Emanuela Minucci per “la Stampa”
A 48 ore dalla pace diplomatica siglata «nel segno di Leonardo da Vinci», tra Francia e Italia è di nuovo muro contro muro. A scatenare le incomprensioni stavolta è proprio lui, il Genio, o meglio due fra le sue opere più iconiche: l'Uomo Vitruviano e l' Autoritratto.
«Sono costretto a smentire le parole del ministro della Cultura francese Franck Riester - è insorto ieri il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli - che ha annunciato il prestito di questi due nostri capolavori al Louvre. Preciso che, nel corso della mia visita istituzionale con il Capo dello Stato Sergio Mattarella, nulla è stato deciso da entrambe le parti».
A scatenare ieri la stizzita dichiarazione del numero uno del Mibac, un' intervista rilasciata poche ore prima dal ministro della Cultura francese, Franck Riester, al programma «La Matinale» sul canale Lci, trasformata in un tweet partito dal suo profilo: «Grazie alla cultura siamo riusciti a riavvicinare la Francia e l' Italia - ha annunciato Riester soddisfatto - per la mostra che sarà organizzata al Louvre in programma a ottobre per i 500 anni della morte di Leonardo Da Vinci, l'Italia presterà alla Francia l'Uomo Vitruviano e l' Autoritratto».
Un'altra bella incomprensione fra i due Paesi a soli due giorni dalla visita ufficiale - nata anche con funzione distensiva - del presidente Mattarella a Parigi in occasione delle celebrazioni legato all'importante anniversario di Leonardo da Vinci. Il presidente aveva visitato la cattedrale di Notre-Dame devastata dall' incendio del 15 aprile scorso e spiegato che si trovava lì «per testimoniare l'amicizia tra Italia e Francia».
Un viaggio organizzato per ribadire il buon rapporto fra i due Paesi e stemperare la crisi diplomatica scoppiata dopo l' incontro tra il vicepremier Luigi di Maio e alcuni esponenti dei gilet gialli. «Il ministro Bonisoli ha soltanto smentito quanto dichiarato dal collega francese - hanno spiegato dal ministero in serata - si dava per fatto un prestito che nessuno ha autorizzato, inoltre si tratta di opere la cui importanza non può conciliarsi con fughe in avanti».
Se si tratti di un «no» definitivo è presto per dirlo: «Si stanno facendo accertamenti tecnici approfonditi senza i quali non si può neppure cominciare a parlare - spiegano ancora al ministero - di mettere in viaggio questi capolavori». Intanto anche qualche politico è entrato nella querelle: «Il ministro della Cultura francese annuncia che il Louvre riceverà in prestito per l' anniversario vinciano sia l'Uomo vitruviano che l' Autoritratto - ha commentato il deputato Federico Mollicone (FdI) - le due immagini più iconiche di Leonardo vengono date ai francesi che hanno già la Gioconda. E all'Italia? Le opere siano lasciate in proroga al museo di Venezia e il premier Conte intervenga contro questo indecente vassallaggio».
Ma lontano dai taccuini , sempre ieri, all' interno del Mibac qualche autorevole tecnico sosteneva che il prestito dell' Uomo di Vitruvio sarebbe così logorante per l' opera da imporre uno stop di almeno 10 anni alle nuove esposizioni. E che per l' Autoritratto la prognosi non sarebbe tanto diversa.