Estratto dell'articolo di Federico Rampini per il “Corriere della Sera”
Una presidente degli Stati Uniti «targata» California? Bisogna risalire molto indietro nel tempo per trovare i precedenti: maschi e di destra. Gli ultimi ad aver fatto la carriera politica in California prima di conquistare la Casa Bianca furono Richard Nixon (vincitore nel 1968 e nel 1972), Ronald Reagan eletto nel 1980 e nel 1984. […]Nixon aprì alla Cina e fu travolto dallo scandalo del Watergate. Reagan fu sbeffeggiato come un attore di serie B, poi vinse la Guerra fredda contro l’Unione Sovietica[…]
COMIZIO DI KAMALA HARRIS A MILWAUKEE
In ogni caso la California ha sempre esportato rivoluzioni. Progressiste: movimento hippy e ambientalismo fra le altre. Conservatrici: la protesta anti tasse e il neoliberismo ribattezzato reaganomics . Più le rivoluzioni tecnologiche. […] È giunto un altro appuntamento «rivoluzionario» con la Storia, cioè la prima donna di colore alla Casa Bianca?
L’operazione «lancio di Kamala Harris» ha delle chance. I democratici hanno dalla loro parte la maggioranza dei media e dei social; hanno molti più soldi da ricchi donatori; hanno la macchina di potere della Casa Bianca.
Già il tono della stampa verso Harris è cambiato. Gli stessi opinionisti che fino a poco tempo fa invocavano altri candidati sottolineando i limiti di Kamala, si stanno allineando nel coro di elogi.
Che cosa può andare storto? Un problema per Kamala è proprio la sua California, dove è nata (Oakland) e dove ha fatto la sua carriera giudiziaria e politica. […] A differenza dei tempi di Nixon o di Reagan oggi la California, in particolare la parte settentrionale attorno a San Francisco e alla Silicon Valley, politicamente è quasi un «monocolore» democratico. […] Si tratta inoltre di un partito sbilanciato verso la sinistra più radicale, a differenza dei democratici del Midwest o del profondo Sud.
[…] Lei ha scarsa dimestichezza con l’America moderata, per non parlare dei repubblicani, una specie rara nella Baia di San Francisco. In vita sua non ha mai vinto delle gare elettorali veramente competitive. Si è fatta strada padroneggiando dei meccanismi di cooptazione interna al suo partito, cosa che peraltro si sta ripetendo con la nomination. Non è addestrata al meglio per una gara come l’elezione alla presidenza. Dove è costretta a vedersela con mezza America di destra, più una piccola frazione di moderati indecisi. […]
Un’altra ragione per cui la California è un problema? […] La California è anche diventata la vetrina di un malgoverno legato alle ideologie più dogmatiche della sinistra radicale.
La crisi degli homeless ne è il sintomo più lampante e più noto. L’esodo di popolazione verso Stati repubblicani come Texas e Florida è un altro segnale. Il pesante deficit della finanza locale si accompagna a una pressione fiscale elevata. Il tasso di disoccupazione è più alto della media nazionale. Per la destra, la California è «lo spauracchio ideale» da agitare di fronte agli elettori. […]