MADURO VUOLE IL 'PUGNO DI FERRO' CONTRO I CRIMINI D'ODIO
'Chiedo la massima severità nelle sentenze'
DIE HARD - MADURO A MORIRE - MEME BY EMILIANO CARLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA
(ANSA) - CARACAS, 12 AGO - Il presidente del Venezuela Nicolas Maduro ha chiesto ai suoi militari il "pugno di ferro" contro quelli che ha definito i "crimini d'odio". Lo ha detto durante un incontro del Consiglio di Difesa Nazionale e del Consiglio di Stato con l'Alto Comando Militare convocato per analizzare la situazione nel paese sudamericano dopo le elezioni. Il presidente si è anche rivolto ai giocatori di baseball, uno sport diffusissimo nel Paese, ai calciatori e agli artisti, che a suo dire sono stati spinti a parlare male del Venezuela.
"Sono stati pagati tanti soldi per ricattare gli artisti ma chi è andato verso il fascismo tornerà sui suoi passi. Vedremo ritornare coloro che invocano l'odio contro il Venezuela". Maduro ha, poi, esortato i militari ad "eliminare la destra del fascismo" accusando i leader dell'opposizione di essersi "arresi al fascismo".
proteste in venezuela contro la rielezione di nicolas maduro 9
Ha anche aggiunto che i movimenti 'fascisti' vanno contro la Costituzione e per questo servono nuove leggi. L'obiettivo, secondo Maduro, è proteggere il Venezuela che, ha detto, "è il fiore all'occhiello che le élite mondiali vogliono conquistare". "Chiedo giustizia. Tutto questo deve essere mostrato alle Nazioni Unite. Occorre fare uno sforzo di comunicazione globale", ha concluso il presidente venezuelano.
proteste in venezuela contro la rielezione di nicolas maduro 8
VENEZUELA, DA DOMANI LEGGI PIÙ SEVERE PER ONG E SOCIAL MEDIA
L'annuncio è del presidente del Parlamento Jorge Rodriguez
(ANSA) - CARACAS, 12 AGO - Il presidente del Parlamento venezuelano Jorge Rodríguez ha annunciato durante una riunione del Consiglio di Difesa della Nazione e del Consiglio di Stato venezuelani che questo martedì 13 agosto l'assemblea legislativa si riunirà per approvare un nuovo pacchetto di leggi per la regolamentazione dei social network e delle ong.
Inoltre, Rodríguez ha anticipato modifiche in senso restrittivo della legge sull'odio già vigente. "Abbiamo deciso di sospendere le vacanze parlamentari per approvare una serie di leggi per proteggere e difendere la nostra popolazione dall'odio, dal terrorismo e dalla diffusione di idee fasciste sui social network", ha dichiarato il presidente del Parlamento. Rodríguez ha poi definito il magnate Elon Musk "un fascista" e X "il luogo in cui più si attaccano Paesi e governi". Per il media indipendente venezuelano in lingua inglese Caracas Chronicles, la legislazione che si approverà domani apre una "nuova era di censura" in Venezuela.
VENEZUELA: TIKTOK SOSPENDE MADURO FINO AL 19 AGOSTO
nicolas maduro in arabia saudita.
Il presidente l'aveva accusato di fomentare una 'guerra civile'
(ANSA) - CARACAS, 12 AGO - "TikTok mi ha appena sospeso l'account e non potrò trasmettere fino al 19 agosto", ha dichiarato il presidente venezuelano Nicolás Maduro in un discorso trasmesso dalla televisione di Stato. Maduro aveva accusato il social network di fomentare una "guerra civile" in Venezuela. Inoltre, ha attaccato i suoi "gestori e i proprietari" perché "sostengono il fascismo in America Latina e nel mondo". Il presidente venezuelano ha definito la piattaforma "responsabile dell'arrivo di Milei e dei fascisti" in Argentina, in quanto TikTok - a suo avviso - ha "un'alleanza con il fascismo".
Dopo avere sospeso il 9 agosto X per 10 giorni accusando il suo proprietario Elon Musk di incitamento all'odio e al fascismo, Maduro aveva affermato nei giorni scorsi che anche TikTok e Instagram erano "moltiplicatori di odio" in Venezuela. Maduro ha infine assicurato che le reti social vengono utilizzate per attaccare la sua rielezione, considerata una frode dall'opposizione, che rivendica la vittoria del suo candidato Edmundo González Urrutia.
NOBEL PER LA PACE ARIAS, 'LULA DICA A MADURO LASCIARE IL POTERE'
(ANSA) - SAN JOSE, 12 AGO - L'ex Nobel della pace ed ex presidente del Costa Rica, Óscar Arias, ha detto che Luiz Inácio Lula da Silva "non ha fatto abbastanza per il Venezuela". Per lui il presidente brasiliano doveva telefonare a Nicolas Maduro e dirgli "hai perso, riconosci la sconfitta e lascia il potere". Arias ha poi aggiunto che chiedere al governo venezuelano, come ha fatto Lula, di mostrare i verbali elettorali "è una perdita di tempo", così come anche consigliare all'opposizione di fare ricorso in tribunale.
"Che tipo di giustizia c'è in Venezuela? La magistratura in Venezuela non è né autonoma né indipendente", ha detto. Arias, che ha vinto il Nobel per la pace nel 1987 per il suo ruolo nelle negoziazioni in America Centrale in quegli anni, ha anche criticato il consigliere di Lula per la politica estera Celso Amorim. "Ha sbagliato a dire di non fidarsi dei verbali dell'opposizione", ha concluso Arias.
venezuela proteste contro maduro 9
LA GUERRA DI ANONYMOUS A MADURO, 'NON PUOI NASCONDERTI'
'Contro il leader useremo un arsenale. Gli svuoteremo i conti'
(di Patrizia Antonini) (ANSA) - CARACAS, 12 AGO - Il presidente venezuelano Nicolas Maduro è il nuovo nemico giurato numero uno di Anonymous. "Corri pure, ma non potrai nasconderti", lo hanno avvertito gli hacker, che minacciano di confiscargli i soldi depositati nei conti correnti bancari sparsi tra "Miami, Svizzera", ma anche "Hong Kong, Cipro e Turchia", di cui il collettivo afferma di aver trovato "tracce".
venezuela proteste contro maduro 8
Gli attivisti annunciano di avere a disposizione "un arsenale" e promettono di fare giustizia di fronte alla repressione post-elettorale senza precedenti del leader bolivariano, con "censura, torture", e case segnate "affinché vengano attaccate nella notte, con sequestri e sparizioni di innocenti". Una situazione che sul terreno continua ad essere degna di una feroce dittatura, con 24 morti e 2400 arresti.
E almeno un centinaio di adolescenti, tra i 14 ed i 17 anni, fatti sparire nelle prigioni da giorni, senza nemmeno la possibilità di un contatto con i genitori. Molti prigionieri politici sono detenuti al El Helicoide, una struttura usata dai servizi di intelligence. Altri si trovano nelle celle dei commissariati locali, come è toccato a Rita Capriti, una dei numerosi discendenti italiani a finire nelle segrete del regime, che tratta col pugno di ferro gli avversari politici, ma ancora non ha presentato i verbali ufficiali delle elezioni del 28 luglio, nonostante i numerosi appelli.
La diplomazia internazionale intanto tesse la sua tela in cerca di una soluzione, con l'Italia impegnata in pieno col ministro degli Esteri Antonio Tajani, mentre il brasiliano Mauro Vieira e il colombiano Luis Gilberto Murillo provano ad esplorare possibilità di dialogo con Caracas. Maduro sembra invece aver scelto la strada del silenzio: i suoi profili social tacciono.
A parlare è solo il procuratore chavista Tarek William Saab: in un'intervista ad una tv pubblica, ha contestato la ricostruzione del risultato elettorale delle opposizioni guidate da Maria Corina Machado, che assegna un'ampia vittoria a Edmundo Gonzalez Urrutia. Anche i media di Stato sembrano aver deciso di ignorare il tema, dedicandogli il minor spazio possibile, ma González ha assicurato che "la verità prevarrà. Non dubitatene mai", ha promesso in un messaggio su Instagram in cui appare inginocchiato in una chiesa cattolica. Per sabato 17 agosto, insieme a Maria Corina Machado, il candidato presidenziale ha convocato una manifestazione "globale".
Le opposizioni contano sull'aiuto degli otto milioni di migranti venezuelani all'estero, affinché l'opinione pubblica mondiale possa "gridare" il suo sostegno. Un supporto che di sicuro arriva da Anonymous. L'organizzazione ha fatto sapere di essersi unita a Cyberhunters per mettere in piedi "la più grande 'botnet' del mondo (una rete composta da dispositivi infettati da malware), annunciando nuovi grandi "attacchi contro Maduro e il suo regime".