PER UNA VOLTA CHE È L’ITALIA A RISPETTARE GLI IMPEGNI, RISCHIA DI SALTARE TUTTO LA FRANCIA VUOLE FAR SLITTARE AL 2043 IL TERMINE DEI LAVORI DI ADEGUAMENTO PER LA TAV TORINO-LIONE: PARIGI VUOLE REALIZZARE LA TRATTA DI ACCESSO SOLO DOPO L’ENTRATA IN FUNZIONE DEL TUNNEL DEL MONCENISIO, DIECI ANNI DOPO I TEMPI PREVISTI. I NO TAV GIÀ FESTEGGIANO: “LA FERROVIA SI SCHIANTA CONTRO UN MURO” – SALVINI: “AL DI LÀ DEGLI INSULTI, CI ASPETTIAMO CHIAREZZA E RISPETTO DEGLI ACCORDI. NON POSSIAMO ACCETTARE VOLTAFACCIA”

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emmanuel macron emmanuel macron

SALVINI, SULLA TAV LA FRANCIA RISPETTI GLI ACCORDI

(ANSA) - "Al di là degli insulti, delle polemiche e delle provocazioni che registriamo con stupore, siamo preoccupati dalle titubanze francesi a proposito di Tav. Da Parigi ci aspettiamo chiarezza, serietà e rispetto degli accordi: l'Italia è stata ed è di parola, non possiamo accettare voltafaccia su un'opera importante non solo per i due Paesi ma per tutta Europa". Così il vicepremier e ministro Matteo Salvini.

 

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GAY, PARTNER EUROPEI CONFERMINO DATA CONCLUSIONE DELLA TAV

(ANSA) - "Dopo più di 30 anni abbiamo finalmente una data di conclusione della Torino-Lione, ovvero il 2032. Auspichiamo che questa data sia certa e veda la conferma anche dei partner europei coinvolti". Lo ha sottolineato il presidente di Confindustria Piemonte, Marco Gay. "Non è una partita che si può non giocare", ha aggiunto Gay nella relazione al convegno per i 50 anni di Confindustria Piemonte.

 

NO TAV, FERROVIA SI SCHIANTA CONTRO UN MURO

(ANSA) - Con il "rinvio dei lavori" che sta valutando la Francia per la sua parte nazionale la Tav "si schianta contro un muro". E' il primo commento del movimento No Tav, che dalla fine degli anni '90 si oppone alla realizzazione dell'infrastruttura.

 

salvini tav salvini tav

"Senza la tratta nazionale francese - sostiene il movimento No Tav - va a cadere anche una delle ultime argomentazioni dei promotori dell'opera, cioè il guadagno di mezz'ora dei tempi di percorrenza tra Torino e Lione, a costo di sventrare due valli e spendere decine di miliardi. Ciò che sta accadendo - prosegue il movimento No Tav - è la dimostrazione plastica di quanto il movimento No Tav, da una parte all'altra del confine, ripete da tempo: cioè che l'opera è antieconomica, inutile e rappresenta unicamente un grande regalo alle lobbies del cemento e del tondino".

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“TAV TROPPO CARA” PARIGI GELA L’ITALIA E RINVIA LA SUA TRATTA A DOPO IL 2043

Estratto dell’articolo di Diego Longhin per “la Repubblica”

 

Dieci anni potrebbero sembrare pochi. Ma quando si tratta di una grande opera-simbolo, come la Torino-Lione, la scelta di rinviare i lavori da parte della Francia rischia di rendere l’infrastruttura inefficiente e di ridare fiato a chi la contesta. Così, un nuovo fronte potrebbe aprirsi tra Italia e Francia. Un fronte che riguarda la Tav.

 

CANTIERE TAV TORINO LIONE CANTIERE TAV TORINO LIONE

Il tentativo francese è quello di realizzare una delle tratte di accesso della Tav in Francia soltanto dopo l’entrata in funzione del tunnel del Moncenisio, tra la fine del 2032 e l’inizio del 2033. Si tratta di una galleria di confine che corre sotto le Alpi per 57,5 chilometri, ha un costo di 9 miliardi e ha bisogno di essere collegata a una rete ferroviaria adeguata su entrambi i versanti.

 

In Italia arriverà in tempo, mentre in Francia la rete adatta - quella che da Saint Jean de Maurienne incrocia la linea ad alta velocità Parigi- Marsiglia - arriverebbe solo nel 2043, dieci anni dopo il taglio del nastro e l’uscita dei primi convogli dalla galleria transfrontaliera.

 

scontri no tav torino 2 scontri no tav torino 2

Perché la Francia, in un primo momento, avrebbe solo l’intenzione di dare una sistemata ai binari esistenti: la storica strada ferrata che da Digione, passando da Chambery, arriva fino a Modane, incrociando a Saint Jean de Maurienne la linea che sbuca dal nuovo tunnel. Lavori che verrebbero ultimati per il 2032.

[…] A dicembre, in occasione dell’ultima Cig, la Francia aveva chiesto un rinvio delle scelte sulle tratte nazionali, pur dicendo che la Tav è strategica. E non sono mancati i richiami del vicepremier e ministro ai Trasporti, Matteo Salvini: «A Macron suggerirei di vigilare. Sulla Torino- Lione mi sembra che in Francia stiano ritardando un po’ troppo ».

 

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L’omologo transalpino Beaune aveva sempre rassicurato: «Per noi l’opera rimane fondamentale, definiremo i tempi». Ora però c’è il documento del “Coi” che indica date e percorsi. E per l’Italia è un problema. «Il tunnel che attraversa le Alpi è come un bel ponte, ma un ponte con una sola rampa di accesso è inutilizzabile», spiega Foietta, presidente di turno della Conferenza intergovernativa.

 

Da parte francese replicano che una rampa dall’altro lato ci sarà, anche se tortuosa e con qualche limite, mentre per la seconda, quella moderna e lineare, bisognerà aspettare un po’ di più. Motivo? In Francia devono intervenire su un percorso di 110 chilometri per un costo di 6,7 miliardi di euro. Spesa che così verrebbe diluita su un periodo più lungo. La risistemazione della vecchia linea costerebbe, invece, 600 milioni.

 

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In Italia, dove il tratto è più breve, il costo complessivo è di circa di 2 miliardi e si stanno rispettando i tempi. Il rispetto degli impegni è un punto cruciale quando si tratta di Tav. La Torino-Lione è il tratto centrale del Corridoio Mediterraneo: opera di livello europeo - cofinanziata al 50% dalla Ue - che attraversa la Val di Susa. Area dove l’opposizione è stata dura, in alcuni passaggi violenta e con seri problemi di ordine pubblico. Lo stallo che si è creato causa indecisione francese rischia di ridare fiato ai No Tav. […] Realizzare il nuovo tratto di accesso al tunnel in Francia dieci anni dopo l’apertura della galleria transfrontaliera può ridare slancio ai gruppi che contestano la linea ad alta velocità. Non è solo una questione di tempi di viaggio tra l’Italia e la Francia, che vengono ridotti già dall’entrata in funzione dei 57 chilometri sotto le Alpi. Il nodo è il passaggio dei treni merci. […]

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