Grigor Dimitrov ha perso la finale dell'Atp 250 di Stoccolma per mano di Tommy Paul. Il tennista bulgaro, attuale numero 9 del mondo, ha mancato l'appuntamento con il decimo titolo della sua carriera a livello di circuito maggiore uscendo sconfitto con il punteggio di 6-4 6-3. A far discutere però, più di quanto accaduto in campo, sono state le dichiarazioni di Dimitrov, che dopo la semifinale vinta contro Tallon Griekspoor ha toccato un tema molto importante: quello della salute mentale nello sport.
“Sarebbe una bugia se dicessi che non ho mai avuto problemi. Ho avuto forti momenti di ansia, attacchi di panico, anche durante una partita di tennis - le parole di Dimitrov in conferenza stampa -. Certo, aiuta sempre quando puoi parlare con le persone e condividere, anche se è con un altro tennista. Dico sempre che dovremmo essere tutti più aperti gli uni verso gli altri. So che è difficile. So che è uno sport molto individuale. So che è brutale, ma alla fine siamo tutti umani e non siamo diversi dagli altri. Semplicemente siamo bravi a giocare a tennis, tutto qui".
Il bulgaro ha continuato: "Penso che molti atleti in tutto il mondo stiano lentamente iniziando ad esprimersi anche sotto questo punto di vista, il che è bello da vedere. In particolare, ho visto parecchi giocatori NBA parlare apertamente di salute mentale. Non ne parliamo abbastanza". L'ex numero 2 del mondo ha confessato di essere anche stato vicino al ritiro: "Prendiamo come esempio il 2019, quando sono entrato agli US Open da numero 82 del mondo. Nello stesso anno sono arrivato al mio best rankung. Per tre volte sono stato vicino al ritiro dal tennis”.
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