1 - MOTO GP; ROSSI DIVENTA UN CASO DI STATO
Matteo Aglio e Stefano Mancini per “la Stampa”
VALENTINO ROSSI - MARC MARQUEZ - JORGE LORENZO
Il capo del governo, il presidente del Coni, alcuni grandi sportivi, gli altri Rossi famosi, un sito di scommesse, i sottoscrittori di trenta petizioni, i social network (a maggioranza) stanno con lui: Valentino Rossi ieri ha scoperto che l' Italia lo difende. Blindato dal suo entourage nel rientro dalla Malesia a Tavullia, Vale ha rivisto enne volte, nei video girati da tutte le angolazioni e nella sua testa, il contatto con Marc Marquez che in Spagna definiscono vergognoso.
Non è un calcio, come chiarisce alla fine la ripresa dall' elicottero, ma rimane un comportamento antisportivo e pericoloso, e per questo «il Dottore», come lo chiamano orde di fans, pagherà. A Valencia, se ci andrà («ci andrà eccome», garantisce il team manager della Yamaha Lin Jarvis), si giocherà il Mondiale partendo dall' ultima posizione.
L'ULTIMA OCCASIONE
Sarà una gara per redimersi, per tentare l' impresa o per cadere in nuove trappole. Si corre in Spagna, la terra dei Marquez, dei Lorenzo e dei Pedrosa, cioè del secondo, terzo e quarto in classifica. Se Rossi prima temeva il complotto, adesso può esserne certo: Lorenzo che è suo compagno di squadra in Yamaha, lo detesta, Marquez gliel' ha giurata, l'ambiente sarà ostile. Non c'è il tempo per dimenticare o perdonare, ammesso che i suoi rivali siano disposti un giorno a metterci una pietra sopra.
LA RISPOSTA ALLA SPAGNA
Al risveglio da una notte di cattivi pensieri e brutti sogni, Rossi trova solidarietà. Il premier Matteo Renzi lo chiama, mentre il presidente del Coni Giovanni Malagò parla di campionato falsato «e la mia non è una difesa d' ufficio». In giornata, il partito pro Rossi cresce. Gli ex ct del calcio Arrigo Sacchi e Marcello Lippi, Paolo e Vasco Rossi, addirittura il bookmaker PaddyPower che promette: «Pagheremo le scommesse su Rossi campione del mondo anche se perderà».
MARCA PRIMA PAGINA ROSSI MARQUEZ
Se i media spagnoli titolano «Cade un mito» e «ha macchiato la sua leggenda», da twitter parte una controffensiva a volte ironica, altre appassionata e aggressiva con l' hashtag #iostoconvale. Marquez è definito «viziato» o «antisportivo». Più che le 30 petizioni in Italia, colpiscono le 200 mila firme raccolte in Inghilterra, nazione neutrale, perché venga cancellata la penalità. Due le voci contro: quella di Giacomo Agostini, unico motociclista che abbia vinto più di lui (15 titoli a 9) e quella di Valentina Vezzali, regina della scherma e deputata di Scelta Civica: «Rossi e Marquez sono un pessimo esempio per la sicurezza stradale».
2 - QUELL' INCONTRO SEGRETO CHE HA SCONVOLTO ROSSI "UNITI CONTRO DI ME"
Massimo Calandri per “la Repubblica”
In vent' anni di circuiti Valentino ha imparato a non dare peso alle chiacchiere. Però questa storia è diversa. Un giorno gliel' hanno raccontata, ed è diventata la sua ossessione. Un pensiero nero che poco alla volta lo ha avvelenato. Quando quei fantasmi si sono fatti realtà, qualcosa dentro all' eterno ragazzo si è rotto. Valentino non sospetta che Marquez e Lorenzo abbiano un accordo segreto: ne è fermamente convinto.
E lo è da quando anche a lui è arrivata quella chiacchiera. La verità gli stava per scappare dalle labbra giovedì scorso, nella conferenza stampa in cui ha sostenuto che Marc fosse diventato il «primo supporter» di Jorge: «Me lo avevano detto, ma non ci volevo credere».
Poi si è fermato. Però dopo la sciagurata gara di domenica, allora sì che gli è scappato, anche se nella confusione non ci ha fatto caso quasi nessuno: «Forse si sono incontrati prima della tripla». Queste le esatte parole pronunciate. E questa che segue è la storia che gli avevano raccontato.
È un pomeriggio a cavallo tra la fine di settembre e i primi di ottobre. La domenica precedente, ad Aragon, Lorenzo era favorito e ha vinto. Ma Rossi, che su quella pista aveva sempre combinato poco, si è piazzato secondo. Il maiorchino ha recuperato 5 punti in classifica, meno di quanti sperava: gliene mancano ancora 14 alla vigilia della "tripla", che nel gergo della MotoGp sta per le tre trasferte (Giappone, Australia, Malesia) tra Asia e Oceania. Circuiti dove il pesarese è sempre andato fortissimo. Il suo rivale è preoccupato. La chiacchiera, allora: quel pomeriggio Lorenzo sarebbe in compagnia del suo manager (Albert Valera), quando incontra un vecchio conoscente.
Dove? Ad Andorra, il principato dei Pirenei tra Francia e Spagna. Strano: Andorra è il posto dove Marquez passa molto del suo tempo ad allenarsi. Che ci fai qui? Tra una parola e l' altra, Jorge spiega che ha appena visto Marc. Chiede al conoscente la massima discrezione. Ma si sa, come vanno certe cose. Quello mica sta zitto: lo dice a uno - «Però è un segreto, mi raccomando » - che lo sussurra ad un altro, e così via. Sarà poi vero dell' incontro tra i due? E se anche fosse? Mica è proibito.
Di bocca in bocca, la chiacchiera dopo il gran premio di Motegi finisce inevitabilmente anche alle orecchie di Valentino e il suo clan. «Me lo avevano detto, ma non ci volevo credere».
Ecco il perché di quelle parole. Il pensiero nero ha appena cominciato a torturare Rossi. Che in vent' anni non ha mai dato peso a queste storie. Appunto. Però a Phillip Island finisce che Marquez gli fa perdere tempo, sembra giocare contro di lui. Per il pesarese, tagliato il traguardo australiano, è solo una brutta sensazione. Ma poi si studia per bene le tabelle con i tempi sul giro, e tutto gli sembra improvvisamente chiaro. Giovedì a Sepang guarda dritto negli occhi Marc, lo attacca: «Devi sapere che io so».
Capito? Valentino è convinto di averlo smascherato, lo denuncia pubblicamente: «Speravo che così ci lasciasse in pace a giocarcela, io e Jorge». Invece il sabato pomeriggio delle qualifiche succede che un Lorenzo in difficoltà venga palesemente aiutato da Marquez: il catalano lo 'tira', permettendogli di realizzare un buon tempo. «Ma gli è andata di nuovo male: perché - come in Australia - Jorge non andava tanto forte, e all' ultimo l' ho superato».
L' ultimo capitolo purtroppo lo sanno tutti a memoria. Lorenzo che dopo due giri passa con facilità irrisoria Marquez. «Ho sbagliato a impostare la curva, sono finito sull' erba e quasi cado per terra», sgrana gli occhioni il ragazzo. Pure il vecchio Randy Mamola gli ha chiesto spiegazioni in conferenza stampa, perché gli sembrava così strano: Marc aveva un gran bel vantaggio, un paio di curve dopo Jorge lo aveva già superato. Quindi il duello folle e feroce con Valentino. Gli spagnoli naturalmente dicono che è tutta colpa del Dottore, che ha esasperato gli animi. Rossi ripensa invece ad altre parole.
Una chiacchiera, che lo ha portato dritto alla sua ossessione. «Lorenzo che dopo l' incidente chiede la mia squalifica, conferma tutto ciò che pensavo. E dire che me lo avevano detto, ma non ci volevo credere».
3 - CALCIO O COLPO RICEVUTO? UN VIDEO DÀ RAGIONE A VALE "ASSURDO PUNIRLO COSÌ"
Marco Mensurati per “la Repubblica”
Da carnefice a vittima nel giro di 44 secondi. Tanto dura il video-analisi postato su Facebook da Matteo Campanini, fino ad oggi sconosciuto responsabile dell' autodromo di Cervesina di Pavia. 44 secondi elaborati in maniera molto semplice e per questo potentissimi che forse non cambieranno la storia di questo mondiale ormai definitivamente incendiato dalla zuffa Rossi-Marquez, ma che ne hanno già cambiato il senso.
Caricato in rete alle 12,27 di domenica, e rilanciato da Repubblica.it , il video ha realizzato nel giro di 24 ore, cinque milioni di visualizzazioni (44mila like, 118mila condivisioni,) è stato ripreso dai media di tutto il mondo, e ha rovesciato la percezione che l'opinione pubblica internazionale aveva unanimemente maturato a caldo.
Il contatto tra Rossi e Marquez che ha causato la caduta dello spagnolo
Le immagini sono sempre quelle, ovviamente, ma rallentate e illustrate con didascalie molto chiare, danno dell' accaduto una lettura esattamente opposta rispetto a quella che tutti avevano dato a caldo. Prima Valentino era il colpevole, l' impazzito, il pollo che non ha resistito alla provocazione; lo Zidane della situazione, per capirsi. Dopo, la vittima di un provocatore impunito e di un biscotto made in Spain , un progetto malvagio destinato ad andare a compimento tra due settimane, a Valencia.
valentino rossi con marc marquez bambino
Biscotto che, adesso, il mondo intero si augura vada a male. Su change.org , la piattaforma per le petizioni on line, sono circa trenta le richieste avanzate alla International Motorcylcling Federation , di "rivedere la sanzione inflitta a Valentino": «La realtà inequivocabile dei video parla di un Rossi che va sull' esterno della curva e Marquez, indietro nella posizione e in svantaggio, che si infila comunque e in accelerazione colpisce la gamba sinistra del pesarese».
Di queste trenta, la più popolare (quasi 200 mila firme) arriva dall' Inghilterra: «Annullare la penalità e riportare l' onestà nel mondiale», si legge nel testo che l' accompagna. Meno seriose, ma non certo meno popolari le altre iniziative su facebook innescate dal video di Campanini, su tutte il gruppo (383mila partecipanti) "convincere Iannone a stendere tutti alla prima curva di Valencia".
Sempre on line, su twitter , molti tifosi, con l' hashtag #iostoconvale hanno chiesto agli altri piloti della Motogp di lasciar passare Valentino subito dopo il via per dargli la possibilità di giocarsi le proprie chance in un duello alla pari (o un "triello", dipende da cosa deciderebbe di fare, nel caso, Marquez) con Lorenzo. Alcuni piloti, a quanto pare, ci starebbero pensando davvero.
L' ondata emotiva montata dalla condivisione del video ha azzerato la potenza delle immagini ufficiali della Dorna (la società, spagnola, proprietaria dei diritti del motomondiale, che tra l' altro confeziona anche le immagini tv). Ed è esondata nel mondo reale dove, affondando nella simpatia generalizzata riscossa dal pilota italiano, ha trovato strada libera.
Sono intervenuti tutti i fan storici, da Marco Materazzi («Marquez è stato un bambino, Valentino un uomo ») a Vasco Rossi («quella di Marquez è stata un' azione scorretta e vergognosa») e anche i nuovi. «Guardate il filmato. Io avrei fermato la moto e parcheggiato così il calcio glielo avrei dato bene», ha scritto in un tweet il deputato Ernesto Carbone, membro della segreteria del Pd.
Parole più o meno dello stesso tenore di quelle pronunciate da un' altra star del web: Damiano Er Faina. «Marquez, vielle a fa sulla Casilina quelle cose: t' ammischio le scapole . Altro che biscotto, me sa che gli spagnoli per Valencia stanno preparando 'na paella».
Jorge Lorenzo valentino rossi jorge lorenzo