Stefano Arcobelli per gazzetta.it
Senza respiro. Dal cloro al bacino del Lupa Lake, dall’oro nei 1500 al bronzo con la staffetta di fondo, capitan Greg è al centro del mondo. Instancabile Paltrinieri: oggi 5 km, tanto per continuare. Rilanciato nuotatore dei due mondi, questo Gregorio delle meraviglie si toglie i peli dalla felpa e la battuta gli viene spontanea: "Il lupo perde il pelo ma non il vizio". Il vizio di mettere la mano davanti: mai come stavolta ha aggiornato la storia dei 1500 con il 3° oro personale, per poi tuffarsi nel mondo che lo attrae sempre di più: quello dei caimani.
Ha rivisto la gara del trionfo?
"Ho dormito poco, ero pieno di adrenalina. Sì, è stata bella. Ho nuotato bene. Ho fatto quello che volevo fare. Quindi sono molto contento. Non mi sono emozionato, non ho pianto. È quello per cui mi alleno e che ho sempre sognato. Alla fine ti prepari mentalmente a tutte queste cose, poi quando succedono resti scioccato. È stata bella. Le ragazze della pallanuoto le ho sgridate, ho detto: “io vengo a vedere voi e voi non venite da me? Cos’è questa storia?” Le ho viste...".
Ha sfiorato ancora il record mondiale dopo 10 anni e rifatto il suo primato europeo.
"I 1500 mi hanno riportato a un livello a cui facevo fatica ad arrivare. Riparto da questo oro. Ci sono poi gli Europei. L’idea era “scaricare”, essere al top per gli Europei. Adesso andremo in altura. C’è una stagione da finire bene e ci sono ancora queste due gare di fondo. È lunghissima".
Il capitano non poteva essere da meno degli altri campioni del mondo azzurri.
"Ho visto gli altri vincere i primi giorni e la squadra è fortissima. Tutti impariamo da tutti. Domenica sera Martinenghi mi ha scritto un bellissimo messaggio, e io gli ho risposto così: “Tu puoi stimare me come atleta ma io imparo da te”, perché alla fine vedendo gli altri, come si approcciano alle gare, abbiamo tutti stili diversi. Vedere loro stimola anche me. Tantissimo. Loro sono giovani e con una testa diversa. Se la squadra è forte, l’uno con l’altro ci trasciniamo. L’ambiente è positivo e giocoso. Secondo me è la situazione migliore per gareggiare. Sì, Capitan Greg mi piace. Ho parlato con tutti".
Non è mai sazio: anche il bronzo in staffetta nel fondo.
"Non lascio nulla. Anche se il programma non aiuta, è assurdo, i 1500 e dopo 12 ore il fondo, ora la 5 km, è assurdo. Così costringi a scegliere o a farle male certe gare. Visto che sono qui provo tutto, un anno fa vinsi 3 ori europei. La staffetta è stata dura, era una situazione complicata, avevo Wellbrock e Rasovszky attaccati. Siamo arrivati sul podio ed è un bel risultato. Mi dispiace per l’arrivo, ma era un frazione difficile".
Il fondo lo fa per diventare re del popolo delle spiagge di quest’altra estate azzurra?
"Il fondo intanto mi aiutato ad essere migliore in piscina, ad affrontare le situazioni imprevedibili. In mare esce di più la mia personalità e quel senso di libertà che la vasca non può darmi. Il fondo è molto sottovalutato in Italia, nessuno lo conosce. Tutti gli sport all’aperto ci danno la possibilità di stare in mezzo alla natura, di goderti tutto. Io che l’ho conosciuto tardi provo un piacere enorme a nuotare in questi bacini, vorrei semplicemente farlo conoscere e lasciare un impatto positivo. C’è tutto l’aspetto eco-sostenibile che noi vogliamo dare al nostro circuito Dominate the water in giro per le spiagge italiane. Ognuno può dare una mano".
Tutto ciò non la distrae dall’eccellere in piscina.
"La fame è la stessa che avevo prima di vincere l’oro olimpico a Rio anche se sono cambiato io come persona. Ho sempre voglia di dimostrare chi sono e ciò che posso fare. E’ la mia motivazione quotidiana. Mi piace la competizione, voglio essere sempre tra i migliori. Devo essere sempre arrogante dentro di me, ho dimostrato di poter stare lassù. Prima ero il dominante, adesso c’è da lottare ogni volta con il coltello tra i denti. La situazione è cambiata ma non la mia voglia di far bene: è la soddisfazione più grande, la competizione".
Dopo il ritiro della Pellegrini, il nuovo leader doveva essere un vincente.
"E’ bello essere leader, ti senti sicuro, diventi figura di riferimento. Penso a un LeBron James, quando vedo qualsiasi gara penso al basket, all’uomo che risolve le partite, un Kobe Bryant che si carica la squadra sulle spalle. Anche nel nuoto, i risultati di uno possono caricare la squadra. Qui abbiamo fatto bene e tutto il movimento è cresciuto di conseguenza. Il leader deve vincere ma anche portare i giusti messaggi".
La popolarità l’ha sempre evitata. E adesso?
"Ho cercato sempre di essere vero, me stesso, di fare ciò che mi piace: non faccio compromessi quando mi chiedono cose in cui non mi ritrovo. Anche con Rossella (la fidanzata Fiamingo, ndr), non voglio essere popolare solo perché sono stato in vacanza con Diletta Leotta. Ammiro uno sportivo forte per quello che trasmette in campo".
Cosa l’appassiona?
"Il basket lo seguo sempre tanto (anche ieri dopo l’oro ha esultato come i suoi idoli James Harden e Carmelo Anthony, ndr). Il tennis è molto simile al nuoto: devi lavorare tanto di testa. Vedo Nadal e Djokovic che sembrano sempre a fine carriera con tanti giovani come Alcaraz che li possono superare ma non succede. Si può perdere un match ma con l’impegno e la voglia restano ancora lì al vertice. Anche io ci riesco dal 2012".
A Parigi, a quasi 30 anni, potrebbe diventare il primo italiano sul podio in 3 Giochi.
paltrinieri fiamingo PALTRINIERI FIAMINGO
"Ah già, non lo sapevo: 3 Olimpiadi sono tante, ci penserò...".
FIAMINGO PALTRINIERI 16 paltrinieri fiamingo 13 TOKYO 2020 - GREGORIO PALTRINIERI BRONZO NELLA 10KM ROSSELLA FIAMINGO E GREGORIO PALTRINIERI GREGORIO PALTRINIERI paltrinieri fiamingo