Estratto dell’articolo di Lorenzo Giarelli e Lorenzo Vendemiale per “il Fatto Quotidiano”
Aumenti a due zeri del prezzo degli abbonamenti, redazione quasi dimezzata, opinionisti in fuga. Dazn ha un problema e, di riflesso, tutto il calcio italiano non ci fa una gran figura. Nel giorno in cui l’azienda presenta in pompa magna la nuova stagione, l’assemblea dei giornalisti denuncia un piano di 14 esuberi su 32 giornalisti.
Un taglio quasi del 50 per cento che segue la rinuncia a diversi talent (Stefano Borghi e Marco Cattaneo, per esempio, anche se l’azienda vuole un nuovo big ). […]
Il triennio 2021-2024, il primo da protagonista, è stato un bagno di sangue: gli abbonamenti non sono decollati, Tim – partner e forse vero regista dell’operazione – si è tirata indietro, centinaia di milioni persi. L’azienda a quel punto aveva due strade: ritirarsi, o rilanciare. Ha scelto la seconda, aggiudicandosi i diritti della Serie A addirittura fino al 2029, per 700 milioni a stagione.
Ma stavolta i conti dovranno per forza tornare. Per raggiungere almeno il pareggio, da una parte l’Ott sta proseguendo nella politica di aumento dei prezzi (fino a 120 euro in più l’anno, e i tifosi ringraziano) insieme alla lotta alla pirateria. Dall’altra però ha deciso di sfrondare la struttura interna, che probabilmente era stata sovradimensionata nella precedente gestione.
Alla redazione questo taglio non sta bene, anche perché da mesi il tavolo sindacale con Fnsi e Associazione lombarda giornalisti non fa progressi. Perciò l’assemblea dei giornalisti ha proclamato lo stato di agitazione[…] Una simile smobilitazione alimenta anche le voci di una crisi di Dazn, che aprirebbe scenari apocalittici per tutto il pallone italiano. Anche se l’acquisto dei diritti fino al 2029 (anche in Francia) conferma l’impegno. Semmai, la domanda è come l’Ott conti di migliorare il prodotto calcio rinunciando a metà redazione. […]