Luigi Bolognini per repubblica.it
ragazzi danno calci a un rider a cagliari durante i festeggiamenti per l'italia 4
"Ne ho parlato ieri anche con il comandante dei vigili e con la vicesindaco Anna Scavuzzo e per prudenza non lo faremo. Cercheremo anche di vigilare rispetto a possibili festeggiamenti. Sarà certamente un fenomeno più nazionale che milanese".
Così il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha risposto ai giornalisti che gli hanno chiesto se in vista della finale degli europei di calcio ci sarà un maxi schermo in città per vedere la partita. "Ci siamo sentiti ieri con il comandante dei vigili e con il prefetto e cercheremo di vigilare al meglio possibile", ha aggiunto.
Era nell'aria, in verità, ma è vero anche che girava - a mo' di diceria, in effetti - l'ipotesi che all'ultimo minuto il Comune permettesse di aprire San Siro a qualche migliaio di tifosi per vedere la partita sullo schermo dello stadio, oppure che addirittura si piazzasse un mega-televisore in piazza Duomo. Ipotesi che in efffetti non sono mai state vere, anzi neppure pensate. Chiacchiericcio, nulla più: motivi di sicurezza, sia in senso sanitario che di ordine pubblico, dissuadono decisamente dall'idea di favorire assembramenti.
Ciò detto, per chi vuole guardare Italia-Inghilterra fuori casa le alternative non mancano. Restano in piedi, e ci mancherebbe, tutti i maxischermi privati che hanno seguito gli Europei dall'inizio. Certo, è opportuno, ma in sostanza obbligatorio, prenotare, perché restano limiti di capienza e distanze da mantenere. Quindi, tutti (o meglio, non troppi) davanti allo schermo al circolo Magnolia all’Idroscalo, all’Arena Milano Est, al Giardino Ventura, a Ride Milano, all’Arci Bellezza, ai Magazzini Generali, alla Triennale, al Mare Culturale Urbano, al Bovisa Tech. Appena fuori città, al Bonaventura live club di Buccinasco, al Carroponte di Sesto San Giovanni e Parco Tittoni di Desio.
COME SI PREPARA L'ITALIA IN VISTA DELLA FINALE
Rinaldo Frignani per il "Corriere della Sera"
Anche martedì notte si è visto di tutto: i tetti degli autobus usati come pedane da discoteca o palchi dai quali aizzare la folla e fare spogliarelli.
Pattuglie delle forze dell' ordine in balìa della folla, con bravate di chi è saltato sui cofani delle volanti e chi ha shakerato gli agenti a bordo, scuotendo le vetture che a fatica fendevano la marea umana. I bagni nelle fontane storiche (ma questo ormai è il minimo) e i colpi di pistola dalle finestre, come è successo a Napoli.
esultanza italiana per la finale di euro 2020
Ovunque, da Nord a Sud, assembramenti e totale assenza di mascherine nel corso dei festeggiamenti nelle piazze italiane per la vittoria dell' Italia sulla Spagna. A 48 ore dalla finale di Wembley contro l' Inghilterra sale la preoccupazione del Viminale e delle autorità sanitarie per quello che potrebbe accadere domenica notte nel caso gli azzurri dovessero aggiudicarsi gli Europei.
Lo scenario scontato è quello di milioni di persone in strada, tutte nello stesso momento, per festeggiare la Nazionale. Dalle città ai centri meno grandi, visto che basta scorrere i video sui social per rendersi conto che affollamenti a rischio contagio si sono avuti a Foligno e Caltanissetta, e non solo a Roma e Torino. I vertici dell' ordine pubblico monitorano la situazione, studiano soluzioni per prevenire assembramenti e tafferugli, reggere alle provocazioni, e per quanto possibile incanalare e gestire l' incontenibile entusiasmo provocato da una vittoria dell' Italia. Senza escludere allo stesso tempo la rabbia per la delusione di un' eventuale sconfitta. Un quadro complesso, con la consapevolezza che gestire la folla non è mai una cosa semplice, tanto più che il numero di contagi da variante Delta sale anche nel nostro Paese.
Oggi sarà il giorno decisivo per fare il punto della situazione perché nelle prefetture saranno completate le riunioni dei comitati provinciali per l' ordine e la sicurezza pubblica. Nel frattempo le amministrazioni comunali hanno già iniziato a procedere in ordine sparso: a Pordenone, ad esempio, sì al maxi schermo in piazza XX Settembre con posto prenotato e mascherina obbligatoria, divieto di portare bevande in vetro e lattina, e spray urticanti, invece a Treviso no agli assembramenti con la sospensione da parte del Comune delle «autorizzazioni espresse o tacite, comprese quelle già rilasciate, allo svolgimento di ogni forma di intrattenimento nelle aree esterne di bar, pub e simili esercizi».
Maxi schermo a Villa Bottini a Lucca e dubbi a Palermo, con il sindaco Leoluca Orlando che avverte: «Il divieto o l' ordinanza non può essere un alibi per il disimpegno».
Mentre il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ricorda che «se in piazza c' è anche un solo positivo alla variante Delta e intorno solo il 20% di vaccinati, ci sono buone chance che si determinino tanti micro satelliti di infezione che potrebbero diventare focolai» quando le persone si incrociano con chi non ha ricevuto il siero.
Al vaglio come soluzione l' apertura degli stadi con tifosi ammessi solo con prenotazione, tamponi negativi e green pass. A Roma si tratta da ieri sera sui maxi schermi all' Olimpico per 16 mila persone: l' Uefa ha opzionato l' impianto fino alle 24 di domenica, confermate le fanzone a piazza del Popolo e ai Fori Imperiali, con obbligo di mascherina. Questa potrebbe essere la strategia anche per iniziative analoghe con aree transennate a Milano, Genova, Torino e Napoli. Rinforzati i presidi delle forze dell' ordine: una presenza massiccia, che potrebbe tuttavia essere anche discreta, nella bolgia che seguirà una vittoria azzurra, ma pronta a intervenire in caso di necessità. Perché alla fine l' obiettivo, oltre a contenere il rischio contagio, è evitare che qualcuno si faccia male davvero.