Estratto dell'articolo di Maurizio Crosetti per "La Repubblica"
Ricordando antiche illusioni spagnole, quando il Real Madrid di Florentino Perez […] prese il nome di “Los Galacticos”, forse potremmo chiamare “Les Galactiques” i pervicaci sconfitti del Paris Saint-Germain. […]
kylian mbappe NASSER AL KHELAIFI
Comprano, spendono, perdono. Il “Peessgié” affidato dal fondo sovrano del Qatar a Nasser Al-Khelaifi, qatariota eppure non emiro e nemmeno sceicco come invece vorrebbe la vulgata popolare (suo padre era pescatore di perle, questa sì una suggestione non poco favolistica), ha già gettato al macero un miliardo e 300 mila euro: all’incirca un paio di miliardi li ha spesi al mercato del calcio mondiale, 700 li ha incassati vendendo la polvere di quelle stelle, che è pur sempre materia brillantissima.
A questo si aggiungano, nel quadro dell’intera gestione iniziata del 2011, circa 4 miliardi di euro di stipendi. È stato calcolato che nell’avventura principesca, il presidente abbia perso più o meno 500 mila euro al giorno. Un investimento e un abbaglio senza eguali nell’intera storia del football, che ha reso la miseria (relativa, o forse assoluta perché qui senza offesa si parla di Ligue1) di dieci titoli nazionali, senza dimenticare i tre campionati perduti in malo modo contro Montpellier, Monaco e Lille, avversari di questo mondo e non d’altri.
Ma la vera terra di nessuno è la Champions. A parte la finale persa nel 2020 contro il Bayern Monaco, il bilancio narra di cinque eliminazioni agli ottavi, quattro ai quarti e due in semifinale. […]
Se il sommo Ibra, nome peraltro refrattario alla Champions quant’altri mai, è stato la prima figurina di Al-Khelaifi […] i tre assi che senza confronti raccontano la profondità di un fallimento e di un sogno bruciato sono Messi, Neymar e Mbappé. […] Ognuno di loro se n’è andato male, svanendo dopo l’addio in un limbo di milioni e di nulla. Per avere O Ney, il Psg aveva pagato una clausola inimmaginabile: 223 milioni di euro al Barcellona.
Ma è Messi il vero mutante: da più grande del pianeta a più triste. Alla fine, è scappato in America e non perché decrepito. Quanto a Mbappé, già campione del mondo, ora proverà a diventare “galactico” proprio al Real Madrid, ma per un francese è un’onta, una resa senza condizioni (qui non si parla di denaro, è un altro l’ordine di grandezza). […]
Eppure, la strategia del figlio del cercatore di perle è stata chiara: attraverso le perle medesime, vincere in Europa e nel mondo e diventare l’uomo forte del calcio, con l’aiuto del fedele alleato Ceferin, presidente Uefa. Salito a capo dell’Eca, ovvero dei club più importanti del continente, seduto sulla poltrona che apparteneva ad Andrea Agnelli prima della goffa ipotesi Super League, l’ambiziosissimo Nasser ha dovuto affrontare umiliazioni seriali in Champions. Proprio lui che non vuole un nuovo torneo, si ostina a perdere quello vecchio.
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