Francesco Curridori per Il Giornale
Si prospettano acque agitate all’interno della maggioranza. I gruppi parlamentari del Pd e del M5S sono in subbuglio contro il premier Giuseppe Conte.
Voci provenienti dal Transatlantico registrano che i malumori sono numerosi e reali. Ai deputati pentastellati, come ha scritto anche l’HuffPost, non è piaciuta la dichiarazione di Conte sulle alleanze alle Regionali e l’apertura a Silvio Berlusconi.
Fonti de ilGiornale.it confermano questa irritazione nei confronti del premier. “Perché proprio nel giorno che Berlusconi dice ‘mai al governo col Movimento’, Conte fa queste dichiarazioni?”, si chiedono i grillini, convinti che il premier voglia attribuire al M5S la colpa di un’eventuale sconfitta alle Regionali.
“Dirà che abbiamo perso perché non ci siamo voluti alleare col Pd”, sostengono. Ma anche molti parlamentari del Pd sembrano non poterne più di Conte. “Pensa solo ai sondaggi, pensa solo a farsi bello…”, dicono di fronte ai grillini che annuiscono.
I parlamentari giallorossi hanno capito che ‘l’Avvocato del popolo’, pur di rimanere a Palazzo Chigi, è disposto a spaccare i grillini e a mettere i bastoni tra le ruote ai dem. Conte viene visto dai parlamentari giallorossi come un accentratore e un destabilizzatore. “Al premier di fare un partito non frega nulla. Lui vuole fare il nuovo Prodi e, perciò, sta lavorando a indebolire sia Pd sia il M5s, convinto che, così, loro avranno sempre più bisogno di lui”, ci rivela una fonte vicina al governo che intende mantenere l’anonimato.
Nelle intenzioni del premier c’è la volontà di far votare il Mes a settembre perché “crede che riuscirà a farlo approvare grazie al caos dovuto alle Regionali e all’avvio della discussione sulla legge di bilancio”.