Gabriella Cerami per "la Repubblica" - Estratti
Un po’ rivincita, un po’ vendetta.
Ignazio Marino da Philadelphia a Bruxelles, passando per Roma, aspira a fare il chirurgo dell’europeismo candidandosi alle elezioni Europee con la lista Alleanza Verdi e Sinistra di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni.
È un ritorno imprevisto quello dell’ex sindaco della capitale, che viene ufficializzato oggi davanti a cronisti e telecamere nella sede della stampa estera per dare a quest’operazione politica un profilo internazionale. In fondo il professore di chirurgia della Thomas Jefferson University, che sarà il numero uno nella circoscrizione Centro, era sparito dalla scena politica, e fino all’ultimo, quando ormai le voci si facevano sempre più insistenti, in tanti hanno sperato che non fosse così.
E invece il primo cittadino “marziano”, medico prestato alla politica, pacifista e ambientalista, è tornato per scompaginare, per dare fastidio agli ex amici dem, sottrarre voti al Movimento 5 Stelle e lo smacco più grande, la soddisfazione più profonda che si vorrebbe togliere, sarebbe quella di prendere anche un solo voto in più rispetto alla lista di Matteo Renzi, l’allora segretario che lo portò alle dimissioni da Palazzo Senatorio. «Sono stato accoltellato da ventisei nomi e cognomi, ma con un solo mandante », disse Marino nell’ottobre del 2015 quando apprese che diciannove suoi consiglieri del centrosinistra assieme ad altri sette si erano dimessi, davanti a un notaio, decretando la fine della sua amministrazione.
Oggi Marino vuol ricominciare da dove aveva lasciato, nella speranza di trainare la lista Alleanza Verdi e Sinistra oltre il 4% cavalcando i temi a lui più cari, che sono ambientalismo, rigenerazione urbana e sociale, sanità pubblica, stop all’invio delle armi in Ucraina e il riconoscimento dello Stato della Palestina con annesso cessate il fuoco.
Quindi Marino vuole essere una figura di sintesi tra le anime della sinistra, deluse dalla linea politica intrapresa dalla segretaria Elly Schlein, e gli ambientalisti. L’asso nella manica, da spendere nella capitale, porta il simbolo del termovalorizzatore, a cui l’ex sindaco è sempre stato contrario mentre il Pd romano e l’attuale amministrazione capitolina hanno ormai dato il via libera e avviato tutte le procedure.
È un tema rovente per la capitale, che i Verdi e la Sinistra sono pronti utilizzare in campagna elettorale a loro favore.
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