Estratto dell’articolo di www.repubblica.it
PAOLO BARELLI GIOVANE NUOTATORE
Non ci sta Fabio Rampelli. Il derby a destra per il ruolo di presidente della Federazione italiana nuoto continua. Il vice presidente FdI della Camera ha deciso di sfidare Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia a Montecitorio e dal 2000 alla guida della Fin. Ma ha fatto sapere di avere ricevuto proprio dalla Fin “la comunicazione dell'esclusione della candidatura alla presidenza, per averla presentata oltre i termini, anche se oltre i termini c'è stata solo la rettifica a una presentazione inoltrata entro la scadenza.
paolo barelli e francesco lollobrigida foto mezzelani gmt74
Faccio presente, senza alcuna polemica, che la decisione è stata presa dal segretario generale, direttamente nominato dal presidente uscente” (e quindi Barelli) “tanto per far capire quante anomalie da riformare esistano nella Federnuoto. Presenterò ricorso, che verrà però esaminato da un organismo sempre di nomina del Presidente uscente, tanto per confermare i dubbi precedenti", riferisce Rampelli di Fratelli d'Italia.
Rampelli era una promessa del nuoto. Gareggiava nella Cs Imperi e partecipò ai campionati del mondo di Berlino del 1978 con la 4 per 100, poi un infortunio mentre si allenava con la nazionale di Bubi Dennerlein alla vigilia delle Olimpiadi di Mosca del 1980. È ancora un nuotatore ed entra in vasca alla Larus Nuoto di Torpignattara. Barelli guida la Fin dal 2000, è stato venti volte campione italiano e ha gareggiato alle Olimpiadi (a Monaco nel 1972).
Nei suoi 24 anni di presidenza, il nuoto italiano è arrivato ai vertici mondiali con 22 medaglie olimpiche in cinque edizioni dei Giochi, 157 mondiali in 13 edizioni. Taglia corto Barelli: "[…] Ai tempi miei andare in finale agli europei era il massimo della vita, oggi se non portano a casa cinque o sei medaglie è un fallimento. Questo è grazie al lavoro di tutta una federazione portata ad esempio non solo in Italia ma nel mondo. […]. Insomma, non c'è spazio per nessun parvenu".
Ma Rampelli non rinuncia alla sfida e non nasconde il nervosismo. "Voglio essere ottimista e auspicare che una delle Federazioni sportive più importanti d'Italia possa avere uno sfidante e non un unico candidato come capita in Corea del Nord. […] nessuno può con arroganza dire: 'Rampelli il presidente della Fin non lo farà mai perché il voto è prerogativa unicamente delle società sportive.
Così come è una cafonata […] strumentalizzare le medaglie olimpiche: è noto che i successi degli atleti si conquistano con gli allenamenti e con i sacrifici di società e tecnici. Il mio riferimento alla parola 'umiltà’ non è casuale viste le cadute di stile di queste ore”. […] Tuttavia se i 'giudici interni alla Federazione' giungeranno a confermare la mia esclusione definitiva, mi trasformerò in una scheda bianca vivente volta a non far conseguire il 67% all'uscente per andare con nuove candidature plurali dopo 60 giorni […]".