Elia Pagnoni per “il Giornale”
Bentornato zero a zero. Un anno fa, dopo un mese e mezzo di campionato, ci si compiaceva che nel bilancio delle prime sette giornate fosse praticamente sparito dai tabellini il vecchio risultato a occhiali, per dirla con un termine caro ai cronisti di una volta: per gli osservatori si trattava finalmente della consacrazione anche in Italia del giochismo, termine che oltre a far impallidire gli accademici della crusca, avrebbe fatto imbufalire Gianni Brera, per non dire Anninbale Frossi che anche sulle colonne di questo Giornale ha teorizzato per anni la bontà dello 0-0 come risultato perfetto, quello di una partita in cui tutti avevano dato il massimo, portieri per primi.
Dopo 7 turni dello scorso campionato si annotava con soddisfazione che su 70 partite fossero usciti soltanto due zero a zero, guarda caso nella seconda giornata (Atalanta-Bologna e Sassuolo-Sampdoria), proprio quella che quest' anno ha invece fatto segnare il trionfale ritorno delle reti in bianco, sempre per restare al vecchio lessico del football.
In una sola volta Torino-Lazio, Udinese-Salernitana, Empoli-Fiorentina e, per ultima, Sampdoria-Juventus sono finite senza gol: una collezione di 0-0 che in una sola giornata non si vedeva da cinque stagioni, dalla 32ª del 2017-18, quando finirono in bianco addirittura 5 gare: Chievo-Torino, Atalanta-Inter, Fiorentina-Spal, Milan-Napoli e il derby di Roma. Fatto rarissimo, che scatenò gli analisti pronti a trovare i colpevoli, mettendo in fila stanchezza - si era già a metà aprile -, rose corte, paura di perdere sfide decisive, oltre a pali, traverse e portieri miracolosi.
Questa volta non si può certo parlare né di stanchezza, né di paura. Le rose forse sono sempre corte, ma il mercato è ancora aperto. Restano certamente i pali (soprattutto i due legni colpiti dalla Samp contro la Juve), e i miracoli dei portieri, da Audero a Vicario, da Milinkovic-Savic a Silvestri e Sepe. Così come la scarsa mira delle punte, con 5 tiri in porta mediamente a partita, dai 6 della Salernitana all'unico del Toro.
Certo, si è trattato indubbiamente di una giornata in controtendenza, visto che lo scorso anno per arrivare a trovare il 4° zero a zero stagionale si dovette attendere Genoa-Verona dell'11ª giornata.
E se pensiamo che in tutto il campionato le partite a reti inviolate furono appena 22 (su 380), quest' anno siamo già quasi a un quinto del totale.
D'altra parte, per risalire a un inizio di stagione con così tanti 0-0 bisogna indietreggiare addirittura di 24 anni, al 1998-99 con Parma-Vicenza alla prima giornata e Empoli-Roma, Lazio-Bari e Venezia-Parma alla seconda. Quattro 0-0 in due giornate si verificarono anche, andando indietro nel tempo, nel '92-93, nel '90-91 e nell'82-83, mentre nell'81-82 (Inter-Ascoli, Roma-Avellino e Udinese-Milan alla 1ª più Catanzaro-Inter e Milan-Fiorentina alla 2ª) andò peggio. O meglio, secondo i punti di vista.
sampdoria juventus 1 udinese salernitana 3 torino lazio 4 empoli fiorentina 3 udinese salernitana 2 empoli fiorentina 2 empoli fiorentina 1 torino lazio 3