Luca Valdiserri per il “Corriere della Sera”
«Nei confronti di Sha' Carri abbiamo dovuto prendere una decisione che ci ha straziato. Lei l' ha accettata e si è scusata. Un comportamento esemplare». Travis Tygart, capo dell' agenzia antidoping Usa, implacabile cacciatore di bari nello sport, ieri si è emozionato nel comunicare che «la velocista Sha' Carri Richardson ha accettato un mese di squalifica per positività alla cannabis» che le costerà le Olimpiadi di Tokyo.
I cannabinoidi, droghe «ricreative», legali in molti stati americani, sono doping solo nei controlli in competizione (dalla mezzanotte del giorno precedente a tre ore dopo la gara) e oltre una certa quantità. L' abuso è punito con squalifiche (miti) comprese tra un mese (per chi ne ammette l' uso) e 90 giorni. Nelle urine dell' atleta è stato trovato l' equivalente di un paio di spinelli.
Sha' Carri, 21 anni, talento estroso ed esuberante, è risultata positiva dopo la spettacolare vittoria sui 100 metri ai Trials Usa di Eugene con cui aveva strappato il biglietto per Tokyo. Fenomeno fin da ragazzina, capace di correre in 10"72 (sesto tempo al mondo di sempre), era tra le favorite per la medaglia d' oro. La gara invece la vedrà in tv: la squalifica termina il 27 luglio, poco prima delle batterie olimpiche, ma la positività ha cancellato i suoi risultati ai Trials che negli Usa sono passaggio imprescindibile (e spesso crudele) per guadagnarsi i tre posti in palio.
Jenna Prandini, quarta in finale, ha già ricevuto la pre convocazione. Resta la speranza di una chiamata per la staffetta 4x100, dove oltre alle prime quattro dei Trials vengono assegnate due wild cards. «Siamo distrutti - ha spiegato un portavoce della federazione di atletica - e offriremo a Sha' Carri tutto il supporto di cui ha bisogno».
I dopati spesso si nascondono o accampano motivazioni risibili, la Richardson invece si è subito affacciata al «Today Show» della Nbc.
«Non ho scuse - ha dichiarato - solo una spiegazione: durante i Trials è morta la mia madre biologica e la notizia mi ha completamente devastato. Ho fumato per controllare il panico emozionale in cui ero piombata. Mi scuso profondamente per aver ferito tante persone, ma vi chiedo di non giudicarmi: sono un essere umano, sono come tutti voi, corro solo un po' più veloce».