povertà, magari nascosta dalla dignità, aumenta: «Sì, prima ogni settimana distribuivamo una ventina di pacchi di generi alimentari ai bisognosi, quasi tutti stranieri - aggiunge don Gianfranco - Ora siamo a oltre 60 e molti di quelli che vengono a ritirarli sono italiani».
Entusiasta dell'elezione di «Ignazio» è invece suor Maria Bertilla Casagna, 74 anni, la prima persona che il neo sindaco ha abbracciato dopo il discorso post elezione di ieri pomeriggio. Ex maestra, suora delle Serve dei poveri da quando aveva 17 anni («Ho avuto una vita davvero felice») e romanista sfegatata: «Lo conosco da tantissimi anni, sono stata ricoverata molte volte al Gemelli, dove lui lavorava - racconta dalla sua carrozzina - E' una persona eccezionale, buono, sempre impegnato a assistere i poveri e i bisognosi. Ha una grande fede cattolica, ama Roma fortemente, farà bene. Abortista, sostenitore dell'eutanasia? Macchè, ama la vita, i bambini, i malati. Vedrete».