Carlo Tarallo per Dagospia
PIERLUIGI BERSANI GIUSEPPE MUSSARI PIERLUIGI BERSANI E MUSSARI
"I mutui! Gli affidamenti!". Il sinistrato napoletano di primo piano (ma non di primo pelo) che la storia la conosce bene vorrebbe urlare ma bisbiglia. Ha voglia di dare la dritta giusta sullo scandalo Montepacchi.
"L'intreccio tra Monte dei Paschi di Siena e il Pd è sotto gli occhi di chiunque riesca a leggere l'elenco degli affidamenti in sofferenza, dei mutui non rimborsati. Ce ne sono centinaia destinati a dirigenti e quadri di partito, senza garanzie. E' lì che si annida lo scandalo. Se viene fuori quell'elenco, salta tutto".
Tutto cosa?
"Nessun dirigente del Pd potrà più dire che la banca fa la banca e il partito fa il partito. La banca ci ha aiutato a "fare" il partito, in tutti questi anni. E ha permesso a noi (dico noi) di fare politica. Naturalmente c'è chi ha approfittato della situazione per sistemare anche affari personali".
Fare politica con il Monte Paschi? Come?
"Chiunque di noi Pds-Ds-Pd (ma non solo) avesse responsabilità amministrative, negli enti locali o nelle partecipate, dove ci sono voragini vere e proprie, sapeva di potersi rivolgere a Mps per le questioni più spinose. Esempio: c'era una azienda di un comune in crisi? I sindacati facevano casino e i lavoratori rischiavano il posto? Mps concedeva un finanziamento e la situazione si calmava. In campagna elettorale si dovevano effettuare 300-400 assunzioni in una partecipata? Mps concedeva il mutuo e il consenso lievitava. Ovviamente, la maggior parte di questi crediti non verranno mai incassati per assenza o inadeguatezza di garanzie. Quanti? Sarebbe interessante saperlo con precisione. Lo sanno tutti. Se spunta fuori l'elenco, è la fine..."