Marco Franchi per il "Fatto quotidiano" - Estratti
I conti nel dettaglio saranno presentati agli investitori oggi, ma si sa che è stato l’ennesimo ottimo inizio d’anno per Exor, la holding olandese degli Agnelli, le cui partecipazioni valevano al 30 giugno oltre 38 miliardi di euro (+3 miliardi in sei mesi) e garantivano utili netti per 14,7 miliardi (ma 12,1 sono un effetto contabile, dunque quelli “veri” sono 2,6, comunque mezzo miliardo in più dei sei mesi precedenti).
I molti rami della famiglia potranno insomma contare anche quest’anno sul solito centinaio di milioni di dividendi, almeno quanto migliaia di dipendenti di Stellantis potranno contare sulla cassa integrazione. Se Exor ride, comunque, la Juventus – controllata al 65,4% dalla holding olandese – non festeggia per niente e s’appresta a chiudere l’ennesimo bilancio in forte rosso, il settimo consecutivo.
john elkann coi tifosi juventini
La stima delle perdite è stata fatta da Calcio e Finanza sulla base di una indiscrezione proprio sui conti semestrali di Exor: all’ingrosso 200 milioni di euro, forse qualcosa meno. Il conto, non ufficiale va ribadito, è questo: la holding riporta una perdita nei primi sei mesi del 2024 di 81 milioni, che si aggiungono al rosso del semestre precedente portando il totale per la stagione sportiva conclusa all’inizio dell’estate a -176 milioni.
Dopo la chiusura dei conti semestrali, però, sono intervenute altre operazioni onerose come la risoluzione del contratto del portiere Wojciech Szczesny e la cessione di Federico Chiesa (che comporta la svalutazione del calciatore nel bilancio bianconero).
marotta buffon andrea agnelli john elkann
Notevole, e preoccupante, è anche il calo dei ricavi: 231 milioni da gennaio a giugno, il che porterebbe il totale per la stagione 2023/2024 a 421 milioni e spiccioli, oltre 80 in meno dei 507 del 2022/2023. Anche per questo il rosso sarà più pesante: tra i 180 e i 200 milioni contro i 123 del campionato precedente.
Perdite che vanno ad aggiungersi a quelle dei cinque anni precedenti: 239 milioni nella stagione 2021/2022, 210 milioni nel 2020/2021 e poco meno di 150 milioni nel triennio partito nella stagione 2017/2018.
Parliamo, in sostanza, di circa 900 milioni di euro di rosso in sette anni, cifra che arriverà probabilmente assai vicina al miliardo l’anno prossimo (il piano industriale prevede il ritorno all’utile dal 2026, difficile)
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