Alessandro Bocci per www.corriere.it
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Un segnale di apertura: «Prendiamoci del tempo per riflettere e capire con lucidità. L’unica mossa azzeccata ora è rialzare la testa e lavorare per il futuro». Futuro, una parola magica. Roberto Mancini sceglie Instagram per spiegare ai tifosi della Nazionale che forse il peggio è passato e che potrebbe rimanere sulla panchina della Nazionale.
In Federazione sorridono, ma non sono sorpresi. Il pressing discreto di Gabriele Gravina ha aperto una breccia nel cuore in inverno del c.t.
La situazione è in evoluzione, però i segnali sono incoraggianti. Se giovedì sera, dopo la clamorosa sconfitta con la Macedonia che ci ha negato il Mondiale in Qatar, Mancio voleva solo scappare via e ricominciare da un’altra parte, il quadro adesso sta progressivamente cambiando.
Più passano le ore e più il c.t. sembra disposto a rimanere al suo posto. Sabato si è concentrato sul lavoro, preparando meticolosamente la surreale trasferta in Turchia, ma ha anche allargato il discorso alle sfide di giugno, la finale intercontinentale con l’Argentina a Wembley e i primi quattro appuntamenti di Nations League con Germania (due volte), Inghilterra e Ungheria.
Nessuna certezza, solo indizi. Gravina però ha confidato il proprio ottimismo ai suoi consiglieri più fedeli. Il presidente federale si è presentato a Coverciano per stare vicino alla squadra nel momento più difficile, ha seguito il lavoro sul campo e parlato ancora una volta con l’allenatore. Senza fare ulteriori pressioni.
Mancini si starebbe convincendo a rilanciare la sfida e a riparare il grosso danno, che ha fatto seguito alla straordinaria avventura europea. «Il calcio a volte sa essere spietata metafora di vita. L’estate scorsa eravamo sul tetto d’Europa e poche ore fa ci siamo svegliati in uno dei punti più drammatici. Siamo passati dalla gioia totale a una frustrante delusione. È davvero dura, ma accogliere le sconfitte fa parte di un sano percorso di crescita umana e sportiva», il messaggio social.
Chi gli sta intorno è convinto che Mancini sia pronto a ripartire e ad allontanare le tentazioni inglesi, soprattutto il Newcastle. I tempi però non sembrano ancora maturi per sciogliere le riserve. Ha chiesto tempo, vuole essere sicuro di trovare dentro di sé l’energia per dare vita a una nuova fase del progetto azzurro, che deve passare dal gioco e dalla valorizzazione dei giovani con tutti i rischi del caso. Altra via non c’è.
Mancini ora vuole concentrarsi sul viaggio in Turchia, dove potrebbe giocare Scamacca centravanti e anche Zaniolo avrà un’opportunità. La risposta definitiva sul futuro probabilmente tra giovedì e venerdì della prossima settimana. Ma Gravina è a Coverciano e volerà a Konya e se il suo tecnico, sotto contratto sino al 2026, deciderà di anticipare la discussione finale sarà ben lieto di ascoltarlo.
Colpisce, invece, la fuga di qualche azzurro, non degli acciaccati Verratti, Berardi e Gianluca Mancini, ma di Jorginho, Immobile e Insigne, che non hanno brillato a Palermo e hanno pensato bene di evitarsi il viaggio in Turchia. Forse è un segno di resa. Sicuramente una caduta di stile.
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