Il presidente della Sampdoria Marco Lanna ha parlato a Telenord in occasione della festa per i 130 anni di storia del Tennis club Genova. Diversi gli argomenti affrontati: dal salvataggio della società grazie all'arrivo di Radrizzani e Manfredi, fino alla scelta di mister Pirlo e al futuro personale.
"Noi abbiamo aggiunto il fortino, doveva poi arrivare qualcuno a salvarci. È stato un lavoro di equipe. I meriti vanno divisi tra noi, Radrizzani e Manfredi, il collegio sindacale: un lavoro di equipe in tempi rapidissimi. Non era così facile", ha sottolineato Lanna. "Abbiamo lavorato giorno e notte. Weekend compresi. Siamo sollevati. Abbiamo vissuto pericolosamente gli ultimi sei mesi. Ora guardiamo al futuro cercando di parlare di calcio e di quello che si potrà fare. Non è facile, perché ci sono tantissimi paletti da rispettare. Il salary cap e l’indice di liquidità non rendono facile il mercato, ma Radrizzani e Manfredi sanno fare i miracoli".
"Andrea è un bravissimo ragazzo. Non l’ho seguito in Turchia, ma l’anno che ha fatto alla Juventus ho visto giocare bel calcio. Questo voleva la proprietà: un calcio propositivo. E tenteranno di attrezzargli una squadra per poterlo fare".
Non manca un passaggio a livello personale. Lanna ha spiegato: "Se posso rimanere per fare tante di quelle cose che avevo detto in conferenza stampa ad agosto, lo vedremo. Sono a disposizione. Non sono io la priorità. Quando ci sarà il tempo, ne parleremo e vedremo se ci sarà la possibilità di rimanere. Sarebbe bello far parte di un nuovo progetto e dare il mio contributo, sarebbe un vero piacere. Sono a loro disposizione quando avranno tempo ne parleremo".
LANNA
(…) La Roma la ricorda come incubo o come bella esperienza?
"Di sicuro la seconda, al di là dell’episodio nel derby. A Roma sono stato bene, ho conosciuto grandi giocatori, un personaggio fantastico come Mazzone, ero uno dei protagonisti di una difesa molto forte e facevo parte di un gruppo che ha avviato la splendida carriera di Totti. Peccato non aver vinto, ma per fortuna Sensi poi ci è riuscito e lo ha meritato
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