UN AFFARE COSTRUITO IN TRE ANNI DI LAVORO - IL NAPOLI HA VINTO LA LUNGA CORSA PER KVARATSKHELIA, INIZIANDO A SEGUIRLO NEL 2019 - IL RUBIN KAZAN CHIEDEVA NON MENO DI 25-30 MILIONI MA IL DS GIUNTOLI E IL SUO BRACCIO DESTRO MICHELI NON MOLLANO LA PRESA - CON LO SCOPPIO DELLA GUERRA IN UCRAINA, IL RUBIN È COSTRETTO A CEDERE IL SUO GIOIELLINO A UN PREZZO IMPREVISTO, IL NAPOLI FIUTA L'AFFARE E ANTICIPA MOLTE ALTRE SOCIETÀ – DI MARZIO: “UNA STORIA CHE SI RIPETE CON IL COREANO KIM MIN-JAE, L'EREDE DI KOULIBALY. ALTRA INIEZIONE DI CREATIVITÀ, ALTRO TASSELLO PRENOTATO DA ALMENO TRE ANNI”

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Gianluca Di Marzio per il “Corriere della Sera”

 

Khvicha Kvaratskhelia Khvicha Kvaratskhelia

Il primo a sapere che il Napoli ha preso Kvaratskhelia è l'attore Salvatore Esposito, il Genny Savastano di Gomorra. Talmente famoso anche in Georgia da far sbiancare Jugeli Mamuka, l'agente storico del calciatore. «Ma è proprio lui? Possiamo fare una foto?», e così l'incontro decisivo per l'accordo viene immortalato casualmente in un sorriso regalato sulla terrazza di un albergo romano. È inizio primavera, poche ore dopo arriverà la firma sul contratto che cautelerà De Laurentiis da possibili inserimenti futuri di altri club.

 

«Stiamo attenti Cristiano, c'è concorrenza, sbrighiamoci a chiudere», è il monito di Spalletti al suo ds Giuntoli in quel 30 marzo che in casa Napoli ricorderanno con un brindisi. E con una sorpresa degna di una sceneggiatura da film. L'allenatore in quel momento si trova a Milano, aspettando buone notizie al telefonino. Poco prima di cena, suonano al citofono del suo appartamento: aprendo la porta, ecco proprio Zizì (come l'ha soprannominato il suo presidente) per un saluto veloce prima di tornare a Tbilisi da Malpensa. E altra foto-ricordo, questa volta nel cellulare del soddisfatto Luciano.

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Dieci milioni di spesa per il cartellino e un ingaggio da quasi 2 lordi, un colpaccio tecnico ed economico che nasce da lontano, una storia lunga almeno tre anni. A segnalarlo per primo al Napoli e ad altri club italiani è l'ex milanista Zaccardo, oggi intermediario felice per l'intuizione. Cristian ha diversi amici in Georgia, inizia a seguire Kvara e se ne innamora. Il pressing è asfissiante, ma il prezzo altissimo. Dal Rubin Kazan chiedono non meno di 25-30 milioni, altro che sconosciuto. Sul giocatore ci sono tutte le big inglesi, comprese le due di Manchester, nessuna però ha il coraggio di fare sul serio.

 

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Il Napoli tiene sempre vivi i contatti attraverso Maurizio Micheli, il braccio destro di Giuntoli, e il lavoro d'équipe coinvolge all'epoca anche Gattuso che s' informa con Kaladze sugli aspetti caratteriali del suo connazionale.

 

La cifra richiesta resta un tabù, soprattutto per una società che non si qualifica per la Champions e nello scorso mercato fa i conti con il bilancio e non spende. La lungimiranza però diventa perseveranza ed è il vero segreto di un acquisto adesso molto reclamizzato: mai Giuntoli e Micheli mollano la presa su Zaccardo e gli agenti del giocatore, aspettando il momento giusto per colpire.

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Che arriva con l'addio di Insigne e coincide con lo scoppio della guerra in Ucraina.

Il Rubin è costretto a cedere il suo gioiellino a un prezzo imprevisto, il Napoli fiuta l'affare e anticipa altre italiane come Roma, Juve e Sassuolo che iniziavano a pensarci seriamente, forte di una corsia preferenziale costruita nel tempo.

 

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Una storia che si ripete con il coreano Kim Min-jae, l'erede di Koulibaly. Altra iniezione di creatività, altro tassello prenotato da almeno tre anni. Il mercato globale della serie A vive di sogni e speranze, soffiate e missioni, anche in campionati poco battuti. La Georgia va di moda anche a Cremona dove può stupire il difensore Lochoshvili, mentre in Turchia è nata una stella - il 2004 Ilkhan - subito regalato al Toro da Cairo e Vagnati e strappato a mezza Europa pagando la clausola di 4,5 milioni. Osservare (dal vivo) per non sbagliare: la Samp si è assicurata il miglior giocatore del seguitissimo torneo di Tolone, il diciannovenne venezuelano Segovia, e Corvino ha pescato in Israele Banda, il primo zambiano a giocare in serie A. Ma, almeno questa, Genny di Gomorra non poteva saperla in anticipo.

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