Stefano Agresti per corriere.it
Uno scandalo dopo l’altro, non c’è pace per il mondo degli arbitri. L’ultimo terremoto riguarda i rimborsi spese, che alcuni di loro (tre direttori di gara e quattro assistenti) avrebbero presentato con presunte incongruenze, sulle quali sta indagando ormai da un mese la Procura federale.
Un’inchiesta aperta in seguito alla denuncia dell’Aia, l’Associazione italiana arbitri, che ha ravvisato anomalie in occasione di una serie di controlli effettuati nel nome della trasparenza invocata dal nuovo presidente Trentalange (in carica da febbraio dopo 12 anni di regno incontrastato di Nicchi).
Le discrepanze sono emerse alla metà di aprile e il 21 del mese scorso è partita la segnalazione agli 007 della Figc; nel contempo i tesserati coinvolti sono stati sospesi dall’attività «a scopo cautelativo». A finire sotto indagine sono gli arbitri Fabrizio Pasqua (della sezione di Tivoli), Federico La Penna (Roma uno) e Ivan Robilotta (Sala Consilina, mai impiegato in serie A), più quattro guardalinee.
Sarebbero già stati ascoltati tutti quanti da Giuseppe Chiné, capo della Procura, il quale si è attivato subito senza fare sconti a nessuno, ed è prossimo alla chiusura dell’indagine. Le presunte irregolarità individuate nelle note spese non sarebbero rilevanti dal punto di vista economico: qualche centinaio di euro, discrepanze relative al rimborso chilometrico, all’uso dei taxi, perfino ai tamponi ai quali devono sottoporsi i direttori di gara. Ma è chiaro che questo non diminuirebbe la gravità degli atti, se venissero confermate le anomalie.
Al punto che i coinvolti rischiano addirittura la radiazione. Così come è evidente che c’è stato un cortocircuito nel rapporto con la struttura che si occupa dell’organizzazione dei viaggi per conto dell’Aia. Nel caso in cui la Procura federale trovasse conferma delle irregolarità nei rimborsi, inoltrerebbe la documentazione alla Procura interna all’Aia, che sosterrebbe l’accusa presso la Commissione disciplinare di primo e secondo grado dell’Associazione italiana arbitri (l’ultimo giudizio spetterebbe al Collegio di garanzia del Coni).
A questo punto la carriera di Pasqua e La Penna è evidentemente in pericolo mentre Robilotta — che è anche presidente della sezione di Sala Consilina — avrebbe comunque visto finire il suo percorso in campo alla fine della stagione. La possibile esplosione di un nuovo scandalo rischia di mettere in ginocchio la classe arbitrale, già alle prese con la delicata vicenda delle carriere truccate dai direttori di gara di serie B per determinare le promozioni in A, emersa di recente e sulla quale indaga la Procura della Repubblica di Roma.
In questo modo il lavoro di rinnovamento di Trentalange trova ostacoli difficilissimi da superare, eredità di un passato in cui la gestione dell’Aia è stata spesso al centro di polemiche.