Daniele Sparisci e Giorgio Terruzzi per il “Corriere della Sera”
C' è un nuovo fronte aperto in F1. Alcuni team, capitanati dalla McLaren, chiedono di abbassare ulteriormente il budget cap - il tetto alle spese, già approvato - di 175 milioni per ciascuna squadra. Il tutto a partire dal 2021, anno in cui le spese, tra sviluppo della vettura esistente e della nuova per il 2022 (stagione della riforma tecnica) saranno di certo elevate.
A opporsi è soprattutto la Ferrari che propone risparmi in un' ottica diversa. Motivo: una nuova riduzione porterebbe alla necessità di licenziare centinaia di dipendenti e a Maranello vogliono evitare in tutti i modi di lasciare senza lavoro persone peraltro in difficoltà durante e dopo l' emergenza da virus.
Oggi i budget disponibili per i tre team di vertice (Mercedes, Ferrari e Red Bull) si aggirano sui 300 milioni di euro. Il nuovo taglio colpirebbe solo loro poiché le altre squadre spendono comunque meno dei 175 milioni fissati dal nuovo regolamento.
La proposta avanzata da Maranello punta invece a ridurre i costi effettivi, spalmandoli su una quantità di voci separate, riguardanti il lavoro di ogni team, in modo da ottenere una serie di risparmi mirati e possibilmente diluiti in un tempo più ampio. Dunque, una riformulazione del budget cap, ma più ragionata e con l' obiettivo di abbassare i costi di circa 20 milioni per telaio e aerodinamica e di 5-10 milioni per i motori.
L' istanza Ferrari pare sia sostenuta da Red Bull, non del tutto da Mercedes, che fa capo a una Casa madre in difficoltà e quindi più disposta ad accettare un altro taglio secco per non creare una frattura interna. Fra le scuderie con base in Inghilterra c' è la consapevolezza che le tutele per i lavoratori sono meno rigide rispetto all' Italia. Licenziare è più semplice. E per chi opera nel motorsport, il mondo anglosassone offre alternative che qui scarseggiano. Contrari all' idea della Ferrari gli altri team, visto che un ridimensionamento più marcato accorcerebbe le distanze dalle squadre più potenti. Mentre la Renault si trova in una posizione particolare poiché non è detto che il nuovo a.d., Luca De Meo, voglia continuare l' avventura nelle corse.
Si tratta ora di capire quale accoglienza riserverà la Fia alle argomentazioni Ferrari.
Questa emergenza genera continue incertezze e contraddizioni anche nella stratosfera della F1.