Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini per “la Repubblica”
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Nottetempo, lo scorso mercoledì, i consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno ritirato dalle vetrate del consiglio regionale pugliese uno striscione che era lì da qualche anno, da quando i grillini erano entrati per aprire quel palazzo come «un apriscatole».
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"Melendugno libera, lo Stato difende i cittadini" era scritto, slogan dei No Tap. Quello striscione arrotolato è il simbolo di come il Movimento da aprirla sia finito, in realtà, in quella scatola da aprire. Una sensazione che in Puglia, così come in Basilicata, dove avevano costruito una grande parte del consenso su temi ambientalisti (alle politiche arrivarono al 45 per cento, toccando in qualche caso il 60) è assai forte: prima la retromarcia su Ilva, poi quella su Tap, ora addirittura le trivelle, da sempre vessilli da esporre contro i governi degli altri, sono segnali inequivocabili.
Massimo Battista era un operaio dell' Ilva. Delegato Fiom, poi rappresentante dei Liberi e Pensanti, il movimento più duro della fabbrica. La sua è stata fin dal principio una delle facce della battaglia dei 5 Stelle contro Ilva a Taranto. Con il Movimento è stato eletto in consiglio comunale. Poi a settembre è uscito. «Siamo stati traditi, il Movimento ha sempre parlato di chiusura. E ora, invece?».
(…) «Non esistono più - dice Battista, il consigliere ribelle - Hanno fatto il contrario di tutto quanto promesso. Hanno usato l' ambiente come strumento di propaganda. Gli eletti dovrebbero non solo chiedere scusa, perché non può bastare, ma servirebbe un atto di dignità e coraggio che li spinga a prendere le distanze da chi ha disatteso le promesse elettorali. Rassegnate le dimissioni: avete tradito il vostro mandato elettorale, avete tradito la fiducia di chi vi ha votato».
Di Maio Di Battista vacanze di natale
Sulla Tap, Di Battista è stato già costretto a «chiedere scusa» ai pugliesi. Dopo che il video nel quale prometteva che «dopo due settimane al governo» avrebbero bloccato il gasdotto era ovunque. E invece Tap si farà. Come sanno i consiglieri regionali pugliesi che hanno saputo dalle agenzie di stampa, dopo aver incontrato il premier Giuseppe Conte nelle ore precedenti, che il via libera all' opera era «inevitabile». (…) Ma lo smarrimento nell' elettorato è ovunque: è a Bari, dove alla Camera è stato eletto a furor di popolo Paolo Lattanzio, dirigente di Save the Children, da sempre attivo nella difesa dei più deboli, che ora non dice una parola sulla Sea Watch e sulle politiche di Matteo Salvini. È in Basilicata, dove i No Triv avevano denunciato come una parlamentare del Movimento avesse proposto una legge per aumentare le royalties e non per bloccare le trivellazioni.
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(…) All' Ambiente avevano preparato un emendamento in Finanziaria che però all' ultimo era saltato. Sarebbe stato necessario un nuovo decreto legge. Che, giurano, soltanto per un problema di comunicazione tra uffici non è stato approvato. Ed ecco il pastrocchio. «Lo faremo subito ora», dicono. Chissà se gli crederanno quelli che il 4 aprile del 2016 erano sotto un palco di Potenza, in piena Trivellopoli, sentire Di Maio e Di Battista dire contro i burocrati, accusati di aver scritto in una notte una legge che poteva favorire il fidanzato dell' allora ministro dello Sviluppo Economico, Guidi. (…)
no tap bruciano le foto dei parlamentari m5s 1 LE VACANZE DI NATALE DI LUIGINO DI MAIO E ALESSANDRO DI BATTISTA