IL CAMPIONATO E’ SPACCATO IN DUE – SCONCERTI: NELLA LOTTA PER LA RETROCESSIONE SONO COINVOLTE 11 SQUADRE, DALLA FIORENTINA AL BRESCIA: QUESTI CLUB TOLGONO NIENTE ALLE PRIME - CROSETTI, IL CONTISMO E LA JUVE, "UNA SQUADRA ABBASTANZA ESTREMA, INDOMITA NELLE SUE RIMONTE TALVOLTA FORTUNATE MA MAI CASUALI. L' INTER SEGNA IN MODO PIÙ OMOGENEO..." - VIDEO

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https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/profezia-sconcerti-quot-ripresa-campionato-mi-aspetto-219767.htm

 

 

Mario Sconcerti per il Corriere della Sera

sarri conte sarri conte

 

Parlerei di retrocessione. Ci sono coinvolte a pieno titolo undici squadre, dalla Fiorentina al Brescia, cioè tutte le squadre che hanno una differenza reti negativa.

 

L' anomalia di questo campionato è che nella seconda metà della classifica si stanno facendo molti più punti. Quattro anni fa dopo tredici giornate le ultime tre ne avevano insieme 23, tre anni fa 18, poi 15. Oggi siamo a 24 con due partite ancora da giocare. La spiegazione viene dal maggior equilibrio. Mancano le squadre debuttanti degli ultimi anni, Frosinone, Carpi, Benevento, Crotone. Il Chievo della scorsa stagione aveva un punto reale, 4 virtuali con la penalizzazione.

montella montella

 

Queste undici squadre stanno facendo un campionato tutto loro, tolgono niente alle prime: solo due punti alla Juve e 1 all' Inter. Cioè tre su 78 punti in gioco. Cosa dimostra questo? Che ci sono più campionati in uno e che poche volte le squadre di altre fasce incidono sullo scudetto. Non è un buon segno.

 

Dimostra che la divisione tra i due punti di vista è molto forte. Il fattore tecnico altrettanto. Tutta la comunicazione del calcio è brava a far diventare incerta una partita fra le due zone, ma nella realtà quell' incertezza è meno di un dato statistico, rientra nelle varie ed eventuali, un rigore, un errore arbitrale, una situazione eccezionale. In sostanza il campionato diviso in due è prevedibile, ragiona con logica deterministica. E Atalanta-Juve dimostra che anche il destino segue quella logica, tre gol in dieci minuti, un rigore sbagliato, 75 minuti di superiorità dell' Atalanta. Ma vittoria trionfale della Juventus. Perché il destino si accanisce, guai a non essere nati tra i migliori.

balotelli balotelli

 

Noblesse oblige, qualunque cosa abbiano cercato di dimostrare gli ultimi cento anni. Si ricorda solo un caso di scudetto con una rimonta di oltre 8 punti dopo la tredicesima giornata. Fu l' anno della grande falsa partenza della Juve, quattro stagioni fa. A questo punto aveva 9 punti i distacco dall' Inter, alla fine vinse nettamente. Erano sempre Inter e Juventus, soltanto mescolate in modo diverso. Ricorderei che la storia non si ripete mai, ma è forte il dubbio che sia una sciocchezza. Non è la storia che conta, sono gli uomini, i giocatori. E quelli fanno sempre rima con se stessi. Per cui fate attenzione anche alla Roma, anche alla Lazio.

 

 
IL NUOVO SARRISMO E IL CONTISMO ASSOLUTO
Maurizio Crosetti per la Repubblica
 
 

antonio conte antonio conte

Come accade in quei gialli dove la soluzione è nella prima riga, così evidente che non la vedi, la Juve di Sarri non è qualcosa che dev' essere ma qualcosa che già è. È questo, il sarrismo bianconero: un gioco pratico e non fesso, un modulo di puro realismo che comincia e finisce nelle caratteristiche dei giocatori, tanti, quasi tutti campioni. E niente flipper. Se l' Inter di Conte trasuda l' allenatore, lo respira, lo rumina e lo assimila, la Juve di Sarri lo annette, lo piega alla legge della vittoria. Il nuovo sarrismo e il contismo assoluto spaccano così il campionato. Sarrismo e contismo si affidano ai destini di quattro attaccanti di cui due non dovevano neanche esserci (Dybala, Higuain), uno non c' era proprio (Lukaku) e un altro non era ancora così (Lautaro). Siccome ogni destino che si rispetti ama giocare, sullo sfondo nerazzurro si possono inoltre scorgere Gabigol, trasformato un bel mattino come lo scarafaggio di Kafka (lui, però, farfalla), e Icardi che a Parigi non smette più di segnare. Troppa grazia: anche un respinto dal contismo trionfa. Sarri e Conte sono diversissimi, o forse no. Ci riempiamo occhi e bocca di teorie tattiche, per scoprire che l' Inter di Conte sembra assolutissimamente allenata da Conte, e la Juve idem. Squadre di puro spirito e talento individuale: non decidono venti metri di difesa più o meno alta, ma i gol nelle porte altrui.

antonio conte antonio conte

 
L' Inter ne ha segnati 29, la Juve 23 ed è interessante la tempistica delle reti bianconere: addirittura 14 nei secondi tempi (7 in Champions), e 7 nell' ultimo quarto d' ora, come dire che la Juventus è una squadra abbastanza estrema, indomita nelle sue rimonte talvolta fortunate ma mai casuali. L' Inter segna in modo più omogeneo: 15 gol nei primi tempi, 14 nei secondi, però soltanto 4 dal 75' in poi. Anche i nerazzurri, tuttavia, hanno acciuffato qualche partita come i bambini più svelti la coda di volpe alle giostre, se l' acchiappi il prossimo giro è gratis.
 

antonio conte antonio conte

La dura legge del gol esula dalla scienza infusa e dalle fenomenologie della panca, è un istante, è un istinto. Già 15 ne ha segnati Immobile in 13 giornate, una media da Cristiano Ronaldo spagnolo. Invece quello juventino torna domani in Champions contro l' Atletico Madrid, ginocchio sgonfio e cuore no. Che belle, sempre, le notti d' Europa. La Juve vuole mantenere il primato nel girone, l' Inter spera di passare, il Napoli soffrirà a Liverpool in questi giorni di infinita pena, l' Atalanta è più di là che di qua.

 

 

 

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