Mario Sconcerti per il Corriere della Sera
La sconfitta della Juve arriva contro un grande avversario, ma anche dopo un lungo periodo di riflessioni sul gioco.
Non manca alla Juve una superiorità complessiva sul campionato, manca quella spettacolarità che era stata promessa dal mercato, dove è arrivato Higuain ma se n' è andato Pogba. Mettete Pogba al posto di Pjanic e avrete subito un' altra Juve. Ci sono stati nel mezzo tanti infortuni, ieri a Genova è mancata tutta la difesa titolare, più Marchisio, più Dybala, più Higuain, ma resta comunque qualcosa di incompreso. Le avversarie che le sono dietro, hanno un peso pagato solo alla loro sorpresa. Il Milan dall' inizio di settembre ha fatto 2 punti più della Juve. L' Atalanta dalla fine di agosto ne ha preso 1, la Roma ne ha persi solo 2, come la Lazio.
La Juve deve il suo distacco attuale ancora alle prime due vittorie di agosto quando ancora andava sulla scia della sua lunga primavera. Tutto il resto del tempo è stata uguale o a volte inferiore agli avversari.In sostanza, il dominio della Juve che tutti abbiamo esaltato c' è stato per otto giorni di agosto e non per i tre mesi successivi.
Questo è un dato sorprendente su cui conviene riflettere. Sono convinto che la Juve sia la squadra più forte e non possa perdere questo campionato, ma è una squadra in grigio che a volte si annoda nei suoi problemi. Non ha portato finora quella differenza che le era dovuta. Tutte le discussioni sul suo gioco blando non erano fuori tema. Tre sconfitte in un campionato dominato nella classifica, sono tante. La Juve peggiore degli ultimi vent' anni la stagione scorsa ne aveva perse quattro, appena una in più. E aveva peraltro subito addirittura un gol in meno.
Allegri è stato colpito da troppi infortuni in un momento in cui le partite si susseguono a un ritmo quantico, ma non ha dato ancora l' idea di aver trovato la sua squadra. Troppi cambiamenti anche in ruoli decisivi, troppe sostituzioni e una qualità tecnica meno alta del previsto. Solo Alex Sandro e a tratti Khedira hanno dato quello che ci si aspettava. È franato Pjanic, quasi mai definito, è mancato Marchisio, è stato frastornato Higuain dai dubbi d' impiego.
Higuain è uno che detesta nell' anima la panchina perché se ne sente estraneo. Ha bisogno di recitare da capocomico o niente. Questi primi tre mesi abbondanti sono quasi sembrati un tentativo di dimostrargli che si può fare a meno di lui. Dani Alves va bene in Champions, in campionato ad Allegri non piace, solo 7 presenze abbastanza indistinte.
Troppi Lemina, Asamoah, Neto, Rugani, Sturaro, il vecchio demotivato Lichtsteiner.
La piccola crisi ha un' onda lunga, viene da lontano. Passerà magari domenica prossima, ma racconta due cose. Uno, che nemmeno la Juve vince se non corre e se non soffre. Due, che nella sua morbidezza questo è un campionato più aperto del previsto. Tanto che non è da escludere un fattore sovversivo del tipo Leicester.
GENOA JUVENTUS ANDREA MASIELLO GENOA JUVENTUS 4