Carlo Angioni per gazzetta.it
DOMINIO
Anche se l’Inter, per la verità, meglio poteva fare. I nerazzurri, che fanno il pieno di entusiasmo in vista la doppietta Roma e Barcellona al Meazza (il 6 e il 10 dicembre), dominano il primo tempo ma si prendono qualche rischio di troppo nella ripresa, quando la Spal si sveglia dal letargo. I ferraresi, penultimi, arrivano a San Siro con il primato negativo dello zero nella casella dei gol in trasferta. E infatti per 45’ non fanno niente in zona Handanovic. L’unico a farsi vedere è Petagna, prima con un tiraccio e poi per uno zigomo sanguinante causa gomitata fortuita di De Vrij.
L’Inter, che fa riposare Godin e mette Lazaro titolare a sinistra, va con il pilota automatico senza però uccidere il match. Con Lautaro terminale sempre più efficace: il numero 10 è già a quota 13 gol stagionali. Nessuno l’avrebbe immaginato un anno fa, oppure la scorsa estate quando si parlava di Lukaku-Dzeko come nuova coppia d’attacco per Conte. Il Toro fa le prove generali al 15’ di testa (pallone alto) su cross di D’Ambrosio. Un minuto dopo ecco l’1-0: Brozovic vince un contrasto con Valdifiori a centrocampo e da terra serve Lautaro, che punta l’area e prima di entrare incrocia il destro e la mette nell’angolino. Il raddoppio, di testa, arriva al 41’: il cross di Candreva è troppo invitante, il Toro schiaccia in mezzo all’area. Pillola statistica: l’interista ha segnato 10 gol su 13 nei primi 30 minuti; gli altri 3 sono arrivati quando ha firmato la doppietta (con Sassuolo, Slavia Praga e Spal).
FIAMMATA SPAL
Sembra tutto troppo facile. Eppure la Spal improvvisamente dà segni di vita.E con Vicari, bravissimo nello slalom in mezzo alla difesa nerazzurra, segna al 51’ (con il primo tiro in porta). Lo schiaffo fa arrabbiare Conte e sorprende l’Inter, che per qualche minuto balla: al 55’ altro brividone per gli oltre 61mila di San Siro, ma Murgia arriva in ritardo e Handa risolve. Poi riecco i nerazzurri: al 56’ Lautaro schiaccia su cross di Lukaku ma stavolta Berisha respinge con le gambe, al 60’ è ancora il portiere della Spal a stoppare Candreva. Ora sì che è partita vera.
Al 68’ spreca tutto Lautaro: Lukaku lo mette solo davanti a Berisha ma l’argentino perde tempo e viene murato. Al 70’ ci prova Floccari, appena entrato, ma va centrale. Ancora Spal al 74’: Tomovic, liberissimo davanti alla porta, all’altezza del dischetto, svirgola. Conte capisce che va cambiato qualcosa e riassesta i suoi: dentro Godin-Biraghi-Borja Valero, fuori Lazaro-Candreva-Gagliardini. C’è da soffrire e da resistere, con Kurtic che nel recupero mette a lato di poco. Ma alla fine si può fare festa: l’Inter è di nuovo prima, il Meazza canta "salutate la capolista".
MAROTTA
Gianni Pampinella per www.fcinter1908.it
A pochi minuti dal fischio d’inizio di Inter-Spal, Beppe Marotta ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Queste le parole del dirigente nerazzurro: “Il pareggio della Juve? Siamo abituati a queste situazioni, noi dobbiamo essere concentrati sulla partita di oggi. Esame di maturità? Gli esami si fanno ogni domenica indipendentemente dal blasone dell’avversario. Bisogna essere motivati e concentrati e sono certo che Conte riuscirà a mantenere la concentrazione alta”.
GLI INFORTUNI – “È un momento difficile per degli infortuni soprattutto per un settore specifico che è il centrocampo. Ma credo che i giocatori che Conte metterà in campo sono all’altezza della situazione così come tutto il gruppo che lui allena quotidianamente. Se diamo una mano a Conte? È un bravissimo professionista, sa quando deve usare il bastone o la carota. Lui le partite le prepara sempre molto bene indipendentemente da tutto, sa da solo quello che deve fare”.
SENSI – “Ha problematiche di carattere muscolare, faremo degli approfondimenti clinici. E’ delicato e difficile, sia l’analisi che la diagnosi. Faremo accertamenti ma sono fiducioso, non è nulla di grave ma dobbiamo inquadrare meglio la situazione
VIDAL E KULUSEVSKI – “Vidal è un giocatore importante nello scenario mondiale. Io e Conte siamo legati da un rapporto di amicizia ed è un rapporto basato anche della grande considerazione che abbiamo di lui. Tantissime squadre lo vorrebbero, purtroppo è nel Barcellona. In una convergenza positiva dei pensieri si possono fare. In un settore che purtroppo è in sofferenza. È normale, come diceva Conte abbiamo una rosa ristretta rispetto alle competizioni alle quali partecipiamo. Kulusevski? Con Faggiano siamo amici e ne parleremo in una sede diversa“.
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