EIACU-LAZIO - QUANDO CON SVEN GORAN ERIKSSON LA LAZIO DIVENNE “LA SQUADRA MIGLIORE AL MONDO” (“SIR” ALEX FERGUSON DIXIT) – SERGIO CRAGNOTTI, CHE LO PORTÒ SULLA PANCHINA BIANCOCELESTE, RICORDA SVEN: “MI DISSE DI PRENDERE MANCINI, MIHAJLOVIC E VERON E MI ASSICURÒ CHE AVREBBE VINTO LO SCUDETTO. ANDÒ COSI’. CONQUISTAMMO ANCHE LA SUPERCOPPA EUROPEA, IN FINALE CONTRO LO UNITED DI FERGUSON. FU IL NOSTRO SBARCO IN CAMPO INTERNAZIONALE DA VINCENTI” – DINO ZOFF: “LEGGEVA LE PARTITE ALLA GRANDE, MA ERA LA SUA FORZA MENTALE A COLPIRMI..."

-

Condividi questo articolo


 

«MI DISSE: CON MANCINI E SINISA SARÀ SCUDETTO»

Alberto Dalla Palma per “il Messaggero” - Estratti

 

Si era stancato di galleggiare e voleva vincere, così un giorno Cragnotti si mise in testa di portare Capello sulla panchina della Lazio.

 

cragnotti eriksson cragnotti eriksson

(...) Capello era il desiderio del finanziere di Porta Metronia, che come al solito puntava in alto. «Ero a Milano, stavo trattando e per caso venne fuori il nome di Eriksson, così lo chiamai» ricorda Sergio Cragnotti, assai addolorato per la scomparsa del tecnico svedese che sulla panchina della Lazio ha vinto uno scudetto e sei trofei.

 

Il più importante tra questi?

«La Supercoppa Europea, in finale contro il Manchester United di Fergusson e di Stam. Fu il nostro sbarco in campo internazionale da vincenti, un successo di prestigio. E poi, ovviamente, lo scudetto, il secondo della storia».

Eriksson, per la verità, aveva già un accordo con il Blackburn, in Premier.

«Quando lo contattammo espresse subito grande interesse per la mia offerta e per i programmi che gli avevo prospettato. Volevo vincere e lui poteva essere l'uomo giusto. Così riuscì a liberarsi e lo riportammo a Roma».

 

Una scelta vincente.

cragnotti eriksson cragnotti eriksson

«È stato veramente un grande allenatore, perché oltre a lavorare sul campo riusciva ad agire anche come psicologo. Altrimenti chi li avrebbe tenuti a bada tutti quei campioni che avevo comprato?».

Già, troppi e molti in arrivo dalla Samp.

«Sapete che cosa mi disse? Presidente, lei prenda subito Mancini, Mihajlovic e Veron e vedrà che io con la Lazio vinco subito lo scudetto».

 

Lei non li acquistò subito.

«No, all'inizio solo Mancini, poi ho completato l'opera l'anno successivo. Decisi di cambiare quasi tutta la squadra, volevo modificare le dinamiche dello spogliatoio.

Dalla Samp presi anche i fisioterapisti non solo i giocatori. Si creò un gruppo».

 

Il famoso clan Mancini.

«Roberto e gli altri giocatori sono stati l'anima della Lazio e nessuno meglio di Eriksson poteva interpretarli e gestirli».

 

(...)

Lei, come presidente, non gli perdonò il tradimento inglese.

cragnotti eriksson cragnotti eriksson

«Decisi di cambiare, perché non avrebbe potuto concentrarsi su due impegni così pesanti. Per lui allenare, come primo straniero, l'Inghilterra era un sogno, quasi un punto di arrivo, e allora lo lasciai andare subito e consegnai la squadra a Zoff. Ma anche in quell'occasione Sven fu limpido e sincero, come in tutta la sua carriera. Piango un amico».

 

 

 

 

«VIVEVA COME ALLENAVA QUELLE CENE CON LUI A ROMA»

Carlos Passerini per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

«Viveva come allenava: con stile e col sorriso».

 

Dino Zoff ricorda così Sven-Göran Eriksson, che chiamò alla guida della Lazio nell’estate del 1997. L’ex portiere era allora presidente del club biancoceleste di proprietà di Sergio Cragnotti. Una scelta che si rivelò vincente. Anni gloriosi, di coppe e di campioni, rimasti impressi nella memoria collettiva.

mancini eriksson mancini eriksson

 

(...)

 

Quale eredità lascia al calcio moderno?

«Leggeva le partite alla grande, ma era la sua forza mentale a colpirmi: la capacità di entrare nella testa dei campioni, facendosi rispettare senza imporre l’autorità».

 

E fuori dal campo?

«Un uomo sempre piacevole, di compagnia. Mi dispiace personalmente, è una perdita che mi segna. Non ci vedevamo da qualche anno, quando s’invecchia succede, la vita è così. Ma il ricordo delle nostre cene romane lo conserverò per sempre».

 

Quella Lazio segnò un’epoca.

zoff eriksson zoff eriksson

«Era una squadra che abbinava bellezza e risultati. Aveva grandi campioni e un allenatore eccezionale che sapeva come far rendere al meglio tutto quel talento. Vinceva divertendo. E divertendosi».

 

Il racconto della malattia ha colpito il mondo intero, andando anche oltre i confini del calcio.

«Ha vissuto la malattia con dignità e sorriso, sapeva che il suo momento stava arrivando. Ha fatto come sul campo, da allenatore, sdrammatizzando, trovando sempre modo di infondere tranquillità, serenità. Una lezione di vita, l’ultima, la più importante».

 

In una frase sola?

«Ha affrontato la morte come la vita: col sorriso».

 

 

il servizio delle iene su sven goran eriksson il servizio delle iene su sven goran eriksson tony blair nancy dell olio sven goran eriksson tony blair nancy dell olio sven goran eriksson SVEN GORAN ERIKSSON SVEN GORAN ERIKSSON

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – AVVISATE LA MELONA CHE URSULA LE HA RIFILATO UNA SOLA: DA’ A FITTO LA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA MA GLI CONCEDE UN PORTAFOGLIO DI SERIE B (E SULLA GESTIONE DEL PNRR LO HA “COMMISSARIATO” METTENDOGLI VICINO IL MASTINO LETTONE DOMBROVSKIS) - LE FORCHE CAUDINE PER IL PENNELLONE SALENTINO SARA' L’AUDIZIONE CON LA COMMISSIONE PARLAMENTARE CHE DOVRA’ VALUTARLO: IL COLLOQUIO E' IN INGLESE, LINGUA CHE FITTO PARLA A SPIZZICHI E BOCCONI - PER PASSARE L'ESAME, SERVIRA’ L’OK DEL PD (GRUPPO PIU' NUMEROSO TRA I SOCIALISTI DEL PSE) - MA I DEM SONO SPACCATI: ALCUNI SPINGONO PER IL NO, DECARO-ZINGARETTI PER IL SÌ, ELLY SCHLEIN TRACCHEGGIA MA SPERA CHE FITTO SI SCHIANTI IN AUDIZIONE PER FARLO SILURARE - IL CONTENTINO AI VERDI CON LE DELEGHE ALLA SPAGNOLA RIBERA E LA CACCIATA DEL “MAESTRINO” BRETON CHE STAVA SULLE PALLE A TUTTI, DA MACRON A URSULA...

CHI FERMERÀ ORCEL NELLA SCALATA A COMMERZBANK? UNICREDIT VUOLE CHIEDERE ALLA BCE IL VIA LIBERA PER PORTARE IL SUO CAPITALE DELL'ISTITUTO TEDESCO AL 30%, SOGLIA LIMITE PER LANCIARE L'OPA – DEUTSCHE BANK POTREBBE RILANCIARE MA HA I CAPITALI PER UNA FAIDA BANCARIA? – IL VERO OSTACOLO PER ORCEL SONO I SINDACATI TEDESCHI, CHE TEMONO UNA PESANTE SFORBICIATA AI POSTI DI LAVORO. ANCHE PERCHÉ LA GERMANIA VIVE UNA CRISI ECONOMICA PESANTE, COME DIMOSTRA IL CASO VOLKSWAGEN, CHE MINACCIA DI FARE FUORI 15 MILA DIPENDENTI…

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA

DAGOREPORT - SE LA MELONA NON L'HA PRESO BENE, TAJANI L'HA PRESO MALISSIMO L’INCONTRO TRA MARIO DRAGHI E MARINA BERLUSCONI, ORGANIZZATO DA GIANNI LETTA: NON SOLO NON ERA STATO INVITATO MA ERA STATO TENUTO COMPLETAMENTE ALL'OSCURO - L’EX MONARCHICO DELLA CIOCIARIA TREMA PER I SUOI ORTICELLI, PRESENTI E FUTURI: SE PIER SILVIO ALLE PROSSIME POLITICHE DECIDERA' DI SCENDERE IN CAMPO E PRENDERSI FORZA ITALIA, A LUI NON RESTERA' CHE ANDARE AI GIARDINETTI - E NEL 2029 PIO DESIDERIO DI ESSERE IL PRIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CENTRODESTRA (ALMENO QUESTA E’ LA PROMESSA CHE GLI HA FATTO LA DUCETTA, IN CAMBIO DI NON ROMPERE TROPPO I COJONI A PALAZZO CHIGI)

FLASH! - COME MAI TOTI HA PREFERITO IL PATTEGGIAMENTO, QUINDI AMMETTENDO LA FONDATEZZA DELLE ACCUSE, AL MONUMENTO DI MARTIRE DELLA MAGISTRATURA CRUDELE, CHE ERA L'ASSO NELLA MANICA DEL CENTRODESTRA PER SPERARE DI MANTENERE IL POTERE IN LIGURIA? SEMPLICE: QUANDO, ANZICHE' CANDIDARE LA SUA FEDELISSIMA ILARIA CAVO, MELONI HA SCELTO IL SINDACO DI GENOVA, ANDREA BUCCI, LI HA SFANCULATI - E PER FAR VEDERE CHE TOTI CONTA ANCORA, PRESENTERA' LA PROPRIA LISTA CIVICA PER FAR ELEGGERE L'ADORATA CAVO...