VAI AVANTI TU CHE A ME VIEN DA RIDERE – LE MOSSE DI SALVINI PER “BRUCIARE” DI MAIO – IL LUMBARD VUOLE CHE “GIGGINO” PRENDA L’INCARICO, PROVI (SENZA RIUSCIRCI) A FARE IL GOVERNO, "MAGARI CAPIRA' CHE IL 32% NON E' IL 51%" – L’INCOGNITA PD E LA FRONDA A RENZI FAVOREVOLE A UN'APERTURA A UN GOVERNO M5S - SALVINI CONTRO LE SANZIONI A PUTIN SAREBBE UNA EURO-PROVOCAZIONE

-

Condividi questo articolo


 

Alberto Mattioli per la Stampa

 

murale salvini di maio murale salvini di maio

Lo stato maggiore leghista sarà consultato dopodomani a mezzogiorno. Da Sergio Mattarella andranno i capigruppo alla Camera e al Senato, Giancarlo Giorgetti e Gian Marco Centinaio, insieme con Matteo Salvini. Diranno al Presidente che il loro candidato per Palazzo Chigi è lo stesso Salvini e che incaricarlo servirebbe a verificare se in Parlamento ci sia una maggioranza disposta a votargli la fiducia. Questa, almeno, è la posizione ufficiale.

 

Dietro le quinte, la linea leghista è più sfumata. La vera novità degli ultimi giorni è che il centrodestra salirà al Colle in ordine sparso, come singoli partiti e non come coalizione.

 

SALVINI - DI MAIO - BERLUSCONI - RENZI SALVINI - DI MAIO - BERLUSCONI - RENZI

L' ha voluto Berlusconi, per rimarcare un' autonomia di scelta che in realtà è sempre più stretta. Ma, a differenza di quel che si potrebbe pensare, alla Lega questa soluzione non dispiace. Vuol dire mostrare plasticamente che il partito con la rappresentanza parlamentare più robusta è il M5s. E, se il criterio che sceglierà il Presidente sarà quello di incaricare il leader del partito più forte, non della coalizione, significa che il primo giro toccherà a Luigi Di Maio, e che probabilmente sarà un giro a vuoto.

 

Sulla strada del grande accordo Centrodestra-M5s, spiegano dalla Lega, i veri intoppi non sono né il programma né la partecipazione di Forza Italia. Il problema è tutto personale: il nome del premier. Perché se Salvini è disposto a fare un passo indietro, non si capisce perché Di Maio non possa fare altrettanto. Ben venga quindi un incarico al giovin signore pentastellato così, parola di un leghista importante, «magari capirà che il 32% non è il 51%». Insomma, se Di Maio vuole fare davvero un governo con il centrodestra, bisogna si rassegni al fatto che non sarà lui a presiederlo. E su questo punto i margini di trattativa, più che ristretti, sono inesistenti.

BERLUSCONI ED IL SUDORE DI SALVINI BERLUSCONI ED IL SUDORE DI SALVINI

 

I rapporti con FI sono un altro fronte. Per la Lega è importante tenere insieme il centrodestra anche nel caso si trovi la quadra con il M5s, e la partecipazione dei berlusconiani alla maggioranza è considerata pregiudiziale, nonostante i veti grillini. Tanto sono molti gli azzurri, a tutti i livelli, che lanciano segnali alle loro controparti leghiste per preparare una futura migrazione.

 

In via Bellerio, semmai, la paura è un' altra. Ultimamente si moltiplicano le aperture grilline verso il Pd, che sembra sempre meno monolitico nel suo no. Si segue con interesse il dibattito nell' ex partitone per capire se davvero possa nascere un governo Di Maio, magari con l' appoggio esterno del Pd. «Non sarebbe comunque un guaio, a parte forse per il Paese», spiegano i leghisti, convinti come sono che il modo migliore per far perdere consensi al M5s sia di farlo governare.

 

RENZI FRANCESCHINI RENZI FRANCESCHINI

Infine, ieri Salvini è tornato sul tema delle sanzioni europee alla Russia, o meglio sulla necessità di toglierle, un suo eterno cavallo di battaglia. «Spero di potere presto, dal governo, raccogliere l' appello del presidente della Confindustria russa: via queste assurde sanzioni che stanno causando un danno incalcolabile all' economia italiana!», ha twittato il segretario. Si tratta di raccogliere anche il grido di dolore dell' export nazionale, certo. Però una scelta del genere sarebbe un casus belli con Bruxelles. L' ennesimo.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - PIÙ DIVENTA IRRILEVANTE, PIÙ MATTEO RENZI NON DEMORDE DALL’OBIETTIVO DI OCCUPARE LO SPAZIO TRA MELONI E SCHLEIN - SE NEL 2013 SOGNAVA DI METTERE LE MANI SU FORZA ITALIA, OGGI SI ACCONTENTEREBBE DI SCIOGLIERE QUEL POCO CHE RESTA DI ITALIA VIVA PER PRENDERE LA GUIDA DEL PARTITO DI MARINA E PIER SILVIO, DA TEMPO INSOFFERENTI DI ESSERE FINITI IN UN GOVERNO DI DESTRA CON POCO CENTRO - L’EX PREMIER DI RIGNANO SULL’ARNO AVREBBE SONDATO IL TERRENO CON ALCUNI DIRIGENTI APICALI DI FININVEST - MA IN FI C’È ANCHE IN ATTO UN LAVORIO DI MEZZO PARTITO CHE NON DISDEGNA L’IPOTESI, ALLE PROSSIME POLITICHE DEL 2027, DI ABBANDONARE AL SUO DESTINO LA DESTRA A EGEMONIA MELONIANA PER UN PROCESSO POLITICO CHE POSSA DAR VITA A UN CENTRO-SINISTRA FORZA ITALIA-PARTITO DEMOCRATICO…

DAGOREPORT - SALVATE IL "CUORE GITANO" DI ANDREA GIAMBRUNO! SPUTTANATO DA DUE TERRIBILI FUORIONDA BY ''STRISCIA LA NOTIZIA'', NEI QUALI TEORIZZAVA IL SOMMO PIACERE DEL PARTOUZE A 3/4 CON LE SUE COLLEGHE DI MEDIASET, QUINDI TRAFITTO VIA TWEET DA GIORGIA MELONI (UN BENSERVITO SECCO COME UN CASSETTO CHIUSO CON UNA GINOCCHIATA), LA CRUDELE SFIGA NON ACCENNA AD ABBANDONARE LA VITA SENTIMENTALE DELL'EX ''FIRST GENTLEMAN'' - IL SUO INDOMABILE TESTOSTERONE AVEVA RIPRESO A PALPITARE PER LE BOMBASTICHE CURVE DI FEDERICA BIANCO, ATTRICE DI FICTION, GIA' FIDANZATA DEL VICE DI SALVINI, ANDREA CRIPPA - LA LIAISON, SBOCCIATA TRAVOLGENTE LA SCORSA ESTATE TRA LE ONDE DEL SALENTO, SI E' RIVELATA UN "FUOCO DI PUGLIA". LA 40ENNE BIANCO HA MOLLATO IL POVERO GIAMBRUNO QUALCHE GIORNO FA, CON UNA CLAMOROSA LITIGATA, IN UN BAR-SALOTTO DI ROMA-CENTRO, PER FAR RITORNO TRA LE BRACCIA DEL SUO EX CRIPPA, CHE ALL'INIZIO DEL 2024 L'AVEVA SOSTITUITA CON LA PANTERONA-MILF ANNA FALCHI - LA FOTO RIVELATORIA IN SPIAGGIA

DAGOREPORT - DOCUMENTI ALLA MANO, E’ PARTITA UN’ISPEZIONE DEL MINISTERO DELLA CULTURA PER CHIARIRE FATTI E FATTACCI DELLA GESTIONE DEL CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA, PRESIEDUTO DA SERGIO CASTELLITTO – DAL CONTRATTO E AL RUOLO DI TUMMINELLI, MANAGER TEATRALE DI CASTELLITTO, ALLE SPESE PER ALLOGGIO E AFFITTO PRESSO VILLA GALLO IN OCCASIONE DELLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA, DAL LICENZIAMENTO DEL DIRIGENTE DELLA CINETECA, STEFANO IACHETTI, ALL’INCARICO DI CASTELLITTO ALLA MOGLIE MARGARET MAZZANTINI….