Paolo Emilio Russo per “Libero Quotidiano”
Sarà stato l' insuccesso della sua candidatura, abbastanza evidente sin dal primo momento, oppure un problema irrisolto - e per niente politico - con la sorellastra Rachele, lei sì eletta in consiglio comunale, fatto sta che l' esperienza di Alessandra Mussolini come capolista di Forza Italia alle elezioni Comunali di Roma si è conclusa con una intervista-outing che ha creato un mare di polemiche: «Ho fatto una kamikazzata.
Il mio compito era solo impedire che Giorgia Meloni andasse al ballottaggio», ha rivelato. E ancora: «Meloni e Salvini, a Roma, volevano fare la pelle a Berlusconi e diventare i padroni di tutto il centrodestra, ma non hanno fatto i conti con chi li ha abbattuti...», ha detto a Il Messaggero.
Apriti cielo; Giorgia Meloni, Matteo Salvini e i vertici dei loro due partiti hanno preteso una «immediata» smentita di Fi e chiamato in causa il Cavaliere. L' ex premier però è ancora in ospedale e si è guardato bene dall' intervenire sul tema. Lo ha fatto però Giovanni Toti, consigliere politico del presidente di Fi e governatore della Liguria: per lui quelle dell' eurodeputata nipote del Duce sono «farneticazioni».
La leader di Fdi, fermata ad un passo dal ballottaggio proprio dal "rosicchiamento" di voti di Alfio Marchini, oggetto della presunta "kamikazzata" si è limita ad un tweet al veleno: «Fa effetto vedere una Mussolini vantarsi di una badogliata...». La questione, però, è detonata al punto che il coordinatore della segreteria di Fdi, Giovanni Donzelli, ha spiegato che, visto l' accaduto, ora è impensabile che Fdi faccia «nuove alleanze» coi «complottisti».
E pensare che i partiti del centrodestra stavano già lavorando per vincere il ballottaggio a Milano e anche a Napoli (dove Fdi aveva un suo candidato) si andava verso una ricomposizione. Alessandra Mussolini, già presidente della commissione Infanzia, da due anni eletta con Fi a Bruxelles, se l' è pure presa nella stessa intervista con i dirigenti romani del "suo" partito, "colpevoli" di non averla sostenuta abbastanza: con la doppia preferenza di genere avrebbe potuto essere la più votata, ma è stata superata dal consigliere Davide Bordoni - eletto - e da altri tre aspiranti consiglieri.
«Lui, Maurizio Gasparri, Antonio Tajani hanno pensato solo a loro stessi..», ha buttato lì. Le sue 1.492 preferenze sono quasi il doppio di quelle rimediate dalla sorellastra Rachele, capolista della civica "Con Giorgia", ma, almeno, quest' ultima è stata eletta.
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