DAGONEWS
ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE
Vertice in corso a Palazzo Chigi sul dossier Aspi, con Conte e i ministri Gualtieri e De Micheli. Sul tavolo, oltre alla revoca, anche un possibile schema per risolvere l’intricata situazione del dossier Autostrade, che ha fatto ricorso all’Unione Europea. Una soluzione proposta da Cassa depositi e prestiti ad Atlantia in agosto, sulla falsa riga di quanto nel 2013 la holding dei Benetton fece per la fusione di Gemina in Atlantia.
Giuseppe Conte Fabrizio Palermo
In quel caso vennero emessi dei warrant legati ai presunti danni ambientali richiesti dal ministero dell’Ambiente nei confronti di Autostrade. Lo stesso schema che potrebbe essere oggi applicato con Aspi: in questo modo Cdp, una volta quantificati i danni indiretti dovuti al crollo del Ponte Morandi, riceverebbe un numero di azioni corrispondente.
Una soluzione utilizzata nel 2013 che oggi però non è più gradita, anzi viene addirittura definita da Atlantia fuori mercato. Perché? C’è chi sospetta che in fondo, in casa Atlantia, l’ad Carlo Bertazzo non abbia alcuna intenzione di chiudere l’accordo. Del resto, oggi Conte deve evitare la revoca della concessione per il semplice motivo che lo Stato non è in grado di sostituire, da un giorno all’altro, la gestione autostradale.
Come abbiamo riferito stamattina, l’amministratore delegato di Atlantia Carlo Bertazzo e Riccardo Toto (figlio del reuccio delle autostrade carlo), si sono attovagliati per il breakfast all’hotel Locarno a Roma. Il tema della chiacchierata era il fondo statunitense Apollo, con il quale Toto Holding ha già stretto un'alleanza nel settore delle rinnovabili, interessato a prendere Aspi con Toto come gestore della rete autostradale.