FINITA L’OLIMPIADE SI TORNA ALLA NORMALITA’ DELLO SPORT, QUELLA IN CUI IL CALCIO SI PRENDE TUTTO – ROMAGNOLI: “IL RESTO È CENERE NEL BRACIERE DI UNO STADIO, IN UNA CITTÀ CHE DIVENTA CRONOLOGIA NEL GPS DELL’ATTENZIONE MONDIALE. L’OLIMPIADE MARCA LA SPROPORZIONE CHE SI È CREATA TRA IL CALCIO E LE ALTRE DISCIPLINE. IL ‘NEW YORK TIMES’ HA ADDIRITTURA SCRITTO CHE PER REGGERE IN TV AL PRIMO BASTA ESSERE UNO SPORT, AL RESTO TOCCA TRASFORMARSI IN ‘EVENTO’. IN GENERALE, DIREI, IN UNA ‘STORIA’. O IN UNA POLEMICA CHE POSSA DIVIDERE DESTRA E SINISTRA…”

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Estratto dell’articolo di Gabriele Romagnoli per “la Repubblica”

 

Sofia Raffaeli - olimpiadi parigi Sofia Raffaeli - olimpiadi parigi

Oggi è l’ultimo giorno di vacanza. Domani si ricomincia. Come quando ad agosto, al mare, l’estate si rompeva, esistevano ancora le piogge e si tornava a casa. Riassorbiti dall’ossessione del lavoro, della vita feriale. Succede ogni anno, ma ogni quattro l’evidenza è sottolineata: il calcio si prende tutto, il resto è cenere nel braciere di uno stadio, in una città che diventa cronologia nel gps dell’attenzione mondiale.

 

L’olimpiade marca la sproporzione che si è creata tra il calcio e le altre discipline. Il New York Times ha addirittura scritto che per reggere in tv al primo basta essere uno sport, al resto tocca trasformarsi in “evento”. In generale, direi, in una “storia”. O in una polemica che possa dividere destra e sinistra, Trump e la ragione.

 

NUOTO SINCRONIZZATO - OLIMPIADI PARIGI NUOTO SINCRONIZZATO - OLIMPIADI PARIGI

L’abbiamo appena visto: il pugilato è la discussione sul sesso di un’atleta (l’apostrofo è la quota rosa tra due parole); la pallanuoto è una colossale ingiustizia contro cui, come spesso, si schiera anche chi non l’ha patita e neppure capita; la pallavolo è la seconda possibilità concessa a un filosofo (e con lui a noi tutti) di inseguire un sogno sfumato in gioventù (e se non si realizzasse ci resterà soltanto la filosofia). Per appassionare serve un bonus narrativo. Barcellona-Milan (ma anche Solbiatese-Juve Stabia) si fruiscono in sé e per sé. Nessuno si sognerebbe di dire che a una squadra di calcio in campo “basta esserci”. […]

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