Marco Bonarrigo per corriere.it - Estratti
La questione adesso non è più se Jonas Vingegaard il prossimo 29 giugno sarà a Firenze per provare a vincere il suo terzo Tour de France consecutivo ma se il danese, dopo il terribile incidente del 4 aprile al Giro dei Paesi Baschi, tornerà tout court in bicicletta.
C’è un netto contrasto infatti tra le dichiarazioni via social del Team Visma («L’operazione alla clavicola ha avuto successo, le prossime settimane serviranno per il recupero, Jonas ringrazia tutti per i messaggi di sostegno») e le parole del padre del corridore, Claus, che in un’intervista manifesta tutta la sua preoccupazione per non essere ancora riuscito a parlare con il figlio una settimana dopo la caduta che ha coinvolto anche Roglic, Evenepoel e altri.
«Per quale motivo non riesco a mettermi in contatto con lui? C’è qualcosa che non mi viene detto?» ha spiegato Claus Vingegaard ai cronisti danesi. La clavicola (operata) è l’ultimo dei problemi, quelli seri sono ai polmoni colpiti da uno pneumotorace, dalla rottura di sette costole e sottoposti a drenaggio nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Vitoria, la capitale basca dove Jonas è tuttora ricoverato in prognosi riservata.
L’incidente appare di gravità simile a quelli subiti in tempi recenti da Chris Froome e Egan Bernal in allenamento. Il primo non ha mai recuperato dalle conseguenze, il secondo è tornato su buoni livelli ma mai a quelli di quando vinse Giro e Tour.
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