Estratto dell’articolo di Francesca Fagnani per “La Stampa”
L'emergenza abitativa a Roma è una realtà così diffusa che uno sgombero non fa certo notizia, a meno che l'inquilino abusivo non sia un personaggio talmente noto alle cronache da far tornare alla memoria quella famosa canzone di Lucio Battisti che diceva: «Ancora tu, non mi sorprende lo sai. Ancora tu, ma non dovevamo vederci più?».
E invece rieccolo: l'incorreggibile Roberto Spada, figura apicale dell'omonimo clan, da poco tornato in libertà nel suo quartier generale di Ostia, in attesa che vengano determinati gli anni di pena che ancora deve scontare per associazione a delinquere di stampo mafioso.
[…] Roberto è tornato in quella che lui considera casa sua, in via Guido Vincon 27, ma che invece appartiene al Comune di Roma e che lui occupa da ben diciassette anni, senza che nessuno - prima dell'arrivo dei Carabinieri del Nucleo di Ostia - lo avesse mai disturbato.
Il fatto è emblematico di uno smisurato senso di impunità, di chi pur accusato di reati gravissimi continua a porsi al di sopra delle leggi, occupando pur senza averne bisogno un alloggio popolare e rubando l'energia elettrica attraverso l'allaccio diretto all'appartamento. Una sorta di immunità criminale che ha consentito negli anni al clan Spada (come altrove ai cugini Casamonica) di piegare il territorio di Ostia alla loro prepotenza, esercitata anche e soprattutto attraverso il racket delle occupazioni abusive.
Quest'ultimo episodio che riguarda Roberto Spada lascia però particolarmente sbalorditi per la grave disattenzione di chi da decenni avrebbe dovuto vigilare sul patrimonio pubblico e non l'ha fatto, a maggior ragione nei confronti di un soggetto che a giudicare dalle sentenze non è certo un pesce piccolo; viene da chiedersi infatti come sia possibile che una figura al vertice di un'associazione giudicata mafiosa, dedita al traffico di droga, alle estorsioni e guarda caso proprio al racket delle case popolari, possa essere prima arrestato, spedito nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo, poi rimesso in libertà per un cavillo giuridico e tornare a vivere - come se nulla fosse accaduto - in una casa di proprietà del Comune di Roma che occupa abusivamente dal 2006?
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A proposito di spudorato senso di impunità, qualche giorno fa sempre ad Ostia i Carabinieri, coordinati dai procuratori aggiunti Ilaria Calò e Michele Prestipino della Dda di Roma, hanno arrestato Rosario Ferreri, legato da vincoli di parentela al clan Fasciani, per estorsione aggravata dal metodo mafioso, truffa e occupazione abusiva di immobili. Ferreri gestiva e faceva gestire da vent'anni (!) una novantina di immobili di proprietà dell'Ater adibiti al confezionamento di stupefacenti, al deposito di armi e perfino, incredibile ma vero, anche a set cinematografico per la serie prodotta da Netflix Suburra (mai location fu scelta meglio);
Ferreri stipulava contratti di affitto spacciandosi per il reale proprietario delle case. Possibile che l'Ater non si sia accorta che cantine, negozi, palestre e case di sua proprietà in via degli Ebridi ad Ostia erano occupate illegalmente da vent'anni?
Un articolo pubblicato due giorni fa su questo giornale faceva il punto sull'emergenza casa, destinata ad aggravarsi per i rincari previsti fino al 25% del canone di affitto, per gli sfratti in aumento, per lo stop deciso ai sussidi legati al Reddito di cittadinanza.
Una congiuntura economica che si incrocia pericolosamente con l'abbandono del territorio e con l'eterna inefficienza del sistema di assegnazione delle case popolari: graduatorie che seguono parametri non più attuali, occupanti che scavalcano - tra sanatorie più o meno mascherate - chi invece rispettando le regole aspetta l'alloggio pubblico e sistemi informatici di raccolta dati assolutamente inadeguati a gestire un immenso patrimonio immobiliare; impossibile ad esempio ricevere una risposta sul numero reale delle case occupate perché non tutte sono censite.
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La lentezza e l'assenza di trasparenza nell'assegnazione delle case hanno spesso fatto preferire a chi aveva necessità immediata di un tetto l'offerta illegale ma sicura e pronta dell'agenzia criminale di turno a quella legale, ma irraggiungibile. La beffa è che le case sono sempre le stesse, pubbliche. Ma chi ci entra lo decidono ancora e troppo spesso gli Spada di turno. Succede solo ad Ostia?
roberto spada aggredisce l inviato di nemo 8 roberto spada aggredisce l inviato di nemo 7 OTTAVIO E ROBERTO SPADA ROBERTO SPADA ROBERTO SPADA 2 francesca fagnani foto di bacco (1) ROBERTO SPADA FERMATO DAI CARABINIERI