Alessandro Oppes per “La Repubblica”
Poco importa la pronuncia: alla spagnola, con la “j” aspirata, come ci hanno insegnato i telecronisti colombiani al Mundial? O all’inglese, cosa che fa inorridire gli “aficionados” iberici? Quello che conta davvero è che James, finalmente, è sbarcato a Madrid. Per restarci, come ha sempre sognato il giovane Rodríguez, e per generare lauti guadagni, che è ciò che manda in visibilio Florentino Pérez.
Il presidente del Real Madrid, che nei cinque anni del suo secondo mandato ha già investito 800 milioni di euro nell’acquisto di calciatori selezionati tra i migliori del mondo, spera di ammortizzare molto presto la spesa sostenuta per il colombiano (75 milioni di euro, quarto ingaggio di sempre dopo Cristiano Ronaldo, Gareth Bale e Luis Suarez).
Aspirazione più che legittima, visti i presupposti.
E non solo per l’accoglienza trionfale (in 45mila al Bernabéu) riservata dai tifosi “merengue” al capocannoniere di Brasil 2014. La Jamesmania si riflette soprattutto nel merchandising, con 345mila magliette recanti il numero 10 del colombiano già richieste al club in appena 48 ore, secondo quanto rivela uno studio di mercato di Euromericas Sport Marketing.
Se si pensa che il Real Madrid vende le sue camisetas al prezzo di 101 euro l’una, il conto è presto fatto: solo con il primo ordine si dovrebbero incassare quasi 35 milioni di euro. Con un precedente come quello di CR7, che ha già venduto più di un milione di magliette, il cassiere del Real non può che attendersi nuovi risultati strepitosi.
Anche perché, ricordano gli esperti, neppure all’epoca dei “fichajes bomba” del decennio scorso (in genere uno a stagione, con Figo, Zidane, Ronaldo e Beckham) si era creato un fenomeno di eccitazione collettiva simile a quello in cui si assiste in questi giorni. E senza dimenticare che James ha firmato per sei stagioni: per cui, se i piedi non lo tradiranno, le possibilità di sfruttare il “prodotto” si prospettano immense.
Carlo Ancelotti e Mariann Barrena McClay
Florentino Pérez (che, non a caso, è anche il più grande costruttore spagnolo) è sempre stato convinto che «ciò che sembra caro, si rivela poi sempre la spesa più conveniente. Se investi in grandi giocatori, avrai maggiori entrate». E infatti neppure quest’anno si smentisce. Ha già messo sul piatto 100 milioni tra James, Toni Kroos e Keylor Navas (sarà il prossimo annuncio).
Ma si calcola che ne possa sborsare ancora altri 50, e chissà che non sia per portare alla sua corte anche Radamel Falcao, che sogna di raggiungere James a Madrid. Il Real, in fondo, se lo può permettere. Solo con l’ultima edizione della Champions, ha incassato 57 milioni di euro. E tra ticketing e diritti televisivi ha stracciato i tradizionali rivali del Barça (quasi 360 milioni di entrate), mentre inserendoci anche il merchandising è la prima marca al mondo con oltre 500 milioni di euro di incassi.