Alessandra Retico per “la Repubblica”
La prossima volta che sgarra gli tolgono la patente. Tra due settimane in Austria conviene che Sebastian Vettel mandi a memoria il codice della strada e si comporti da bravo automobilista. Niente risposte a eventuali provocazioni, niente manovre azzardate, niente incidenti, niente di niente.
Dovesse cedere ancora alla propria intemperanza, alla tentazione della vendetta e ai più bassi istinti, per lui scatterebbe la sospensione nel gp successivo di Silverstone. La licenza per guidare in Formula 1 del tedesco della Ferrari, regolata per tutti da un sistema a punteggio simile a quella dei comuni peccatori della strada, è al momento una pagella da quasi zero in condotta. Dei dodici punti accreditati per anno solare ai piloti della massima serie, a Seb ne rimangono solo tre. Il più indisciplinato della classe.
La ruotata contro Lewis Hamilton nel gp di Baku gli è costata cara: non solo stop&go con 10" di penalizzazione e le accuse del britannico della Mercedes. Non solo polemiche, musi storti, arsenico e vecchi giochetti. Ma il gruzzoletto residuo di bonus nel suo non specchiatissimo permesso di guida, è stato intaccato fino all' allarme.
Gli steward della federazione internazionale dell' automobile hanno giudicato pericolosa la sua mossa contro il rivale: Seb, infuriato dal rallentamento di Lewis dietro la safety car che lo ha portato anche a tamponarlo, si è vendicato con un colpo di gomme contro la monoposto avversaria. La sentenza dei giudici arrivata dopo l' analisi della telemetria della Freccia d' argento del britannico, che avrebbe sì rallentato ma non tanto e non così precipitosamente da farne un colpevole e tanto meno un indiziato.
Niente inchiodata provocatoria, insomma, di cui più di qualche automobilista conosce l' uso propiziatorio a una rissa da raccordo metropolitano. «Seb a volte dovrebbe pensare prima di agire. Forse era sovraeccitato », anche Ricciardo ieri ha detto la sua.
Lewis innocente, a Seb decurtati altri tre punti dalla patente. Deve tenersi stretti gli ultimi tre crediti residui, custodirli come ultime fiche. A Spielberg, sul circuito che già dal nome Red Bull Ring annuncia immagini di tori, bollicine, cazzotti e uomini alle corde, Seb dovrà essere irreprensibile.
Un angelo rosso, non un diavolo, in grado di pazientare anzi pregare che il tempo passi in fretta. I punti stralciati fin qui può recuperarli aspettando l'"anniversario" di ogni singola punizione: il 10 luglio, alle 14.35 in punto, il giorno dopo il gp d' Austria, gli verranno riaccreditati i primi due punti cancellati lo stesso giorno alla stessa ora un anno fa in Gran Bretagna quando spinse fuori pista Felipe Massa.
E così per rientrare in possesso dei due bonus che gli sono stati tolti in Malesia per l' incidente con Nico Rosberg e gli altri due cancellati in Messico quando battagliò con Daniel Ricciardo. Nella classifica degli scalmanati Seb primeggia (per lui anche una "reprimenda"). Ma non è che tutti gli altri siano santi: Rosberg l' anno scorso di punizioni ne ha beccate sei ed Esteban Gutierrez otto.
Solo un po' più virtuosi di Seb, con sette penalizzazioni, Palmer della Renault e il pilota Toro Rosso Sainz. I più bravi i finlandesi, con zero macchie: il biondissimo Valtteri Bottas di Mercedes è intonso, nessuna penalizzazione, nessun rimprovero. Così il compagno di squadra in Ferrari di Vettel, Kimi Raikkonen, anche lui candido e senza colpe. Lewis Hamilton? Solo due punti persi, a Barcellona quest' anno. Altro che tatuaggi.
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