E’ successo tutto nell’intervallo. Il Borussia stava dominando la finale di Champions. Allora Ancelotti “in sintonia con l’opinione dei suoi giocatori, ha finito per essere l’interruttore che ha cominciato a cambiare le sorti della finale”. El Paìs racconta il “gabinetto di crisi al quale hanno partecipato diversi veterani, oltre al tecnico”.
“Non sono arrivato arrabbiato, ma avevo bisogno di chiarire le cose”, ha detto Ancelotti. “Anche i giocatori hanno parlato e abbiamo discusso insieme del cambio di sistema. Non è che ho preso la decisione da solo. Ho detto loro: ‘Guardate, per me dobbiamo cambiare un po’.’ Erano d’accordo”.
Fede Valverde è stato uno dei protagonisti della riorganizzazione del Real: “Nel secondo tempo è stato un po’ pazzesco con tanti cambi di modulo e di posizione, ma ci ha dato stabilità”,
E dunque, ecco fatto: “Si passa dal consueto 4-4-2 iniziale al 4-3-3, con Vinicius e Rodrygo esterni, anche a pressare, e Bellingham e Valverde interni. Se nel primo tempo il bilancio dei tiri era di otto a due per il Dortmund (nessuno sulla porta del Real), nella mezz’ora della ripresa, trascorsa fino allo 0-1, il punteggio aveva già cominciato a stabilizzarsi: tre-cinque per i bianconeri. Il gol di Carvajal ribalta definitivamente la partita”.
El Paìs ricorda i meriti strettamente tattici di Ancelotti, che spesso sono poco considerati: “nel 21-22 ha scelto con successo di sfruttare il trio Casemiro-Kroos-Modric per andare in contropiede, per poi affinarsi con Valverde a destra. La scorsa stagione, nel momento di crisi post Mondiale, riuscì a sostenere la squadra compiendo una mossa che sembrava azzardata: Kroos solo al perno e Camavinga terzino sinistro per lasciare spazio a Rodrygo in attacco.
E l’estate scorsa ha preso la sua decisione più applaudita: avvicinare Bellingham all’area in assenza di un sostituto naturale di livello mondiale per Benzema. Dopo tre mesi quadra il cerchio mandando l’inglese a coprire la sinistra. Parallelamente, ha convinto Vinicius a giocare nelle zone centrali per produrre più gol, e Tchouameni è stato inventato come difensore centrale a causa di infortuni e mancanza di rinforzi”. Ora, scrive El Paìs, “lo aspetta un’altra missione tattica: creare un Real Madrid senza Kroos e, com’era prevedibile, con Mbappé”.