Luigi Garlando per gazzetta.it
Il c.t. della Nazionale non è solo il tecnico che fa la formazione dell’Italia, è un rappresentante istituzionale del calcio che è tanta parte dello sport italiano. É in questa veste che Roberto Mancini ha chiosato in modo secco, anche spigoloso, le recenti parole del ministro della Salute, Roberto Speranza: "Dobbiamo puntare le nostre energie sulle cose essenziali. La priorità sono le scuole, non gli stadi. Non possiamo correre rischi per riportare migliaia di persone negli stadi".
Nella conferenza stampa di vigilia dell’amichevole Italia-Moldova, allo stadio Franchi di Firenze, Mancini ha commentato: "Si dovrebbe pensare, prima di parlare. Lo sport è un diritto di tutti esattamente come la scuola. É una parte importante della società, come l’istruzione e il lavoro. Lo sport è praticato da milioni di italiani. Resto della mia idea. Non sono condizionabile. Sono a favore della riapertura degli stadi in percentuale, come avvenuto in tanta parte d’Europa. In Polonia troveremo 25.000 spettatori, forse di più e io sono solo contento".
roberto mancini foto mezzelani gmt 015
Diversità di vedute, ma probabilmente anche l’insofferenza per un atteggiamento pregiudiziale, riduttivo dello sport e del calcio in particolare, venuto a galla più volte, fin dall’inizio della pandemia; una sottovalutazione dell’impatto economico e sociale del calcio professionistico che muove un indotto enorme e, a cascata, alimenta lo sport di base. Che ha una sua essenzialità.
"Prendiamoci rischi per la scuola, non per lo sport", come fosse banalmente il reparto giocattoli della vita, suona effettivamente semplicistico. Roberto Mancini sull’amichevole di domani contro la Moldova: "Non porta punti, ma è importante per il ranking. Non possiamo compromettere il buon lavoro fatto finora con un’amichevole sbagliata. Abbiamo recuperato molte posizioni, dobbiamo restare in alto per avere vantaggi nel sorteggio mondiale.
Mi aspetto una partita come contro la Bosnia: un avversario chiuso che ci aspetta. Contro la Moldova potrò valutare giocatori nuovi o che hanno avuto meno spazio. Caputo? Sì, dovrebbe giocare… Merita di essere qui. Il capitano? Il giocatore con più presenze azzurre, non le ricordo a memoria. É El Shaarawy? Vediamo se giocherà… Il Covid non ci ha creato grossi problemi. Bonucci e Chiellini dovrebbe arrivare domani"
Ecco la probabile formazione: Sirigu; Lazzari, Mancini, Acerbi, Biraghi; Locatelli, Cristante, Bonaventura; Berardi, Caputo, El Sharaawy. Sul mercato appena chiuso, Mancini ha detto: "Speravo che Emerson Palmieri potesse arrivare in Italia, in una squadra che lo facesse giocare con regolarità. Florenzi l’ha trovata. Chiesa è approdato in un club da Champions, ma per noi è importante ora come lo era alla Fiorentina. Ha ancora ampi margini di miglioramento. Balotelli senza squadra? Ci mette molto del suo per non trovarla…".
Così invece Mancini su Fino Fini, lo storico medico della nazionale, recentemente scomparso: "Lo conobbi la prima volta che arrivai a Coverciano, nel ’78. E’ stato anche l’ideatore del Museo del Centro Tecnico. Fino Fini era Coverciano". Per lui questa sera, prima di Italia-Moldova, un minuto di silenzio. In conferenza stampa, al fianco del c.t. azzurro, anche Francesco 'Ciccio' Caputo, il centravanti del Sassuolo, che domani debutterà in azzurro:
"Sono alla seconda convocazione: sono già contentissimo così. Dovessi giocare, sarei pronto. Di sicuro questa notte dormirò sereno. Immobile è Scarpa d’oro, Belotti segna da una vita. Abbiamo un attacco fortissimo, non dobbiamo invidiare nessuno. Io cercherà giocarmi al meglio tutte le mie possibilità per arrivare all’Europeo". Come Totò Schillaci 30 anni fa, che sembrava chiuso e poi visse Notti Magiche.