FESTA ROMA CON PELLEGRINI E LUKAKU: SUPERA IL NAPOLI IN 9 E LO SORPASSA IN CLASSIFICA – DECISIVA L’ESPULSIONE DI POLITANO PER UN (INGENUO) CALCETTO DI REAZIONE. POI VA FUORI ANCHE OSIMHEN PER DOPPIO GIALLO - DISASTROSO IL BILANCIO DI MAZZARRI: OTTO GARE, CINQUE SCONFITTE, GIÀ FUORI DALLA COPPA ITALIA E DALLA LOTTA SCUDETTO. IL NAPOLISTA: “IL RESPONSABILE UNICO È DE LAURENTIIS, SOLO A NAPOLI NON LO HANNO CAPITO” – IL FACCIA A FACCIA TRA MOU E KVARA: VIDEO

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Da gazzetta.it - Estratti

 

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Festa Roma, buio Napoli. La sintesi della serata pre Natale dell’Olimpico è questa, con i giallorossi di Mourinho che vincono lo scontro diretto (2-0) e scavalcano i campioni d’Italia, sempre più in crisi, di gioco e risultati. Succede tutto nella ripresa: apre il neoentrato Pellegrini, la chiude Lukaku all’ultimo secondo, col Napoli in 9 per le espulsioni di Politano e Osimhen e tutto in avanti in cerca di una disperata ultima chance.

 

Che non arriva e che rende ancora più nero il bilancio di Mazzarri: otto gare, 3 vittorie e cinque sconfitte, già fuori dalla Coppa Italia e dalla lotta scudetto e con una qualificazione alla prossima Champions che oggi sembra un miraggio. Di contro la Roma sorride: vittoria che dà morale e convinzione.

 

(...)

 

IL NAPOLI È ALLA DERIVA

Massimiliano Gallo per ilnapolista.it

 

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Il Napoli è alla deriva: cronaca di un disastro annunciato (anzi strombazzato). E non ci riferiamo soltanto alla partita di questa sera, col Napoli che è stato sconfitto 2-0 dalla Roma di Mourinho. Sesta sconfitta in campionato, la terza di Mazzarri che ha perso cinque partite su otto: Real Madrid, Inter, Juventus, Frosinone, Roma.

 

Ma questa è solo la cronaca che completiamo con la classifica: il Napoli è settimo con 27 punti, a quattro dal Bologna quarto e dietro Fiorentina e Roma. Il Napoli ha finito in nove per le espulsioni di Politano e Osimhen (eccessivo il secondo giallo a Osimhen). È paradossale visto che la Roma ha menato per gran parte del match.

 

Ma il punto è un altro: il disastro del Napoli di De Laurentiis è stato annunciato in pompa magna sin dal giorno dello scudetto. Quando il presidentissimo si è convinto che fosse stato effettivamente tutto e solo merito suo e che quindi avrebbe potuto replicare senza alcun aiuto. Ormai lo hanno capito tutti in Italia. Solo a Napoli resistono. Ed è assurdo: per anni la città ha odiato De Laurentiis, quando invece era un presidente eccellente. Quando invece è cominciato il suo declino, hanno iniziato a trattarlo come un semidio infallibile. Una delle tante follie di questa città che vive con regole tutte sue.

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Quando lo abbiamo visto in estate passeggiare a petto in fuori a Dimaro, tutto pacioso a prendersi gli osanna dei tifosi, abbiamo capito che un lungo inverno sarebbe stato lì ad attenderci.

 

Il Napoli semplicemente non esiste più. È incredibile come una società snella ma maledettamente efficiente e sempre con i piedi per terra, si sia trasformata in una barzelletta. Con un presidente che ordina come giocare, che sovrintende agli allenamenti. Ci è sembrato di sognare, invece era tutto vero.

 

Il disastro della gestione di Mazzarri almeno un merito ce l’ha: rivalutare il lavoro di Garcia che i suoi errori li ha commessi ma cui va riconosciuto un merito: ha provato in tutti i modi a far capire all’ambiente che il Napoli dello scudetto non sarebbe tornato più. È stato profondamente avversato per questo e poi esonerato a furor di popolo. La scelta di Mazzarri è stata tra il grottesco e il disastroso. Al confronto della gestione di Mazzarri, quella di Garcia è più che sufficiente. In quella occasione abbiamo scritto che era nata laRepubblica di Salò. Siamo stati facili profeti. Ci asteniamo dal ricordare che cosa accadde dopo la Repubblica di Salò in un anonimo piazzale milanese. Il paragone è metaforico, sia chiaro.

 

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Il Napoli è alla deriva. Rischia seriamente di restare fuori dalla prossima Champions e soprattutto non si vede alcun ravvedimento da parte di De Laurentiis sempre più solo al comando e sempre più intoccabile in città. Almeno fino a stasera.

 

Della partita che cosa dire? Uno dei quei match anni Settanta e anni Ottanta. Maschia, si sarebbe detto. Diciamo rude. Anche se in qualche occasione tutto è stato accentuato da esagerazioni quando non proprio simulazioni. In ogni caso di botte se ne sono date. A fine primo tempo tre ammoniti per la Roma: Kristensen, Cristante e Paredes, Mario Rui per il Napoli. Senza dubbio la Roma ha menato, intimidito. Particolarmente tartassato Kvaratskhelia che poi è stato protagonista di un colloquio ravvicinato con Mourinho, colloquio poi sfociato in un abbraccio.

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Il clima non è cambiato nella ripresa. A pagarne le conseguenze peggiori a livello disciplinare, per certi versi incredibilmente, è stato il Napoli. Politano viene trattenuto da Zalewski e poi reagisce con un calcio tanto blando quanto ingenuo. L’arbitro Colombo ha ammonito il romanista (il quinto giallorosso del match) e ha espulso Politano.

 

 

Con un uomo in più la Roma ha segnato con Pellegrini. Ma già nel primo la squadra di Mourinho ha avuto le occasioni migliori con una traversa di Bove che si è anche divorato un gol a due metri da Meret. Poi il Napoli si è anche ripreso. Ma tutto ornamentale.

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