Da sport.sky.it – 13 aprile 2019
Un finale nervoso, tesissimo, con tanto di rissa al triplice fischio fortunatamente presto sedata. Al quale si aggiunge l'episodio dello scambio di maglia tra Bakayoko e Acerbi, nato come un modo per rasserenare l'ambiente e porre fine alla polemica a distanza tra i due, e che rischiava invece di diventare un'ulteriore miccia.
Tutto nasce da un botta-e-risposta tra i due che aveva contribuito a infiammare la vigilia di Milan-Lazio. "Sui singoli non c'è paragone, siamo più forti e andiamo a San Siro per vincere", aveva stuzzicato Acerbi. "Ok, ci vediamo sabato", la risposta di Bakayoko con un simpatico tweet (accompagnato da un emoji per sottolineare il tono amichevole). In campo è stata battaglia fino all'ultimo, con Bakayoko ancora una volta impegnato a schermare la difesa rossonera e Acerbi a rispondere sempre presente disinnescando Piatek. A uscirne vincitore il rossonero, "premiato" dal rigore di Kessié (pochi secondi dopo che Acerbi aveva rischiato di causarne un altro, poi annullato da Rocchi dopo aver rivisto l'episodio al Var), e questione che sembrava chiusa nel momento in cui i due si sono scambiati la maglia nonostante il finale infuocato.
Maglia che però Bakayoko ha portato sotto la curva rossonera durante i festeggiamenti con i suoi compagni, mostrandola ai tifosi come una sorta di trofeo. Atteggiamento non gradito da Acerbi, che immediatamente ha postato su Instagram il suo pensiero, bacchettando l'avversario: "Sono dispiaciuto perché ho scambiato la maglia per mettere fine alla questione, fomentare odio non è sport ma un segno di debolezza", ha scritto il difensore della Lazio interpretando le immagini di Bakayoko e Kessié che mostrano la sua maglia come l'ostentazione di uno "scalpo".
Con una nuova Instagram story, però, Bakayoko ha immediatamente teso la mano all'avversario: foto della maglia e nuovo emoji "distensivo" rivolto al "friend" Acerbi (sottolineando comunque il risultato...). Poi anche un tweet di scuse, che non lascia più spazio a interpretazioni: "Il mio è stato un gesto scherzoso. Non volevo mancare di rispetto a nessuno. Chiedo scusa ad Acerbi se si è sentito offeso".
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