Mario Sconcerti per il Corriere della Sera
L' Atalanta è una storia non replicabile perché creata da molte circostanze diverse. La prima, forse la più importante, è che il suo presidente è stato un suo ex calciatore. Percassi ha giocato in serie A ed è diventato poi uno degli uomini più ricchi d' Italia con le sue aziende. Ha dato continuità all' Atalanta mescolando l' esperienza del calcio con la sua visione di imprenditore.
Un caso di doppia competenza raro, oltre Boniperti, che fu un grande presidente ma non un proprietario. La seconda circostanza è Bergamo, città non omologabile in nessuna categoria classica.
Bergamo non è una piccola città ricca, è una grande città chiusa in uno spazio non immenso, ma pieno di idee e concretezza. L' Atalanta è lo sfogo naturale di un ambiente che si diverte a creare e lavorare. È pura sostanza, voglia di grandezza metropolitana ma a passo d' uomo. Ogni città è unica, ma Bergamo forse è sola nella sua diversità, nel suo modello civico-industriale collettivo. È Bergamo la grande base del progetto. Percassi ne è il vertice e questo ha spesso tenuto lontana l' Atalanta dai puri valori della provincia, importanti ma transitori nel calcio come Vicenza, Pisa, Perugia, Bari o Catania.
La terza particolarità è l' altissima competenza media della loro scuola calcistica, del suo stesso modo di pensare il calcio. Negli anni ha inventato metodi di scoperta e lavoro molto diversi, quasi opposti.
È stata una grande scuola per giovani, il miglior vivaio d' Italia. Oggi ha in campo solo giocatori maturi, Gomez e Ilicic hanno 32 anni, Zapata 28, il più giovane è Gollini che ne ha 24. Naturalmente i giovani ci sono ancora, sono tanti e sono bravi, ma i migliori vengono adesso venduti per finanziare la qualità della prima squadra.
A gennaio l' Atalanta ha incassato 60 milioni dalla vendita di Kulusevski e Barrow.
Altrimenti potrebbe chiederli per Pessina, mezzala di lusso ora nel Verona di Juric. Si è rovesciato il mondo, ma funziona meglio così.
Era ormai doveroso investire. Vincere non è un problema per giovani. L' Atalanta aveva bisogno di questo salto: da società madre a praticante stabile del grande calcio. La quarta circostanza è Gasperini, il vero punto di incontro di tutte le diversità di Bergamo.
Anche lui, come Percassi, non è replicabile.
Hanno tentato in molti di cercare il suo calcio, non c' è riuscito nessuno. Forse a tratti Juric, il suo allievo modello, quello che Gasperini consiglia quando i presidenti vanno a cercare lui e lui con garbo rifiuta. Gli stessi risultati di Champions derivano dalla diversità misteriosa del suo gioco.
Si traduce per brani, mai per discorsi compiuti. In Europa è una sorpresa quasi come il primo Guardiola, come Mourinho. Non conosci l' antidoto. Per questo credo sia ragionevole dargli nella corsa le stesse possibilità delle squadre più grandi. Come l' Ajax di un anno fa o il Psv degli anni 60-70. La quinta e ultima differenza è Giovanni Sartori. È quello che costruisce la squadra. Quando 20 anni fa ero amministratore delegato della Fiorentina, cercarlo fu la prima cosa che feci. Parlammo a lungo, alla fine restò al Chievo. È nettamente il miglior scout d' Italia. Il suo lavoro pesa quasi quanto quello di Gasperini.
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